Bleed 2 – Recensione

Sviluppatore: Bootdisk Revolution Publisher: Digerati Distribution Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 14,99€ Italiano:

La nostalgia viene definita come “stato d’animo melanconico, causato dal desiderio di persona lontana o di cosa non più posseduta, dal rimpianto di condizioni ormai passate, dall’aspirazione a uno stato diverso dall’attuale che si configura comunque lontano” (recita così il portale Treccani). Ebbene, alle volte, pur non avendo vissuto gli anni Ottanta, provo un forte senso di nostalgia più che per alcuni videogiochi in particolare per alcune modalità del videogiocare. Nostalgia verso il tempo passato davanti a una console tra un pasto e l’altro, nostalgia verso la sala giochi; ai miei occhi di bambina appassionata era come la stanza di un grande tesoro, o come una grande biblioteca interattiva, a cui accedere il maggior numero possibile di volte per acquisire via via più conoscenze.

In sala giochi

La preparazione era semplice: armarsi di grandi tasche per contenere quanti più gettoni possibili, onde evitare la scadenza del timer dato dal game over, che arrivato a zero avrebbe costretto a ricominciare la partita dall’inizio. Molti sono i titoli approdati sui fantomatici cabinati e fra tutti c’era un comune denominatore: la classifica dei punteggi finali. Che fosse stato tennis o un arcade o un action non era importante, fondamentale era invece riuscire a sbaragliare ogni record per il premio finale, veder scorrere il proprio nome sullo stesso schermo che in una giornata avrebbero condiviso più persone, adulti, ragazzi, bambini. Avvicinandomi a Bleed 2 ho istintivamente riflettuto se tentare di allenarsi con un action arcade non avrebbe potuto tramutare in chiave positiva questa mia perenne nostalgia.

Trama? Dove stiamo andando non c’è bisogno di trama!

Bleed 2 è il diretto seguito di Bleed, ambedue titoli indipendenti sviluppati dal team di Ian Campbell. La giovane ragazza protagonista Whryn, dapprima ignara dell’invasione di mostri, alieni, soldati, si accorge poi dalle grida di qualche civile della situazione che sta degenerando; la più forte (sopratutto poiché l’unica rimasta) eroina avrà la difficile responsabilità di salvare le vite di tutti. Una trama alquanto semplice, banale, che tuttavia ben si sposa allo scopo che si prefigge un titolo di questo calibro.

Un titolo indipendente ha generalmente un ostacolo maggiore da superare rispetto a un tripla A, quello della minore pubblicità e notorietà che ne consegue. Ne deriva l’obbligo di formare un gioco con una personalità ben distinta. Bleed, come il suo successore, cerca di farlo attraverso due concetti che diventano due linee guida fondamentali: divertimento e azione.

Bleed 2 è un concentrato di azione ed esplosioni superiore al precedente: più di venticinque boss e vari nemici si snodano per sette livelli tutti ben diversificati. Quattro difficoltà crescenti danno la possibilità a ogni giocatore più o meno avvezzo agli arcade di prendere confidenza con le meccaniche e i comandi; il potere di modificarli dal menù è un pregio non di poco conto, invoglia ogni persona a fare un tentativo, scegliendo la composizione di tasti e comandi che si preferisce.

Fatta la propria scelta è tempo di impugnare le nostre armi, un equipaggiamento completo di pistole singole, doppie, in aggiunta a un pugnale capace di deviare i colpi dei nemici. La fisica sembra distorcersi e contrarsi al nostro passaggio, fra il potere di saltare, scattare in aria e quello di rallentare il tempo per pochi secondi. L’armamentario a nostra disposizione è decisamente più ricco rispetto al primo capitolo, nel quale, privi di qualsiasi arma da taglio, eravamo più esposti ai colpi avversari; le armi da fuoco stesse sembrano più primitive nel primo Bleed, meno esplosive e rumorose di come invece ci si aspetterebbe in un action arcade.

Il meglio deve ancora venire

Non giudicate questo titolo unicamente dalla modalità principale, poiché sarà solo l’inizio. Ogni livello può essere completato e ripetuto infinite volte per migliorare il proprio punteggio e ottenere la fantomatica tripla esse del rango più alto. Inoltre sarà impossibile non cimentarsi nella modalità Arcade, solo per veri temerari: chi riuscirà a terminare l’avventura con una sola vita?

Altre modalità includono quella Sfida, in cui dovrete vedervela con tre boss contemporaneamente, e quella Infinita, un’aggiunta che gli amanti del genere gradiranno a dir poco: una sfida unica lungo livelli generati casualmente. Si palesa qui la volontà degli sviluppatori di consegnare al giocatore un prodotto maggiormente diversificato rispetto al primo progetto con l’inserimento di modalità di gioco differenti, capaci di regalare ogni volta nuove sfide.

’90 special

La grafica tutta impostata su pixel che spaziano da tinte fredde, blu, viola, ad altre calde, come il giallo, il fucsia, immancabile colore distintivo di Wrhryn, sono un chiaro rimando a videogiochi degli anni passati, quelli su cui si posava lo sguardo non tanto per la spettacolarità dei dettagli, quanto per i colori sgargianti e, spesso, per i loro buffi personaggi.

Anche i film, come i videogiochi d’azione, perderebbero parte del loro fascino senza un comparto sonoro adatto: restando in linea con l’impostazione grafica, anche i suoni e le musiche sono un omaggio nostalgico agli anni passati.

Game over

Ho parlato di azione, ma non ancora di divertimento. Come il predecessore anche Bleed 2 è pregno di umorismo, dalla protagonista che al tocco di un tasto potrà letteralmente esultare quasi sbeffeggiando gli avversari, ai suoi commenti poco lusinghieri nei nostri confronti a ogni sconfitta.

Il divertimento diventa voglia di sfidare sé stessi in ambito videoludico, così che quando un gioco in due dimensioni platform, arcade, action riesce a rubare qualche minuto o più del proprio tempo ha raggiunto il proprio obiettivo.

La nostalgia permane e di quelle sale giochi rimane adesso qualche gettone avanzato trovato in un vecchio portafogli; Bleed 2 ha riacceso la voglia di tornare a toccare quei tasti di plastica montati su di un cabinato per giocare a Metal Slug, a cui questo altro evidentemente si ispira.

Trofeisticamente parlando: a prova di sfida

Gli stessi trofei ingaggiano una sfida contro il giocatore. La lista è piuttosto considerevole per un titolo di questo genere e ottenere il Platino richiederà una buona dose di abilità. Se siete tanto temerari potete trovare tale lista alla nostra all’interno del forum PlayStationBit.

VERDETTO

Come arcade action Bleed 2 assolve i propri scopi: diverte e concede un livello di sfida che non sfocia mai in una semplice passeggiata. Un tuffo nostalgico che regala momenti di svago puro, pur non offrendo molte novità rispetto al predecessore.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.