Primo Piano2Dark - Recensione

2Dark – Recensione

Publisher: BigBen Interactive Developer: Gloomywood
Piattaforma: PS4 Genere: Survival Horror Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 29,99 €

“Le tenebre cercheranno sempre di spegnere la luce. E la luce cercherà sempre di scacciare le tenebre.”
Morgan Rhodes

Tutti coloro che si dilettano con i videogame già da qualche decade e sono magari appassionati del genere survival horror non potranno non riconoscere il nome di Frédérick Raynal, creatore nel 1992 di un certo Alone in the Dark che fece appassionare milioni di utenti PC alle vicende di Edward Carnby. Dopo una rapida (e sfortunata) esperienza su Dreamcast ed alcuni progetti minori, l’autore francese tenta di rilanciarsi su PlayStation 4 proprio grazie ad un altro survival horror, ossia 2Dark.

Mr. & Mrs. Smith

Le cupe vicende narrate in 2Dark (con voci inglesi e scritte in italiano) cominciano, come nei migliori film del terrore, da un tranquillo week-end di vacanza: l’agente Smith ha infatti deciso di staccare dal suo lavoro per concedersi un po’ di relax in compagnia della moglie e dei suoi due giovani figli immergendosi nella natura.

Le gioie del campeggio però durano poco: mentre Mr. Smith è intento a montare una tenda che non vuole saperne di collaborare delle urla, lanciate proprio dalla consorte e dai pargoli, rompono la quiete del bosco. L’inutile corsa del nostro eroe gli permette solo di vedere Mrs. Smith ormai morta ed un bus con all’interno i suoi due figli che si allontana a gran velocità.

Inizia così una ricerca disperata ma purtroppo infruttuosa del rapitore, che farà cadere Mr. Smith in depressione e lo allontanerà dal lavoro a causa di una condotta non proprio esemplare. Proprio a questo punto della storia entriamo in gioco noi, prendendo il controllo di un eroe che non ha ancora perso le speranze di ritrovare i suoi bambini e si dedicherà alla lotta al crimine cercando di salvare quante più vite possibile.

A dispetto della banalità (per così dire) delle vicende narrate, 2Dark si rivela fin da subito essere un gioco profondo e ben congegnato, che immergerà il giocatore in un’atmosfera tetra fatta di violenza, sangue e scelte non facili, tema che approfondiremo più in là nella recensione.

Fin dalle prime battute comunque il gioco ci verrà presentato per quello che è: un’avventura stealth con visuale top-down (sullo stile di titoli come Hotline Miami) in cui le componenti di luce e di oscurità svolgeranno un ruolo fondamentale per celarci agli occhi dei nemici ed uscire incolumi dalle situazioni che andremo ad affrontare.

Il buio oltre la siepe

Come accennato 2Dark è un survival horror con forti componenti stealth: nei vari livelli che compongono questa avventura avremo modo di esplorare una serie di aree di difficoltà crescente in cui il nostro Smith dovrà muoversi con cautela ma, qualora necessario, essere pronto ad usare la violenza.

Inizieremo ogni livello con un equipaggiamento base composto da una torcia, una pistola e l’accoppiata accendino-sigarette che, oltre ad essere una fonte di luce, saranno anche utili per salvare il gioco: fumare una sigaretta ci permetterà infatti di eseguire questa operazione (che non avverrà in automatico se non alla fine di un livello) spendendo qualche secondo di immobilità, fattore non da sottovalutare.

La missione che avremo sarà principalmente una: alla costante ricerca dei suoi figli, Smith infatti si occuperà della feccia dell’umanità, ossia di quei criminali che rapiscono innocenti bambini. Una volta che saremo riusciti ad intrufolarci nelle varie strutture dovremo quindi riuscire a recuperare e portare un determinato numero di ostaggi in delle aree sicure così che possano essere salvati dalla polizia.

La meccanica base del “salvataggio” sarà in effetti molto semplice, una volta avvicinato un bambino questo ci seguirà imitando i nostri movimenti anche se, di tanto in tanto, si metterà a piangere per paura o scapperà magari alla vista di qualcosa di spaventoso o, peggio ancora, di qualche cadavere.

Per controllare più efficacemente il gruppo di minorenni, Smith potrà ricorrere a due ordini base, ossia “Segui” e “Aspetta”, necessari per lasciare i bimbi in un’area sicura mentre noi ci prenderemo cura di eventuali trappole, di guardie in pattuglia e molto altro ancora.

Quello che però sopra ad ogni altra cosa svolgerà un ruolo fondamentale all’interno del gioco sarà l’utilizzo delle zone di oscurità, decisamente più utile di qualsiasi pistola o arma che potremo recuperare all’interno dei covi che andremo a setacciare.

Luci ed ombre

La componente senza dubbio più interessante di 2Dark, da cui peraltro prende spunto anche il titolo del gioco, è sicuramente quella della gestione della luce. Come abbiamo accennato all’inizio di ogni missione avremo a disposizione torcia e accendino, strumenti utili per illuminare le numerosissime zone di buio che incontreremo.

La luce però sarà anche un segno rivelatore della nostra presenza, segno che la (quasi sempre) brillante I.A. del gioco coglierà mettendo in allarme le guardie, così come anche rumori molesti o camminate troppo ardite che spingeranno i nemici ad indagare.

L’ombra però, per nostra fortuna, sarà una sorta di zona sicura in cui potremo celarci ed aspettare che la ronda di un manipolo di scagnozzi armati di tutto punto sia passata oppure far perdere le nostre tracce ad un inseguitore troppo molesto. Gli effetti creati dai ragazzi di Gloomywood sono in questo senso davvero ottimi e faranno gioire gli appassionati dello stealth che avranno decisamente pane per i loro denti.

Ad aggiungere infatti strategia all’azione ci penserà la possibilità di interagire con determinati oggetti quali interruttori, carrelli elevatori, telecamere e molto altro ancora: avvicinando Smith ad essi li attiveremo o disattiveremo e genereremo talvolta solo rumore, altre volte zone di luce e di ombra oppure distrazioni per i nostri nemici.

Tutte queste meccaniche sono spiegate in un un paio di rapidi tutorial ma lasciano comunque al giocatore la libertà di creare la propria strada in maniera autonoma: potremmo decidere di eliminare una guardia sparandole e generando però molto rumore, schivarla passando nell’ombra o ancora colpirla alle spalle e sperare di abbatterla senza che metta in allarme i compagni.

Se a questa varietà aggiungiamo tutti gli oggetti che potremo recuperare durante l’esplorazione che potranno essere selezionati da un’apposita e comoda griglia posta sul lato sinistro del nostro hub, allora le possibilità per il nostro Smith di salvare i bambini diventano davvero quasi infinite.

Spari nel buio

L’esperienza messa in piedi da Frédérick Raynal e dai suoi ragazzi è quindi di quelle che meritano di essere giocate: avventurarsi per le strade di Gloomywood (nome decisamente non scelto a caso) è un’esperienza divertente e soprattutto inquietante, sensazione che almeno personalmente un survival horror dovrebbe regalare.

Nonostante la grafica “retro” infatti le atmosfere cupe e soprattutto la presenza di personaggi che sembrano davvero usciti da un incubo, come ad esempio il clown che fungerà da primo boss, sono davvero azzeccate e regalano al giocatore la sensazione di essersi davvero calato in una realtà dark ai limiti del surreale.

Anche la colonna sonora, egregiamente realizzata, regala emozioni a non finire, a cominciare dalla musica del menu iniziale che non dimenticherete tanto facilmente e passando poi per tanti piccoli dettagli che rendono anche la soundtrack un pezzo di rara bravura.

Ovviamente però qualche piccolo neo anche 2Dark lo deve pur avere, come ad esempio la scarsa efficacia (voluta?) delle armi ravvicinate, sia in caso di attacchi frontali, sia in caso di colpi stealth: non tanto nel primo esempio quanto nel secondo ci saremmo aspettati quanto meno la possibilità di stordire il nemico, anche se forse avrebbe reso l’intera avventura fin troppo facile.

Altro piccolo punto da sottolineare è la lunghezza non esagerata: le missioni che compongono il gioco, al netto di non volerle ripetere per trovare tutti i collezionabili e salvare tutti i bambini, richiederanno una decina di ore totali per essere completate ed arrivare all’epica conclusione della caccia all’uomo messa in piedi da Mr. Smith.

Si tratta comunque di piccoli dettagli che non riescono a rovinare una creazione che spicca veramente sulle altre, soprattutto perché realizzata da uno studio indipendente che, ne siamo certi, riuscirà senza problemi a fare strada nel campo dei videogame se continuerà a produrre titoli di questo livello.

Trofeisticamente parlando: caramelle dagli sconosciuti

Con una longevità non proprio da record, anche l’elenco trofei di 2Dark non si farà ricordare per la sua lunghezza: sono solo 15 infatti le coppe, di cui una sola d’argento ed una d’oro. Arrivare al 100% comunque richiederà un certo impegno, dato che dovremo comunque trovare tutte le caramelle sparse nei vari livelli ed ovviamente salvare tutti i bambini (almeno in un livello). Non mancano comunque trofei “alternativi” come quello che ci chiederà di terminare una missione senza mai salvare oppure quelli che ci verranno dati per aver ucciso alcuni nemici in maniera creativa.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.