MobilePokémon Go usa... autodistruzione. Bruciati 15 milioni di utenti in un mese

Pokémon Go usa… autodistruzione. Bruciati 15 milioni di utenti in un mese

Secondo i dati raccolti da Axiom Capital Management e pubblicati da Bloomberg, Pokémon Go avrebbe perso la bellezza di 15 milioni di utenti giornalieri attivi in quel di agosto, rispetto al mese precedente.

A calare è stato anche il valore di engagment, ridotto di oltre il 50%, e l’interesse per la realtà aumentata. Victor Anthony, analista per Axiom Capital, a fronte del successo dell’app di Niantic si era espresso con un certo timore in merito, perché l’utenza sembrava essersi trasferita di peso dalle app più popolari – Facebook, Twitter, Snapchat – alla nuova iterazione dei simpatici mostriciattoli: il rischio pare già essersi notevolmente ridimensionato. Quindi, sì, chi buttava intere giornate andando a zonzo ora potrà tornare a farlo comodamente seduto con Whatsapp e affini.

Il perché è presto detto. Niantic, almeno per il momento, non si è dimostrata assolutamente all’altezza della situazione, a differenza di studi di sviluppo più blasonati (Ubisoft, ad esempio, mandò sul mercato un Assassin’s Creed Unity pieno di bug, ma dopo pochissimo risolse praticamente ogni problema). E’ vero che stiamo parlando di un free-to-play e non di un titolo pacchettizzato da sessanta e passa euro, ma visto il fenomeno mediatico che è diventato, gli onori, a nostro avviso, devono essere pareggiati dagli oneri – a meno di non volere perdere milioni di utenti in un mese, cosa che si è puntualmente verificata.

Insomma, se vi state dannando l’anima per trovarli tutti, fate presto, perché presto, della vostra impresa, potrebbe non importare più niente a nessuno.

Di seguito un grafico che dimostra l’andamento degli utenti giornalieri attivi:

pokemon go utenti 001

 

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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