Banner Saga 2 – Recensione

Sviluppatore: Stoic Publisher: Versus Evil Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano:

The Banner Saga, al suo arrivo su PlayStation 4, ci colpì per diversi motivi: stile grafico accattivante, trama magnifica e ambientazione curata nei minimi dettagli. Anche il gameplay, seppur non privo di problemi, ci stupì per l’inedito mix tra gioco di ruolo tattico e fasi di scelta e interpretazione alla “Dungeons & Dragons”. A due anni e mezzo dall’uscita del primo episodio su PC, abbiamo il piacere di recensire Banner Saga 2: cosa è cambiato dal primo episodio? Vale la pena continuare a seguire la storia di Varl e Dredge? Ma soprattutto, perché cominciare ora a seguirla?

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Riprendiamo il viaggio

Banner Saga 2 è strettamente legato al primo episodio, risultando quasi ingiocabile o comunque molto meno apprezzabile senza aver prima portato a termine l’avventura del capitolo precedente. Inutile dirvi che continuando con la lettura di questa recensione incapperete in spoiler piuttosto importanti, quindi siete ancora in tempo per tornare indietro. Dopo questa breve, ma necessaria premessa, cominciamo a parlare dell’aspetto narrativo, che era senza dubbio tra i punti di forza del primo episodio. Banner Saga 2 riprende la trama da dove l’avevamo lasciata: i nostri eroi, dopo aver affrontato e sconfitto il leggendario Sundr Bellower e aver perso diversi compagni per strada (Rook o Alette, a seconda della vostra scelta nel finale), riprendono il loro viaggio disperato verso la salvezza. In particolare, in questo secondo episodio approfondiremo la conoscenza di Bolverk, Varl a capo di un gruppo di mercenari chiamati Corvi; questo personaggio sarà fondamentale per lo sviluppo trama poiché spesso si troverà in disaccordo con altri protagonisti, agendo secondo i suoi discutibili principi morali.

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Questo rude Varl è uno dei tanti motivi per cui abbiamo adorato The Banner Saga e Banner Saga 2: la sua caratterizzazione è perfetta, come quella di tutti i personaggi primari e secondari, perché rende il personaggio quasi verosimile, credibile e perfettamente calato nel contesto. Durante il viaggio, potremo conoscere meglio tutti i protagonisti e prendere decisioni, immedesimandoci nei loro panni; lo stesso Bolverk potrebbe restare un mercenario senza scrupoli, oppure ricredersi dando più valore alla vita umana. A unire poi tutti i magnifici personaggi, c’è una trama splendida sempre pronta a sorprendere ed emozionare anche i giocatori più navigati. Rimanendo sempre equilibrata, la narrazione riesce a fondere personaggi ed eventi che già conosciamo a sviluppi dai risvolti spesso sorprendenti. Tutti questi elementi contribuiscono a rendere Banner Saga 2 un’opera addirittura superiore, sotto il profilo narrativo, rispetto al suo predecessore.

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Non è tutto oro quel che luccica

Pur essendo una piccola perla videoludica, The Banner Saga non era esente da difetti e neanche il suo sequel lo è. In realtà potremmo dire che quasi nulla è cambiato: la struttura di gameplay è rimasta praticamente identica rispetto al primo episodio, con pregi e difetti del caso. Partiamo però con ordine, parlando del combat system: ancora una volta, dovremo muovere i nostri personaggi su una sorta di scacchiera. Come succedeva anche in passato, potremo attaccare decidendo se colpire l’armatura del nemico (che in seguito porterà il nemico a subire più danno) oppure direttamente la sua energia vitale; oltre ai normali attacchi, è possibile utilizzare delle abilità che cambieranno di classe in classe. Le novità introdotte, risultano quindi quasi pari allo zero, se non fosse per i nuovi personaggi, con classi inedite. Lo stesso si può dire per le fasi decisionali in stile gioco di ruolo alla “Dungeons & Dragons” che tanto apprezzammo, e che sono rimaste invariate se non fosse per il fatto che le scelte da compiere saranno diverse e più varie rispetto al primo capitolo.

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Insomma, squadra che vince non si cambia? Non proprio. Nella nostra recensione del primo Banner Saga avevamo lamentato alcuni difetti, che abbiamo ritrovato in egual misura: parliamo in particolare della giocabilità, non sempre immediata e spesso ostacolata da una telecamera non proprio perfetta. Si tratta di difetti che comunque non vi impediranno di apprezzare il gioco e ai quali vi abituerete presto (soprattutto avendo già finito il primo Banner Saga), ma non per questo bisogna dimenticarli. Forse, l’unico “problema” a cui gli sviluppatori hanno posto rimedio è legato allo sviluppo dei personaggi: oltre a farci assegnare punti, per potenziare un determinato parametro tra forza, difesa, punti abilità, ecc.. sarà possibile sbloccare ulteriori abilità passive, una volta portato al massimo un parametro: aumentare le possibilità di sferrare un colpo critico o di difendersi, sono solo alcune delle nuove possibilità a disposizione del giocatore.

Un mondo in espansione

Del primo Banner Saga ci aveva colpito tantissimo l’ambientazione: un intero universo, fatto di paesaggi splendidi, razze variegate e antiche leggende, prendeva vita grazie al lavoro di Stoic. Anche sotto questo aspetto, gli sviluppatori sono riusciti a migliorare quanto fatto in passato: forse era tutto già previsto (Banner Saga è pensata come una trilogia) ma è comunque sorprendente trovarsi a scoprire cose sempre nuove su questa particolare ambientazione fantasy, a metà tra miti nordici e racconti biblici. Questo secondo episodio “sconvolge” alcune certezze date in passato, come ad esempio l’esistenza di sole tre razze (uomini, Varl e Dredge) smentita dall’arrivo inaspettato di nuove creature. Viene fatta più chiarezza sul passato di alcuni personaggi e sugli avvenimenti che stanno scuotendo il mondo, senza dimenticare tutte le nuove ambientazioni che visiteremo durante il viaggio. Un mondo pronto a riservare sorprese anche in futuro, con il terzo e purtroppo ultimo episodio, imperdibile per gli amanti del genere.

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Bello da giocare, splendido da vedere

Dal punto di vista tecnico, Banner Saga 2 conferma il magnifico lavoro svolto per il suo predecessore: lo stile unico di disegni, cutscene e animazioni, fa si che spesso ci si fermi ad ammirare più da vicino personaggi e paesaggi. In passato avevamo notato piccoli difetti rimasti tuttora irrisolti, come la grandezza ridotta dei combattenti in battaglia o l’imperfezione di alcune animazioni, ma che anche stavolta non influiscono più di tanto sull’enorme lavoro degli sviluppatori. Pur non essendo il primo fantasy creato nel mondo videoludico, cinematografico o letterario, Banner Saga 2 ha grandissima personalità e una caratterizzazione invidiabile. I protagonisti, oltre ad essere credibili sotto il profilo caratteriale, sono identificabili grazie alla loro realizzazione estetica: le corna spezzate di Bolverk, la folta barba dei Varl, lo stile più adulto di Alette, le tuniche dei mistici Riparatori (Menders in lingua originale) e tanto altro. Splendido anche il doppiaggio e la colonna sonora, che pur mantenendo il suo stile introduce nuove tracce, sempre ispirate e adatte alla situazione. Rispetto al primo episodio è assente la localizzazione italiana, per cui, almeno per il momento, il gioco è totalmente in lingua inglese. Da segnalare infine, qualche problema di freeze del gioco durante i combattimenti, che speriamo venga risolto al più presto da una patch correttiva.

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Trofeisticamente parlando… niente di nuovo

Nonostante Banner Saga 2 aggiunga 3 trofei ai 40 del primo episodio, la sostanza degli obbiettivi è rimasta la stessa. Come in passato infatti, avrete il compito di completare il viaggio in un certo numero di giorni, di mantenere il morale della carovana alto per tutta l’avventura, terminare il gioco in tutti i livelli di difficoltà, obbiettivi spesso incompatibili che vi costringeranno a 2-3 run prima di ottenere il Platino. In ogni caso, per maggiori informazioni potete consultare l’elenco trofei del gioco, già disponibile sul nostro forum.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=5ie5xs3-cFE

VERDETTO

Banner Saga 2 riprende quanto di buono fatto nel primo capitolo, migliorando i punti di forza di narrazione e gameplay, senza però stravolgere la struttura di base. Il risultato finale conferma che il successo ottenuto dal primo capitolo, non era stato un caso, ma frutto di un lavoro appassionato da parte degli sviluppatori. Le piccole imperfezioni legate alla giocabilità e alla realizzazione tecnica, non ostacolano il pieno apprezzamento dell'opera e sono ampiamente giustificate dalla natura indipendente della produzione. Attendiamo con impazienza l'epilogo di una trilogia imperdibile per amanti di mondi fantasy e giochi di ruolo.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.