Assault Android Cactus – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Witch Beam Games Developer: Witch Beam Games
Piattaforma: PS4 Genere: Twin Stick Shooter Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 14,49 €

Dopo una brillante esperienza su PC il team australiano Witch Beam Games tenta la fortuna anche su console, portando su PlayStation 4 il suo twin stick shooter Assault Android Cactus, il cui scopo è alimentare una ventata di novità in un genere che annovera ormai tra le sue fila uno svariato numero di esponenti. Si tratta di un capolavoro oppure del classico titolo condannato al limbo della mediocrità? Scopritelo nella nostra dettagliata recensione!

assault android cactus immagine ps4

Pungente come un Cactus

Il messaggio di SOS della nave mercantile interstellare Genki non è stato lanciato invano. La richiesta di soccorso partita dopo che i robot di controllo del veicolo sono impazziti è stata infatti raccolta da Cactus, un’unità d’assalto cibernetica il cui scopo è pattugliare lo spazio per aiutare i bisognosi. Senza pensarci quindi la nostra eroina entra di prepotenza nella struttura e scopre che alcuni membri dell’equipaggio sono ancora vivi e lottano per la loro sopravvivenza contro il Nexus Centrale e le sue unità secondarie, colpite da un misterioso virus che le ha trasformate in assassini.
Starà a questo improbabile gruppo difendersi da migliaia di robot assetati di sangue nonchè dai quattro Lord di Sezione per giungere infine a combattere contro il cuore del problema, il già citato Nexus, sfruttando una tonnellata di armi diverse per farsi largo tra residui di ferro e corpi metallici distrutti.
Questa la semplicissima trama di Assault Android Cactus, un twin stick shooter dove prenderemo appunto il controllo di un’androide scelto tra quelli a nostra disposizione ed utilizzeremo il nostro arsenale per eliminare tutti i nemici che ci si pareranno davanti, in una serie di livelli inframezzati dagli scontri con i 5 Boss di fine sezione. Nulla di nuovo sotto il sole insomma, almeno fino a che non si va ad esaminare più a fondo le meccaniche di gioco.

assault android cactus laser

Batteria scarica

Come ogni buon shooter che si rispetti, i nostri personaggi saranno dotati di infinite munizioni per fare fuoco contro gli avversari senza dover razionare le nostre scorte, scaricando quindi tonnellate di proiettili su schermo contro le ondate che tenteranno di farci la pelle. Ucciderci però non sarà sufficiente a eliminarci, dato che la prima grande novità del titolo sarà appunto che la perdita di tutta l’energia non comporterà un Game Over, ma semplicemente un breve tempo di attesa per la rigenerazione. I più critici penseranno subito ad un’eccessiva semplificazione del gioco, ma qui subentra l’interessante scelta fatta dagli sviluppatori, ossia la batteria. Il nostro androide sarà infatti (giustemente) dotato di una pila dalla durata limitata, che, una volta esaurita, comporterà la nostra sconfitta e ci obbligherà a riaffrontare il livello da zero. Nel corso della battaglia potremo ovviamente recuperare oggetti in grado di ricaricare la nostra scorta energetica, il che di fatto allungherà il tempo a nostra disposizione per eliminare i nemici, ma non sarà improbabile dover tentare più volte uno schema per superarlo oppure essere costretti a fiondarci in mezzo agli attacchi nemici per recuperare un po’ di batteria e continuare la mattanza. Oltre alle pile poi il gioco metterà a nostra disposizione vari altri power-up che ci permetteranno di aumentare il volume di fuoco, velocizzare i nostri movimenti e molto altro ancora.

assault android cactus

Un robot per amico

Se quindi la meccanica base del gioco riesce a portare varietà in un genere ormai sovrassaturo, la vera differenza la fa la scelta fatta dai ragazzi di Witch Beam Games per quanto riguarda il roster dei personaggi. I 9 androidi che ci verranno messi a disposizione infatti saranno dotati ognuno di un suo personale stile di attacco e di una sua arma secondaria, il che ci obbligherà necessariamente a variare il nostro approccio al gioco per adattarci al tipo di arma che impugneremo.
Oltre al classico mitra che andremo ad utilizzare con Cactus infatti avremo a disposizione laser, missili ricercanti e perfino droni volanti per seminare il panico tra le schiere di nemici presenti a schermo, che ci attaccheranno senza sosta e cadranno come mosche man mano che andremo ad aumentare la nostra potenza d’attacco. Per ogni robot caduto infatti otterremo una piccola ricompensa in cristalli, che una volta assimilati andranno a caricare un’apposita barra riempita la quale avremo diritto ad un potenziamento automatico della nostra arma con conseguente aumento del danno ed, eventualmente, modifica del tipo di attacco e del volume di fuoco.
Se poi tutto ciò non vi bastasse, ogni androide sarà anche dotato di un’arma secondaria, utilizzabile dopo un certo periodo di cooldown, che darà luogo ad un attacco molto più potente o semplicemente ci permetterà di difenderci o svolgere azioni particolari che andranno ad aumentare la già elevata tatticità del gioco.

assault android cactus boss embryo

Grossi e cattivi

Assault Android Cactus è quindi un ottimo shooter, con un’iniziale immediatezza che non fa però sì che venga meno la strategia, visto che per superare i livelli avanzati non basterà certo sparare raffiche a caso con le nostre armi ma dovremo ponderare ogni azione senza ovviamente dimenticarci della nostra batteria in costante esaurimento. Tutto ciò viene ovviamente “esasperato” nelle Boss Fight, 5 in totale nel corso della non lunghissima campagna in Single Player, che saranno decisamente più complicate dei vari livelli che affronteremo e che richiederanno un deciso impegno per essere completate con successo. Anche qui i ragazzi di Witch Beam hanno svolto un lavoro eccellente, rendendo ogni sfida unica e particolare e chiedendo al giocatore di capire la tattica più adatta ad ottenere la vittoria. A tutto questo si vanno ad aggiungere una co-op locale fino a 4 giocatori, la modalità Boss Rush, la classica modalità Infinita ed una serie di eventi quotidiani che faranno sì che il gioco possa intrattenerci ben oltre le 3-4 ore richieste per completare la campagna in singolo. Un breve e doveroso accenno va fatto anche alla grafica super deformed ed alle colonne sonore, decisamente molto azzeccate, ed all’ottima fluidità del gioco anche nei momenti più concitati, nonostante si noti che i 60 FPS non sempre vengono mantenuti, con conseguenti lievi cali di frame-rate. Queste piccolezze però non vanno certo a rovinare un gioco che rasenta la perfezione e, nel suo piccolo, riesce a regalare ore ed ore di divertimento agli amanti dei twin stick shooter.

assault android cactus nuova immagine

Trofeisticamente parlando: Duracell

A dispetto del fatto che si tratti di un titolo indipendente dal prezzo contenuto e dalla longevità ridotta, Assault Android Cactus stupisce tutti per la presenza di uno scintillante trofeo di Platino e di una lunga lista composta da ben 30 trofei. Di questi alcuni saranno legati alla storia, mentre altri vi richiederanno pazienza e dedizione, soprattutto quello abbinato all’ottenimento del rango massimo (S+) in ogni livello della Campagna in singolo, non certo una passeggiata nel bosco, complicata peraltro da una delle Boss Fight finali più intense viste negli ultimi anni.
Se state pensando ad un Platino facile quindi, non lo troverete con Cactus ed i suoi amici, ma se amate il genere troverete la sfida per l’ottenimento di tutti i trofei decisamente appagante.

VERDETTO

Assault Android Cactus è il twin stick shooter che gli appassionati del genere aspettavano da tempo. Dietro un'iniziale immediatezza si cela infatti un gioco tattico e raffinato, con una curva di difficoltà calibrata alla perfezione ed una varietà che permetterà di non annoiarsi mai. La brevità della Campagna in single player è più un rimpianto dei giocatori che un vero e proprio difetto, ma le modalità extra permetteranno a chiunque di divertirsi con il titolo targato Witch Beam per lungo tempo, sia da soli che con gli amici. Se state cercando uno shooter degno di questo nome o se siete già amanti del genere non fatevi sfuggire Assault Android Cactus.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.