Alienation – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Sony Computer Entertainment Developer: Housemarque
Piattaforma: PS4 Genere: Shooter Giocatori: 1 (Online: 2-4) PEGI: 16 Prezzo: 19.99€

I ragazzi finlandesi di Housemarque ci mettono tra le mani quello che dovrebbe essere il seguito spirituale di Dead Nation, sostituendo gli zombie con gli alieni e mantenendo la stessa formula di base del gameplay, migliorando e limando ciò che era il precedente titolo, puntando a creare il Twin Stick Shooter definitivo. Quindi dopo Super Sturdust HD, Dead Nation e Resogun ecco finalmente arrivare Alienation esclusiva marchiata Sony, che ci metterà nei panni dell’ultima speranza di sopravvivenza per la razza umana contro una devastante invasione aliena.

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Un’invasione senza precedenti

Appena avviato il gioco si parte subito con un filmato che introduce al gioco: gli alieni hanno invaso la Terra, sono arrivati quasi di soppiatto e poco alla volta hanno conquistato l’intero pianeta, la razza umana è quasi totalmente sterminata, rimane solo un pugno di uomini chiamati a proteggere la Terra e annientare definitivamente l’invasione. Per fare ciò, il governo mondiale, chiamato UNX, ha reso possibile la costruzione di esoscheletri cibernetici che potenziano gli esseri umani concedendo agli utilizzatori una forza sovrumana e abilità fuori dal comune. Escluso il primo sprint iniziale, la trama non regala momenti epici o da ricordare, sotto questo aspetto Dead Nation era raccontato sicuramente meglio, ma Alienation non punta alla trama quanto al gameplay.
Nel gioco avremo a disposizione tre classi una per ogni esoscheletro presente e sono: Sabotatore, Tank e Bio-specialista. Vi rimando al prossimo paragrafo per sapere in che cosa differiscono.

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La classe non è acqua

Il Sabotatore possiede un’armatura creata con tecnologia aliena, capace di muoversi ad alte velocità, diventare invisibile e chiamare un attacco aereo capace di distruggere ogni cosa nel suo raggio di azione. Il “Sabotatore” è l’unica classe del gioco che prevede anche il combattimento corpo a corpo tramite delle spade al plasma, mentre le altre due classi prevedono solo un unico colpo a mani nude per tenere a bada i nemici durante i caricamenti delle armi o se siete totalmente circondati.
Il “Tank” neanche a dirlo è il più grosso del gruppo, ha la capacità di aumentare la sua forza e assorbire un gran numero di proiettili, allo stesso tempo ha la possibilità di utilizzare enormi armi, capaci di portare distruzione in ogni dove.
Arriviamo poi al “Bio-Specialista”, questa è la classe di supporto, tramite l’uso di nano macchine ha la possibilità di curare se stesso e gli alleati, inoltre può rilasciare una scia di nube tossica che avvelena solo ed esclusivamente gli Xeno, rimanendo sempre a debita distanza.

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Una volta scelta la classe e la difficoltà siamo pronti ad entrare nel campo di battaglia e qui, inizia lo spettacolo. Il menù principale è un grande monitor che ci permette di controllare l’intero pianeta e, proprio come in Dead Nation abbiamo la possibilità di vedere ogni nazione mondiale quante uccisioni ha totalizzato, creando così una classifica globale in continuo aggiornamento secondo per secondo. Abbiamo poi la possibilità di gestire la nostra armatura e il nostro equipaggiamento e ovviamente la possibilità di iniziare il massacro entrando nella campagna principale.

Il mondo in guerra

La campagna prevede un totale di 20 missioni, purtroppo molto brevi, ma allo stesso tempo molto spettacolari e letteralmente invase da centinaia di nemici. Si inizia con un brevissimo tutorial nelle Hawaii, che ci spiega nel dettaglio i comandi – movimento, mira, fuoco, granata, poi dopo un primo livello apparentemente innocuo veniamo assaliti da un’orda inarrestabile di nemici che si fermeranno solo davanti ai nostri fucili.
Il gameplay di Alienation, come già accennato durante l’introduzione, resta praticamente invariato rispetto a Dead Nation. Abbiamo una visuale isometrica, con lo stick sinistro muoviamo il nostro eroe e con lo stick destro prendiamo la mira, il tasto R2 ci servirà per il fuoco, mentre con L2 possiamo lanciare una granata che possiamo far esplodere a nostro piacimento. Proprio come il precedente titolo le esplosioni vengono segnate da un cerchio che delimita il raggio dell’esplosione, se ci troviamo all’interno di esso verremo inevitabilmente colpiti e danneggiati, quindi è cosa buona e giusta tenere sempre sotto mano il tasto L1 che permette di eseguire un veloce scatto che ci porta via da situazioni altrimenti disastrose.

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Abbiamo poi la componente multiplayer, abbiamo già parlato della classifica mondiale, divisa per nazioni che troviamo nel menù principale (e al momento proprio la Finlandia di Housemarque domina incontrastata), ma abbiamo due modalità online che permettono l’unione con altre persone sparse per il mondo.
La prima e la più classica prevede l’inserimento in una partita qualsiasi. Scegliendo una missione, prima dell’avvio, avremo la possibilità di scegliere se avviare la missione e fare da host oppure se entrare in una delle varie partite presenti in lista. L’online funziona, ma c’è da segnalare un po’ di lag e qualche teleport da parte dei nemici, che nelle fasi di assalto rendono il tutto ancora più difficile, si, perché entrando online la difficoltà del gioco aumenta in base a quanti giocatori sono presenti in una stanza – fino ad un massimo di 4 – e giocare contro il lag, quando un’ondata di nemici sta assaltando la vostra posizione non è bello da vedere.
La seconda modalità è invece un’invasione in una partita di un altro giocatore dove il nostro compito sarà quello di portare morte e distruzione nella campagna avversaria.
Purtroppo le modalità cooperative finiscono qui, ma gli sviluppatori hanno già annunciato di colmare l’enorme mancanza di una componente cooperativa in locale al momento completamente assente, modalità richiesta a gran voce e che ha riscosso un grandissimo successo su Dead Nation.

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Un po’ di questo un po’ di quello

Alienation prende molto spunto da Dead Nation ma non solo, infatti riprende alcune meccaniche anche da Diablo III. Il sistema di punti esperienza ci permette di passare di livello, ma non si limita al solo livellare, infatti ad ogni livello la nostra potenza aumenterà, grazie a dei punti esperienza che potremo usare per attivare abilità passive e attive, che potenzieranno la nostra armatura. Non solo, uccidendo nemici ci sarà un loot continuo di armi, equipaggiamenti, energia, nuclei e potenziamenti che ci aiuteranno durante la campagna. Ovviamente si parte con delle armi di base, ma già dopo qualche missione avremo a disposizione una gran bell’arsenale e tramite i nuclei guadagnati ci sarà la possibilità di potenziare ulteriormente le armi raccolte. Il loot di armi e accessori inoltre varia in base alla difficoltà, ad ogni inizio missione possiamo scegliere in quale difficoltà affrontarla e in base alla scelta ci sarà un loot di armi maggiore, con un grado di rarità più alto e ovviamente anche punti esperienza maggiori.
Fortunatamente grazie alla storia quasi nulla, ci troviamo davanti ad un prodotto che online può regalare veramente ore e ore di divertimento, sia in compagnia di sconosciuti sparsi per il mondo (e se ne trovano senza problemi ad ogni livello) sia fra amici, in questo modo c’è sempre la possibilità di trovare armi migliori e di livello sempre più alto. Inoltre in ogni missione troverete la presenza di altri obiettivi secondari che si possono completare in qualsiasi momento, avendo la disponibilità di una mappa sempre aperta e totalmente esplorabile.

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Sotto l’aspetto grafico Alienation è uno splendore: esplosioni, proiettili, centinaia di nemici, effetti di luce e fumo sono tutti caratterizzati ottimamente, con un frame rate che non crolla mai, nemmeno quando siamo assaliti da orde su orde di alieni, le ambientazioni sono ricche di dettagli e piene di elementi distruttibili, come muri, barili, automobili e tecnologia aliena. Purtroppo la colonna sonora non è delle migliori, quasi assente e nessuna traccia è degna di nota o con un grado di epicità da farvi drizzare i capelli durante la frenesia del gioco, davvero un peccato, perchè avere tra le mani un prodotto del genere, con un prezzo accessibile davvero a tutti e con un gameplay capace di far appassionare anche chi non è avvezzo a questo genere di giochi, una colonna sonora all’altezza della situazione sarebbe stata il massimo.
In ultimo gli sviluppatori pur avendo raggiunto i 1080p hanno scelto di bloccare il frame rate a 30fps. Non c’è nessun problema nel gameplay, come già accennato il frame rate è granitico e non scende mai sotto i 30, ma si spera non sia stata una scelta per portare poi i 60fps sulla futura, quanto chiacchierata PS4 NEO.

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Trofeicamente parlando… L’invasione di Platino

Alienation non è affatto un Platino semplice, con i suoi 33 trofei Platino compreso, vi farà dannare non poco, non solo perchè bisognerà portare ogni classe di combattimento al livello 30 e quindi giocare per ore e ore, ma bisognerà portare al livello 30 una classe al livello di difficoltà Sanguinario, dove ogni morte equivale al Game-Over (ricordate la modalità Hardcore di Diablo III?), senza contare poi il raggiungimento del livello 100 con una classe qualsiasi, il cui traguardo prevede di giocare alla massima difficoltà, altrimenti l’esperienza guadagnata sarà quasi nulla. Gli altri trofei dovrebbero arrivare quasi esclusivamente continuando ad uccidere orde di alieni, anche perchè non viene mai richiesto di eseguire azioni particolarmente complicate.

VERDETTO

Alienation è sicuramente uno dei migliori Twin Stick Shooter in circolazione, un capolavoro targato Sony, che grazie all'esperienza di Housemarque si rivela un titolo assolutamente da non perdere. Gameplay ultra frenetico, stile grafico eccellente e ore e ore di divertimento rendono Alienation un acquisto obbligato per chiunque possieda una PlayStation 4. In più con un prezzo di partenza pari 19,99€ e con l'arrivo della co-op in locale, sarà possibile giocarci per davvero tantissimo tempo: il voto assegnato è dunque, in parte, "in prospettiva".

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.