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Killzone Redemption – Speciale: Capitolo Riassuntivo – Bit Chronicles

Salve, salve, salve, utenti del Bit! Vista l’inaspettata lunghezza che sta caratterizzando questa storia, giunta quasi alla fine, ho deciso (sia per voi, ma anche per me, spero intendiate) di spezzare un attimo il ritmo con un capitolo per riassumere in breve quanto accaduto sino ad ora.

Sperando vi piaccia, vi auguro una buona lettura!

KILLZONE REDEMPTION
Capitolo Riassuntivo

Zoran riaprì gli occhi. Tutto, davanti a lui, era sfocato. Accanto al suo braccio, poco distante dalla pozza del suo sangue, stava il suo LS-13. Quel manipolo di soldati dell’ISA era penetrato nel palazzo di Visari e li aveva uccisi tutti. Tutti, anche il colonnello Radec.
Mael…
Era accasciato contro la parete della stanza. Poteva vedere il corpo di Radec in cima alla scalinata, in fondo, l’armatura ricoperta di bruciature e la pistola ancora stretta dalla mano. Si rialzò, respirando a fatica. Udì delle voci più avanti. Delle voci che urlavano. Qualcuno gridò un “NO!”, poi uno sparo.
Zoran zoppicò nella direzione opposta, intento ad andarsene da quell’inferno. Perché era quello che era. Red Dust era esplosa. Radec era morto. E chi era stato appena ucciso? Uno degli ISA aveva gridato, ma era impossibile che Visari, da solo, avesse ucciso uno di loro. Quelli erano armati fino ai denti, si erano aperti la strada fin da Corinth. Erano fottutamente bravi.
Uscì dal palazzo e guardò in cielo, dove gli incrociatori ISA erano l’unica cosa ad essere rimasta intatta, o quasi. Lì, di fronte a lui, tutto era in fiamme. I corpi di decine di Hig giacevano a terra, crivellati o bruciati. O entrambe le cose.

La storia di Zoran inizia molto tempo prima della morte di Visari; è un Helghast diciannovenne, un giovane destinato a diventare un soldato con una storia da raccontare… sempre che ne esca vivo. Insieme ai suoi genitori e alla sua sorellina, Kara, Zoran abita in condizioni di certo non tra le migliori nella zona di Tharsis.
La vita di Zoran, Hig dal cuore ribelle, cambia completamente quando parte per l’Accademia di Radec (Salamun), dove viene testato e subito inserito, grazie ai suoi sorprendenti risultati, in una squadra speciale di quattro membri: il Team Echo.
Nonostante ciò, però, Zoran non è un ragazzo pronto per la guerra, non è un Hig che vuole combattere, anzi, il suo desiderio fu sempre quello di vivere su Vekta come un normalissimo Vektan: in pace.
Ad ogni modo, era chiaro che quello non era, almeno per il momento, il suo destino. Il Team Echo dell’Accademia di Radec è composto, oltre che da lui, a cui viene affidato il ruolo di tattico, da Vaqen, un altro giovane e promettente guerriero, geniere, specializzato negli scontri a breve distanza. Da Dorx, un individuo misterioso, silenzioso, solitario, e ovviamente cecchino, invisibile per la maggior parte del tempo e sempre pronto a bucare qualche cranio. Infine c’è Jatran, il capo del Team, un Infiltratore, che presto inizia a socializzare con Zoran e a convincerlo che non è il solo a sognare un’altra realtà, ma che non era nelle loro possibilità fare qualcosa di molto concreto per cambiare la situazione.

La prima vera missione del Team Echo è un recupero a Visari Square; la squadra viene portata sul posto e grazie ad un’ottima coordinazione tra i quattro componenti (ed all’utilizzo di tutte le loro specialità) riesce a uccidere ogni ISA presente sul posto e salvare gli Hig tenuti in ostaggio. Purtroppo, però, gli ISA avevano già chiamato i rinforzi, e presto gli Helghast soccorsi vengono fatti fuori dai nuovi arrivati in divisa blu. Il team si da alla fuga, ma viene bloccato da un’ulteriore squadra di ISA; dalla loro parte, però, c’è una misteriosa figura incappucciata e dal mantello nero che, dai tetti della buia città, li aiuta e permette loro di raggiungere il punto dell’estrazione improvvisata.
La missione non era andata esattamente a buon fine, ma loro quattro erano salvi; Zoran, però, si sentì subito in colpa per aver lasciato lì il loro salvatore.

Il team è di ritorno, e non sono certo buone notizie quelle che li attendono: l’Accademia di Radec è sotto attacco, gli ISA stanno già conquistando il ponte. Di fronte a tale scena, il pilota della loro navetta inverte la rotta e li porta alla sede sud della Stahl Arms, su un territorio freddo e innevato, dove il bianco corona ogni cosa. Lì non c’è un attimo di tregua: essendo gli unici sopravvissuti dell’accademia (insieme a Radec stesso che si trovava a Pyrrhus), i quattro fortunati (fortunati?) combattenti vengono sottoposti ad un allenamento ancora più duro, con l’aggiunta di trovarsi, ora, in un territorio completamente ghiacciato.

Non passa molto tempo prima della loro nuova missione: intercettare una squadra ISA al villaggio di Suljeva, ormai nient’altro che una landa desertica tra le rovine. Giunti lì, di notte, i quattro compagni trovano i loro bersagli e ingaggiano un tremendo scontro a fuoco in una baracca molto piccola. Zoran viene colpito e sviene, e al suo risveglio non è nelle condizioni per poter proseguire. Il team si allontana lasciandolo lì al sicuro, ma passano soltanto pochi minuti prima che qualcuno giunga da lui con l’arma puntata. Non si tratta però di un ISA, bensì dello stesso tipo incappucciato e misterioso che li aveva salvati a Visari Square. Tale individuo è tutto meno che socievole: Zoran non riesce a fargli aprir bocca prima che un’altra squadra di nemici arrivi da loro. I due si alleano e scappano, ma presto si accorgono che non sono ISA quelli che cercano di ucciderli, ma HSA (Helghan Shadow Army). La faccenda è strana: questi soldati HSA indossavano uniformi ISA modificate con colori verdi, e sotto i caschi si vedeva che erano chiaramente degli Hig. In fretta e furia il nuovo compagno di Zoran svanisce e il giovane Helghast si riunisce al team per l’estrazione.

Il Team Echo torna alla sede della Stahl Arms e il morale di Zoran è sottoterra. Qui impara che è meglio comportarsi a dovere con gli altri Helghast, e non manca di venir rimproverato da Jatran. Nel frattempo, Radec dovette fare rapporto dell’avanzata costante degli ISA: le cose non andavano affatto bene, e serviva qualcuno che combattesse per riuscire a resistere fino al compimento dei più importanti progetti degli Helghast, così manda il messaggio che la famiglia di Zoran era stata sterminata, a Tharsis, dagli ISA.
A sorprendere Zoran è anche Vaqen, il quale si rivela essere, sotto la maschera, un ragazzo con le sue stesse idee. Lo mette bene in guardia, però, da non andare in giro a parlare dei suoi ideali, perché la maggior parte degli Hig la pensava come Visari. La loro conversazione viene bruscamente interrotta quando devono partire per l’attacco all’Incrociatore ISA New Sun. Il Team Echo parte, insieme a centinaia di altri Hig e Radec stesso, ma Zoran resta a terra, trattenuto all’ultimo momento dal tipo misterioso nel suo mantello nero e col cappuccio sul volto. Egli lo trascina all’Accademia, ormai completamente distrutta, e divenuta quartier generale del’HSA. I due infiltrati si fanno strada tra i nemici (e tra tre temibili mercenari: Kab, Manny e Sam, che non riescono a uccidere) finché non vengono messi alle strette. Zoran è ferito, così il suo compagno si fa catturare dandogli la possibilità di nascondersi e, eventualmente, di salvarsi. Ma Zoran non vuole lasciare il suo salvatore nelle mani dell’HSA, così continua ad avanzare fino a trovarlo, tenuto in ostaggio dal comandante stesso dell’HSA, in una stanza insieme ai tre mercenari. Proprio quando Zoran fa irruzione, il comandante dell’HSA toglie il cappuccio all’altro Hig, che si mostra essere una giovane ragazza più o meno dell’età del compagno di squadra. Sfruttando ogni cosa nella piccola stanza i due riescono a ribaltare la situazione, uccidendo il comandante dell’HSA e costringendo i mercenari ad arrendersi. Quindi se ne vanno, facendosi ancora strada tra i nemici.

Nel frattempo, nel New Sun, Jatran, Vaqen e Dorx riescono a sabotare l’hangar degli ESO e Radec uccide Jan Templar, ottenendo finalmente i codici di lancio per la temibile arma atomica: Red Dust. Gli Helghast tornano su Helghan, lasciando il New Sun in condizioni che presto l’avrebbero portato alla distruzione (molto presto), quindi, senza che nessuno abbia tempo di fare nulla, Visari fa esplodere Red Dust su Pyrrhus, mettendo alle strette gli ISA e decimando le loro truppe (ma non solo).

Questo è quanto accaduto, questo è perché Zoran si ritrovò, insieme a Sarah, la sua tenace compagna di viaggio, e ai tre mercenari Helghast a convergere a Pyrrhus e combattere gli ISA che avanzavano verso il Palazzo di Visari. Non è tutto però così semplice, poiché, ovviamente, l’HSA non se ne starà buona al suo posto; vi invito quindi a leggere come andrà a finire.

 

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