Primo PianoBlue Rider - Recensione

Blue Rider – Recensione

Publisher: Ravegan Developer: Ravegan
Piattaforma: PS4 Genere: Shoot ‘em Up Giocatori:PEGI: 7 Prezzo: 14,99 €

Ricordate quando le sale giochi non erano solo slot machines? Quando con un solo gettone si cercava di portare a termine un intero gioco? E quanti vostri amici affermano di aver completato Metal Slug, con quel singolo gettone? Blue Rider ci prova, prova a farci rituffare in quel piccolo mondo fatto di record e classifiche… così inseriamo il gettone e partiamo!

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Arcade vecchio stampo

Ed è nel pieno stile arcade che avviamo i 9 livelli presenti in Blue Rider. Si, solo 9 livelli, e se escludiamo il primo, che fa un po’ da tutorial, nessuno dei successivi è semplice e saremo investiti da una pioggia di proiettili inarrestabile, il che porterà a noi continue morti e continui riavvii. Tolta la difficoltà, Blue Raider è semplice in tutto e per tutto, partendo dal menù principale che oltre alle opzioni che mostrano unicamente i comandi del pad, l’unica restante opzione sarà quella di avviare il gioco. Anche manovrare la navicella sarà estremamente facile, infatti grazie alla combinazione dei due analogici sarà possibile muovere navicella e telecamera, mentre con i tasti L2 e R2 avremo a disposizione fuoco primario e secondario, mentre con L1/R1 un semplice sprint, nulla di più.

Il titolo è talmente semplice che gli sviluppatori di Ravegan non si sono nemmeno preoccupati di dare un background al nostro massacro, ma va bene così. Una storia sarebbe stata totalmente inutile e su un titolo simile è davvero troppo di contorno, inoltre anche i vari livelli sono caratterizzati diversamente con il solo ed unico scopo di non farci giocare su una mappa perennemente uguale. Al contrario però, i pochissimi nemici presenti ruoteranno all’infinito facendoci così affrontare sempre gli stessi avversari. Una nota a favore va fatta con i boss di fine livello, sempre caratterizzati ottimamente, molto ispirati (come il kraken) e in sintonia con il livello affrontato.

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Un inferno di proiettili

Ma perché Blue Rider è difficile e facevo il paragone con i vecchi titoli da sala giochi? Semplice, come i classici Shoot ‘em Up, in ogni livello tramite appositi bonus potenzieremo la nostra navicella e questi potenziamenti saranno con noi anche nei livelli successivi. In punto di morte però non solo dovremo ricominciare il livello da zero, data la totale assenza di checkpoint, ma perderemo anche tutti i potenziamenti accumulati fino a quel momento, lasciandoci solo con l’equipaggiamento base per affrontare tale livello. Per farla semplice quindi, se partiamo dal quarto livello, per il gioco è come se avessimo preso solo quattro potenziamenti, il che rende l’avanzare nelle varie aree talvolta molto frustante, soprattutto combinando i legnosi movimenti di telecamera e navicella, causa purtroppo del 90% delle morti in gioco.

Ricordati che devi morire

Oltre ai movimenti legnosi e alla telecamera molto lenta abbiamo altre piccole pecche, che rendono il titolo non ingiocabile, assolutamente, ma spesso troppo frustrante. La prima è la totale incapacità di colpire i nemici fuori dallo schermo, il che, vista l’elevata facilità degli stessi di causarci una morte praticamente istantanea, ci porta ad eseguire sempre la stessa manovra in presenza di più nemici: isolarne uno, ucciderlo e continuare così fino a che la zona non sarà libera. Altra pecca è l’impossibilità di vedere i colpi che ci arrivano da dietro o la posizione dei nemici non avendo una mini mappa, questo in presenza di alcuni bivi può essere un problema, soprattutto perché alcuni avversari tendono ad inseguirci e se per puro caso vi trovate a combattere un’orda di nemici mentre un altro paio arriva di soppiatto da dietro, state pur certi che la morte sopraggiungerà.

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Se togliamo le migliaia di imprecazioni e la scarsità di energia a disposizione per sopravvivere, Blue Rider si lascia giocare e, grazie all’elevato tasso di sfida, si lascia giocare ininterrottamente facendoci perdere la cognizione del tempo e delle ripetizioni dello stesso livello. Purtroppo però, a dispetto di quello che dicevo inizialmente, il gioco è totalmente sprovvisto di una classifica, sia locale che online il che, visto il genere di appartenenza del titolo, azzera totalmente la rigiocabilità una volta completato e l’unico obiettivo sarà quello di cancellarlo completamente dalla vostra vita e non toccarlo mai più, perché il terzo girone del settimo cerchio dell’inferno, ha già un posto riservato a voi.

Trofeicamente parlando: un proiettile di Platino

Tutti i trofei di Blue Rider sono abbastanza semplici, certo, a patto che riusciate a portare a termine il gioco. Il titolo ci permette di accumulare solo 13 trofei suddivisi in 9 bronzi, 3 argenti e un singolo oro, niente di eclatante quindi sotto questo aspetto, ma oltre ai trofei per ogni livello completato ci rimarrà solo di completare il gioco senza mai essere uccisi, portare a termine tre livelli senza apportare danni alla navicella e trovare tutte le reliquie presenti in gioco, ebbene si, collezionabili!

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Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.