5 Star Wrestling: ReGenesis – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Serious Parody Developer: Serious Parody
Piattaforma: PS4 Genere: Sportivo Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 17,99 €

Parlare di questo titolo indie non è affatto facile per il sottoscritto: dopo aver recensito una magnifica produzione indipendente come The Banner Saga, l’impatto con 5 Star Wrestling: ReGenesis è stato a dir poco devastante. Da grande fan dello Sport Entertainment targato WWE poi, dover giocare e valutare una produzione del genere è ancor più angosciante. Dalle prime righe, avrete già capito che stiamo per parlare di uno di quei giochi alla Wander o Afro Samurai 2, destinati ad essere ricordati per sempre, in negativo s’intende: per scoprire il perché, continuate con la lettura della nostra recensione. Ah, la presenza del “ReGenesis” nel titolo non è affatto casuale: quest’edizione è addirittura la rimasterizzazione della versione PlayStation 3, uscita circa un anno fa con risultati altrettanto discutibili.

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Poche modalità, ma (non) buone

Appena avviato il gioco ci troveremo di fronte ad un disclaimer che recita un avviso alla “ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale”. La verità comunque è ben diversa: basteranno pochi minuti per capire che 5 Star Wrestling è una parodia (non troppo riuscita) dello Sport Entertainment della WWE, anche perché pensare che il titolo non sia volutamente trash sarebbe un ulteriore offesa per chi ha realizzato questo gioco. Dando un rapido sguardo alle modalità a disposizione ci troviamo di fronte a quattro opzioni esibizione, match rapido, allenamento e sfide (tre in realtà, dato che match rapido è un’esibizione “al volo”, che bypassa scelta dei personaggi, arena e regole del match). Tutto ciò è affrontabile fino a un massimo di… due giocatori. Non vogliamo fare paragoni, ma persino su PlayStation 1 i primi titoli dedicati alla WWE (quando ancora si chiamava WWF) usciti intorno al 2000 riuscivano a reggere almeno quattro personaggi su schermo. Tralasciando l’allenamento (nient’altro che il più classico dei tutorial), cominciamo a parlare dell’esibizione: potremo scegliere tra varie tipologie di incontri tra cui match tradizionale, submission match, first blood, falls count anywhere e no holds barred match.

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Insomma, il minimo indispensabile senza nulla di rilevante o innovativo. Il problema in realtà non sarebbe neanche tanto la poca originalità, quanto la superficialità con la quale è stato realizzato il titolo; un esempio? Il “no holds barred match” noto per non avere regole, se non quella di obbligare il wrestler a schienare o sottomettere l’avversario all’interno del ring, in questo gioco è praticamente una modalità come le altre, quindi con tanto di “count out” e “rope break”. Non si vuole essere pignoli con questo tipo di produzioni indipendenti, ma errori del genere ci sembrano davvero grossolani. Più interessante invece la sezione dedicata alle sfide, che di volta in volta ci metterà davanti a match con obbiettivi da portare a termine (concludere l’incontro entro un certo tempo, realizzare una determinata mossa, indebolire una certa parte del corpo, vincere match con stipulazioni particolari). Questa modalità è l’unica realmente capace di intrattenere il giocatore per un po’, ma alla lunga (un paio d’ore è già tanto) diventa anch’essa ripetitiva con sfide sempre uguali e match fotocopia.

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Non provate a farlo a casa

Se già il primo paragrafo vi aveva convinto ad evitare accuratamente 5 Star Wrestling, sappiate che il peggio deve ancora arrivare. Parliamo del gameplay che, detto senza troppi giri di parole, non funziona. Spesso prese e colpi andranno a vuoto o trapasseranno il vostro avversario, rendendo il gioco estremamente frustrante e rallentando non poco ogni incontro. La CPU stessa avrà spesso difficoltà a colpirvi e, anche grazie ad un’intelligenza artificiale non esattamente brillante, vi troverete di fronte a incontri al limite del ridicolo. Analizzando 5 Star Wrestling con accuratezza e dedizione si può scoprire qualcosa di positivo, come l’impegno degli sviluppatori per rendere il titolo leggermente più profondo e tecnico, ma sono accorgimenti comunque superflui visto che a mancare è la struttura alla base di tutta la produzione. I comandi poi non sono altro che una brutta copia di quelli già visti negli ultimi titoli dedicati alla WWE, fatta eccezione di qualche modifica indispensabile per adattarli a questo gioco. Ci sarebbero altre feature di cui parlare, come le abilità di ogni personaggio, l’orientamento “heel o face” che ci permetterà di eseguire mosse al limite del regolamento o azioni da “buono”, la valutazione presente alla fine di ogni match che terrà conto di diversi fattori come lo stile di combattimento o la spettacolarità, ma la verità è che niente di tutto ciò può salvare 5 Star Wrestling: Regenesis dalla sua, meritata, insufficienza.

Remastered di cosa?

Di solito da una remastered, ci si aspetta una qualità tecnica migliore rispetto alla produzione originale, dato che i contenuti inediti sono quasi sempre pochissimi. Non abbiamo provato la versione PlayStation 3 è vero, ma non osiamo pensare quanto fosse orribile paragonandola a quella su PlayStation 4, che già oltrepassa il limite della decenza. Modelli dei personaggi, animazioni, arene: tutto è estremamente spoglio e associabile a titoli di almeno due generazioni fa. Immancabili anche i bug, che in produzioni del genere non faticano mai a palesarsi. Ultima chicca per quanto riguarda il comparto tecnico è legata alla colonna sonora: le theme song d’ingresso dei personaggi sono spudoratamente copiate da quelle delle controparti originali, ovviamente tutto rivisto in chiave “trash” che evidentemente esalta i macabri gusti degli sviluppatori. Ah, e meno male che non hanno pensato ad una modalità online…

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Harvee Dee? Aspetta un attimo..

Ricordate quando vi abbiamo parlato del disclaimer iniziale, che spiegava come 5 Star Wrestling non volesse in alcun modo riferirsi a personaggi reali? Bene, è una balla, pure grossa aggiungerei. Scorrendo rapidamente tra le 6 superstar a disposizione, ci si accorge subito che qualcosa non va: Harvee Dee (Rob Van Dam), Andy Organ (Randy Orton), Curtis Angel (Kurt Angle) sono solo alcuni dei wrestler spudoratamente copiati e scimmiottati in nomi, fattezze e set di mosse. Non nascondiamo che alla vista di tutto ciò è partita una risata isterica, sostituita poco dopo dallo sconforto per la bassezza qualitativa e morale del gioco. Chiudendo la recensione però, vorremmo ricordarvi che un wrestler vero arriverà (forse) sotto forma di DLC gratuito: parliamo dell’amatissimo Rey Mysterio. L’annuncio è arrivato direttamente dagli sviluppatori, che nello stesso comunicato hanno definito 5 Star Wrestling il “Pro Evolution Soccer del Wrestling”. Proprio come le vecchie versioni dei titoli Konami in cui Milan e Juve erano Lombardia e Piemonte, e gente come Del Piero, Vieri e Maldini era rispettivamente rinominata Del Perro, Vieni e Malodini. Già, tutto torna.

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Trofeisticamente parlando… armatevi di pazienza

5 Star Wrestling: Regenesis porta in dote ben 50 trofei, Platino compreso. La difficoltà degli obiettivi non è assolutamente proibitiva, le difficoltà potrebbero arrivare a causa del gameplay malfunzionante e dalle descrizioni non esattamente accurate dei trofei. Altre informazioni le trovate sul nostro forum, sempre aggiornato con tutti gli ultimi elenchi ai trofei.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=XBKg2Yt-LrU&feature=youtu.be

VERDETTO

5 Star Wrestling: Regenesis è senza dubbio uno dei peggiori titoli giocabili su PlayStation 4: gameplay poco funzionante, realizzazione tecnica imbarazzante e umorismo trash davvero controverso, rendono questa "parodia" del wrestling una parodia di sé stessa. Motivi per acquistare questo titolo a quasi 20€ non ne abbiamo trovati, a meno che non siate sadici.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.