P per Pizza – Recensione

Sentite anche voi quell’irrefrenabile voglia di mangiarvi una bella fetta di pizza? Se la risposta è sì, allora non potete perdervi il nuovo gioco da tavolo di Big Potato Games e Asmodee Italia. Stiamo parlando di P per Pizza, il gioco di lettere capricciose, in cui non basterà essere golosi per ottenere la vittoria. Bisognerà anche dimostrare tanta abilità con le parole e avere un pizzico di fortuna, altrimenti rischierete di rimanere a stomaco vuoto!

Per me una margherita con l’aggiunta di quell’ingrediente con la “O”

Cartone quadrato, forma rotonda e fette triangolari. Non può che trattarsi della pizza, un vero e proprio simbolo d’italianità esportato in tutto il mondo. Che si tratti di una classica margherita o di una strana variante con ananas o altri improbabili ingredienti, la pizza rimane uno dei cibi “mordi e fuggi” più popolari e diffusi al mondo.

E proprio un’esperienza mordi e fuggi è anche P per Pizza, un light game ideato da Big Potato Games e pubblicato in Itala da Asmodee. Da 2 a 4 giocatori possono sfidarsi in un gioco di parole il cui scopo è quello di abbinare determinate categorie a una specifica lettera, entrambe estratte casualmente. Come vedremo, quella che sembra un’impresa alla portata di tutti si rivelerà una corsa contro il tempo, cercando di trovare le parole corrette scavando nella mente.

Visto sullo scaffale di un negozio, P per Pizza restituisce fin da subito l’idea di essere un gioco simpatico e leggero, adatto a qualsiasi tipologia di utente. La scatola, di un’inusuale forma trapezoidale, ricorda ovviamente la classica fetta di pizza. All’interno trovano spazio X carte triangolari double face: da un lato è stampato un tris di lettere, dall’altro tre categorie divise per colore (verde, giallo e rosso). Completano il corredo un compatto regolamento e un set di simpatici adesivi.

Come giocare a P per Pizza

Come tanti altri giochi da tavolo leggeri (tra cui l’irriverente Punchline), anche P per Pizza risulta incredibilmente rapido sia da intavolare che da spiegare. Per iniziare una partita, è sufficiente radunare i giocatori e prendere una quarantina circa di carte, collocandole in mezzo al tavolo girate sul lato con le tre categorie.

A questo punto si prendono tre carte dalla cima, si girano rivelando le lettere e si collocano ai lati della pila di triangoli centrale. Svolti questi passaggi, basterà scartare la prima carta in cima alla pila centrale per dare il via al primo di una serie di round, in cui tutti i giocatori si sfideranno contemporaneamente.

In P per Pizza l’obiettivo è quello di trovare una parola appartenente alla categoria riportata sulla carta centrale, che inizi con la lettera presente sulla carta esterna. Trovandosi di fronte alla categoria “ingredienti per pizza” collegata alla lettera “M”, la parola potrebbe quindi essere “mozzarella”.

Ancora un morso!

In ogni round di P per Pizza, il primo giocatore a trovare la parola abbinabile alla categoria dovrà dirla ad alta voce. Se sarà corretta vincerà il turno e otterrà la carta usata come lettera in premio. A questo punto sarà sufficiente girare la carta centrale e sostituire quella con le lettere, scoprendo quindi tre nuove categorie, per avviare un nuovo round.

L’obiettivo dei giocatori è collezionare un totale di 9 carte, per completare la propria fetta di pizza. Per farlo bisognerà però conquistare in sequenza carte di difficoltà crescente: il lato verde avrà una difficoltà facile, il lato giallo media e il lato rosso difficile. Dovremo ottenere in sequenza 5 carte con parole facili, 3 con parole medie e la finale difficile per ottenere la vittoria.

Se, leggendo la nostra spiegazione, la sfida di P per Pizza può sembrare una passeggiata, vi assicuriamo che abbinare lettere e parole non sarà un processo così immediato. La frenesia data dal susseguirsi di round e dall’assenza di turni mette la giusta ansia ai giocatori, che si troveranno a volte a sparare parole senza senso che susciteranno l’ilarità generale.

P per Pizza: una fetta per ogni giocatore

La più grande forza di P per Pizza è quindi la sua immediatezza, caratteristica che consente di coinvolgere praticamente qualsiasi tipologia di giocatore. La necessità di collegare argomenti e parole taglia per forza di cose fuori il pubblico dei giovanissimi, ma un gruppo di amici si sfiderà più che volentieri a qualche partita filler tra un’opera corposa e l’altra.

Lo stile unico del titolo di Big Potato Games, che fa il paio con altre loro opere quali The Chameleon e Muffin Time, lo rende davvero piacevole da vedere sul proprio tavolo, mentre la scatola di dimensioni compatte lo rende facile da trasportare per giocare in qualsiasi situazione nei ritagli di tempo libero.

L’unica limitazione del gioco è legata alla sua effettiva longevità nel tempo: detto che la combinazione casuale di lettere e argomenti garantisce una certa variabilità, dopo una decina di partite qualche abbinamento ripetuto farà capolino. Non spaventatevi però: basteranno un paio di giorni per fare tabula rasa delle parole trovate e per andare di nuovo in panico (in senso buono) cercando i collegamenti in grado di farci vincere.

VERDETTO

Se state cercando un gioco da tavolo gustoso e immediato, allora P per Pizza è il titolo che fa per voi. Big Potato Games ha confezionato, in una scatola dalla forma incredibilmente particolare, un party game basato sulle parole che metterà a dura prova anche il più abile degli affabulatori. Collegare rapidamente le strane categorie alle lettere richiederà una grande prontezza mentale, ma saranno gli errori a scatenare le risate. La velocità delle partite chiama rivincite immediate, per dimostrare i essere i migliori a creare la fetta perfetta. In definitiva, P per Pizza è un gioco di cui vorrete sempre un altro morso.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.