Indie a chi?

Se pensiamo a un settore che sta prendendo sempre più piede la prima cosa che ci viene in mente è sicuramente la produzione indipendente. Nei videogame, così come nei giochi da tavolo, sono sempre di più le persone che puntano a creare qualcosa di unico basandosi sulle proprie idee.

Ebbene, PLAY non è rimasta indifferente a questo fenomeno riservando la quasi totalità del Padiglione C a tutti coloro che hanno un’idea in cantiere ed hanno deciso di sfruttare l’ampia vetrina di pubblico offerta proprio dal Festival per mostrare ed ovviamente testare i loro progetti.

Tra le numerose proposte molte hanno stupito per innovatività, come l’interessante “Cancelli” ed i tanti giochi di logica, anche se l’attenzione è stata focalizzata dalla riproposizione amatoriale e decisamente ambiziosa di un indimenticabile classico MB, ossia l’Isola di Fuoco.

L’interesse e la folla di curiosi attorno a questo titolo datato 1987 è stata tanta e noi, che siamo anche riusciti a provarlo, non possiamo nascondervi che anche a distanza di ben trent’anni il divertimento è rimasto invariato, grazie ad alcune migliorie apportate dai ragazzi che hanno preso e rielaborato questo progetto per adattarlo al nuovo millennio, centrando in pieno l’obiettivo che si erano prefissati.

In mezzo a cotanto splendore retrò non poteva mancare anche una celebrazione del passato: il centro del padiglione era infatti invaso da una vera e propria arena medievale in cui era possibile provare a sfidare i campioni della spada ed osservare intensi combattimenti.

Videogame e non solo

Ovviamente però quello che ha mosso maggiormente la nostra attenzione sono stati i videogiochi: sfortunatamente il restyling subito da PLAY ha colpito anche l’area dedicata ai giochi digitali, che sono stati ridotti ma hanno comunque fatto sentire la loro presenza.

Particolarmente interessante la possibilità di giocare con alcuni vecchi cabinati in cui hanno fatto bella mostra di sé classici senza tempo come Puzzle Bobble, Bust-a-Move e molti altri ancora, che abbiamo avuto modo di giocare utilizzando la classica manopola “a palla” ed i tasti colorati da pigiare forsennatamente, come si faceva una volta inserendo 500 lire nella macchinetta del bar.

A fianco ai fasti del passato troviamo poi un tocco di futuro: all’intero della fiera era infatti presente la consueta area dedicata al Laser Tag in cui era possibile sfidare altri giocatori in uno sparatutto reale fatto di coperture, pettorine ed ovviamente precisissimi fucili laser.

Tutti coloro che invece apprezzano la tecnologia vera e propria hanno avuto la possibilità di ammirare quello che è già un settore importante nel ramo della produzione: alcune stampanti 3D installate all’interno del padiglione hanno mostrato come piccoli oggetti di uso quotidiano e non possono essere creati in pochi minuti.

Concludiamo con un breve accenno al fuori fiera, che ha animato il centro di Modena già dalla serata di venerdì ed ha permesso anche ai semplici curiosi di passare qualche ora spensierata tra banchetti e giochi all’aperto.

Conclusione

Ancora una volta, comunque, l’esperienza offerta da PLAY ha saputo conquistarci e siamo certi che con la decima edizione riusciranno a migliorarsi ancora: non resta dunque che attendere con rinnovato entusiasmo il prossimo anno per vivere nuovamente questa magica esperienza.