We Happy Few – Anteprima

Vero e falso

Lo stile di We Happy Few è una miscela perfetta retrò, dagli oggetti agli indumenti in pieno stile anni Sessanta alla tecnologia bellica futuristica, fra cui armi Tesla e dispositivi di sicurezza elettronici.

Tutto sembra così reale e insieme profondamente falso. Ogni cittadino ha il viso coperto da una maschera candida, come un mimo, come qualcuno che necessita di nascondere il proprio essere dietro un sorriso imposto; anche nei momenti di maggior pericolo, negli inseguimenti avremo la figura di una persona che ci sorriderà, malignamente o meno.

Di fatto il titolo si presenta anche come una fusione di più generi, è una sorta di open world, è un GdR, è un survival. Infatti, da quel che sappiamo, fino ad oggi l’intera città sarà esplorabile da cima a fondo, avremo l’opportunità di risolvere missioni secondarie e abbiamo a disposizione un inventario dove finiranno gli oggetti raccolti, le armi e altro. Queste caratteristiche si innestano però nel genere survival.

We Happy Few è differente da altri dello stesso tipo (si veda Resident Evil o Silent Hill), lo si riscontra nella possibilità di movimento del personaggio e nelle luci della città (mentre in un classico gioco dell’orrore saremmo investiti da ombre e stanze completamente oscure), ma la sua peculiarità rimane quella di dovere fuggire dal nemico, scappare cercando di sopravvivere il più possibile, quasi sapendo che comunque, inevitabilmente, è solo questione di tempo per il nostro game over.

Questa sensazione è incrementata dal permadeath, che costringe il videogiocatore a ripartire da zero nel caso di sconfitta; una caratteristica che sicuramente farà discutere.

Conclusione

Il punto di vista in prima persona propone un tipo di gameplay che pare essere davvero immersivo, con la possibilità di esaminare moltissimi oggetti, case, parlare con le persone. Forse è quello che più dovremmo temere, un videogioco immersivo al punto che il personaggio virtuale e il giocatore reale possano identificarsi, grazie a una storia che forse così lontana dalla nostra realtà potrebbe non essere. L’uscita del gioco è prevista per il 13 aprile 2018; in attesa di poterlo provare, fateci sapere se anche voi siete curiosi di giocarlo.

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.