Auguri, PlayStationBit. Oggi dal primo mattone sono passati 10 anni. Intervista ad Alex Camilleri, il founder

DC: Quale è il tuo rapporto con PlayStationBit oggi? Ci hai lasciato tutto in affidamento, ma lo senti ancora tuo? Ti inorgoglisce essere stato il fondatore di questa creatura ancora vivissima, nonostante si appoggi quasi solamente sul volontariato dello staff?

AC: Sono certamente orgoglioso, ma allo stesso tempo sono principalmente felice che ci sia un team fantastico che continua a far andare avanti il tutto. Ormai assumo un ruolo più tecnico e per certi versi da supervisore nel momento in cui si discuta di grandi cambiamenti. Ma come sai bene lascio massima indipendenza al team perché ritengo che sia il team stesso a poter realmente sapere di cosa ha bisogno il sito e la community.

Avere un gruppo di persone accomunate da una passione condivisa è secondo me meraviglioso, e spero possa in qualsiasi modo far crescere lo staff dal punto di vista personale e professionale, un po’ come è successo nel mio caso.

DC: Come vedi il tuo futuro, quello di PlayStationBit e quello dei videogiochi.

AC: Il mio futuro penso proprio sarà incentrato sul game design (al momento il nostro lavora presso Frictional Games, dopo essere passato anche per Guerrilla Games NdD), a meno che non mi venga in mente di fare qualche pazzia e darmi all’apicultura. Il futuro di PlayStationBit dipende secondo me dai contenuti realizzati dal team. Penso che sia importante riuscire a inventarsi minuto per minuto, continuamente, stando con i piedi per terra, capendo il pubblico di riferimento e, soprattutto, il proprio focus. Portare avanti il progetto diventa senza ombra di dubbio sempre più difficile con il passare degli anni, specialmente per la necessità di creare una piattaforma sostenibile dal punto di vista economico.Questa sarà certamente la sfida più grande.

Per quanto riguarda invece il futuro dei videogiochi, lo vedo estremamente roseo. Ogni anno escono esperienze interattive uniche e sensazionali, e penso che il tutto andrà sempre migliorando col tempo. Grazie alla scena indipendente anche molte grandi produzioni stanno trovando il coraggio di innovare ed innovarsi, il che permette a tutta l’industria di fare passi avanti.

DC: Il tuo gioco preferito, quello che hai più odiato, quello che vorresti giocare, quello che ti sei pentito di avere giocato e quello che vorresti creare.

AC: Del tutto impossibile selezionare singoli giochi, la lista è veramente troppo lunga. Dal punto di vista affettivo mi trovo costretto a scegliere Metal Gear Solid 3: Snake Eater come preferito (poco sopra un’immagine che spiega come Alex si bagni tutto quando si parla di Kojima NdD), ma mi vengono i sensi di colpa perché ci sono veramente troppi altri giochi che amo per tantissime diverse ragioni. Difficile anche scegliere il gioco più odiato, perché molto raramente mi sono trovato a provare sensazioni talmente negative per un videogioco.

Tantissimi anche i giochi che vorrei giocare… Se intendiamo giochi che mi sono sfuggiti forse voterei per il recente NieR: Automata; come giochi che devono ancora uscire penso voterei per Death Stranding. Non mi sono invece mai pentito di aver giocato ad alcun gioco, in quanto anche i più brutti hanno sempre qualcosa di interessante da dire. Dal punto di vista creativo penso che il mio interesse tenda sempre verso esperienze uniche e per certi versi autoriali. Mi interessa realizzare giochi che hanno una forte identità, indipendentemente da meccaniche e genere di riferimento. Il mio obiettivo sarà sempre quello di creare qualcosa di nuovo e, si spera, interessante per tante persone.

DC: Grazie, Alex, per il tempo concessoci. Vorremmo farti altre mille domande, tra cui, ad esempio, come sia stato prendere e partire dalla soleggiata Palermo per giungere nella rigida Europa del nord, lasciare tutto per inseguire i propri sogni, ma non vorremmo abusare e soprattutto ci sarà occasione di farlo, in futuro. Speriamo che i prossimi tempi possano riservare il meglio sia per PlayStationBit che per la tua carriera! E grazie a voi lettori di avere speso cinque minuti del vostro tempo e avere letto questa intervista; potete seguire Alex su Twitter per conoscere i suoi progetti, ultimo ma sicuramente non meno importante l’esperienza interattiva dedicata all’eroe Peppino Impastato.

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.