Lemmings – A cura del BuonGennaro
Citare i Lemmings è un tributo alla mia personale infanzia, ma soprattutto al vecchio caro Amiga Commodore. Quando ancora non era in voga giocare su console (perché non esistevano), noi videogiocatori alle prime armi degli anni ’80/90 dovevamo ricorrere agli ormai scomparsi floppy-disk per provare l’ebbrezza di vedere qualche pixel colorato muoversi su schermo. Senza dubbio tra i titoli più rappresentativi apparsi in quegli anni, possiamo ricordare i Lemmings, gioco in cui il nostro obbiettivo era aguzzare l’ingegno per salvare degli stupidissimi omini dai capelli verdi (evidentemente non solo Tombi aveva problemi con le tinte) in pigiama da notte. In sostanza il titolo pubblicato da una certa Psygnosis (famosa sopratutto per Wipeout, anche se non posso non citare Discworld 1 e 2, che probabilmente conosco solo io – nonchè Alundra n.d.S. -) si configurava come una specie di puzzle game, in cui, con risorse limitate, bisognava portare queste simpatiche creaturine alla fine di un percorso più o meno accidentato. Ad ogni Lemmings bisognava assegnare un ruolo e uno strumento, che fosse il piccone dello scavatore, le scale del costruttore o l’ombrellino per planare, era fondamentale gestire al meglio queste risorse e riuscire a salvare quante più creaturine possibili. Per non parlare della modalità multigiocatore competitiva, tanto bastarda quanto divertente ed innovativa ai tempi. Perché i nuovi giocatori non ameranno mai i Lemmings? Perché quella struttura semplice che ovviamente non era sinonimo di “gioco facile”, difficilmente avrebbe successo oggi vista l’evoluzione del mondo del gaming. La prova è quel remake uscito nel 2006 per PlayStation 3 e PlayStation Portable, che convinse ben poche persone a causa di alcuni cambiamenti nel gameplay, pensati per rendere il gioco più fruibile anche ai neofiti. Insomma i Lemmings sono qualcosa di puramente anni ’90 e chiunque provi a giocarci adesso per la prima volta, molto difficilmente potrà rivivere quelle strane emozioni, farcite da un sano sadismo, nel salvare o condannare le simpaticissime creature inventate dallo studio DMA Design (in seguito diventato Rockstar North, quindi non proprio robetta da nulla).
