Children of Zodiarcs – Recensione

Sviluppatore: Cardboard Utopia Publisher: Square Enix Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 17,99 € Italiano:

Children of Zodiarcs è una delle ormai tantissime produzioni figlie del crowdfunding. Dopo aver ottenuto ottimi riscontri sulla piattaforma Square Enix Collective, i ragazzi di Cardboard Utopia hanno deciso di portare il loro titolo anche su Kickstarter. Inutile dire che la campagna è stata un successo, anche grazie al curriculum di molti sviluppatori (Assassin’s Creed Brotherhood, Eternal Darkness, Far Cry 3, per citarne qualcuno) ed è stata finanziata in pieno. Il prodotto finale sarà in grado di soddisfare le (alte) aspettative degli appassionati? Scopritelo nella nostra recensione.

Figli degli Zodiarcs

Avviato il gioco, attraverso una breve sequenza, veniamo introdotti nel magico reame di Lumus con qualche cenno sulle epoche passate in cui, grazie a macchine venute da altri mondi (gli Zodiarcs appunto), l’umanità passò anni di grande evoluzione e prosperità, ma anche di grandi guerre, vista l’enorme potenza di questa tecnologia. Nonostante quei tempi siano ormai dimenticati, un criminale di nome Zirchoff è alla ricerca degli artefatti Zodiarcs per guadagnare grosse somme di denaro e ad accompagnarlo c’è tutta la sua famiglia, composta per lo più da bambini poveri dei bassifondi. Tra i più promettenti c’è Nahmi, nota anche con il soprannome di “Fiamma d’Ebano”, che si è fatta conoscere per la sua abilità da ladra. Così partirà la nostra storia, della quale proprio Nahmi sarà la protagonista principale; tra la spietata nobiltà, i sadici membri di una setta religiosa e altra gente poco raccomandabile dei bassifondi, dovremo spesso e volentieri combattere per arrivare al nostro obiettivo.

Nahmi è stata infatti incaricata da Zirchoff in persona di recuperare una reliquia Zodiarcs, in grado di fruttare molto denaro alla banda; da qui in poi, la nostra eroina si ritroverà coinvolta in una grande e forse inaspettata avventura. La storia è narrata attraverso i dialoghi dei personaggi prima, dopo e durante i combattimenti; i ritmi quindi non sono mai troppo lenti, grazie alla buona alternanza tra fasi di trama e gameplay.

Sei bravo con i dadi?

L’aspetto più intrigante di Children of Zodiarcs è senz’altro la combinazione di strategia e fortuna. Il gioco è fondamentalmente uno strategico a turni (che ricorda per certi versi Final Fantasy Tactics, giusto per rendere l’idea), ma gli sviluppatori hanno aggiunto la variabile casuale attraverso il lancio dei dadi. Partiamo però con ordine. Con ogni personaggio avremo la possibilità di muoverci sullo scacchiere dell’arena e di fare la nostra mossa, utilizzando delle carte. Ogni carta è associata a un attacco fisico, magico o a un’abilità; cominceremo con 5 carte in mano, pescate casualmente dal mazzo (che deve contenerne minimo 18). Ma non è finita qui, perché ogni carta ha anche il suo “range” d’azione, quindi avrà effetto solo in alcune caselle, vicine o meno, dello scacchiere.

Selezionata la carta da utilizzare finisce la parte “tattica” e subentra la casualità, perché attraverso il lancio dei dadi decideremo l’entità del nostro danno. Inoltre, sempre grazie ai dadi, potrebbero capitarci dei bonus (rigenerazione dell’energia, turno extra, dadi bonus) o dei malus (perdita di vita, dadi con malus). Il gameplay è fondamentalmente tutto qui. Non c’è infatti un sistema di potenziamento dei personaggi o delle armi, tutto quello che potremo fare sarà aggiornare il mazzo di ogni personaggio (che riceverà nuove carte o potenziamenti a quelle già in possesso, salendo di livello) e migliorare i dadi (ottenibili alla fine di ogni battaglia e assegnati casualmente). Sempre a proposito dei dadi c’è anche una sorta di sistema di “crafting” grazie al quale potremo personalizzare i parametri a nostro piacimento.


Giocatore d’azzardo

Il mix di tattica e fortuna riesce a stupire il giocatore, soprattutto all’inizio, ma porta con sé anche diversi difetti; ci è capitato diverse volte di pescare le carte sbagliate o lanciare dadi con punteggi bassi e quindi di dover mandare a monte l’intera partita, perché magari ci è morto un personaggio (e purtroppo il gioco non offre la possibilità di resuscitarli in battaglia) o perché eravamo in una posizione di svantaggio eccessivo contro troppi nemici. Non ci lamentiamo affatto della difficoltà del gioco (divisa in due livelli, ossia normale e difficile), che anzi risulta ben calibrata con scontri sempre capaci di intrigare e spronare a ragionare al meglio le proprie mosse, ma di alcune dinamiche che forse potevano essere implementate meglio: mappe di gioco a volte troppo piccole, nemici a volte troppo numerosi (il nostro party è sempre composto solo da tre personaggi) e difficoltà nel prevedere le mosse avversarie per l’impossibilità di conoscere il raggio d’attacco delle loro offensive.

Un altro difetto è forse riscontrabile nella lentezza degli scontri. Parliamo di un gioco strategico che quindi comporta riflessioni, anche lunghe, su mosse ed eventuali contromosse, ma probabilmente qualcosa di più andava fatto, almeno per velocizzare il turno avversario. Il gioco, comunque, a prescindere dalla lunghezza eccessiva di alcuni scontri, gode di una discreta longevità; potremo riaffrontare battaglie in scenari già visti, combattere nell’arena di Xur, giocare missioni secondarie, grazie alle quali faremo la conoscenza di nuovi personaggi con nuove abilità, senza dimenticare la buona ventina di missioni principali a disposizione. Nonostante diversi difetti e mancanze, non nascondiamo di aver adorato Children of Zodiarcs, perché il fascino dell’azzardo, il carisma dei personaggi e la peculiarità di ambientazioni e trama, ci hanno convinto a chiudere un occhio su diverse imperfezioni che impediscono al gioco di eccellere.

Un design che stupisce

Nonostante graficamente Children of Zodiarcs non sia una produzione all’ultimo grido in termini tecnici, gli sviluppatori sono stati in grado di compensare grazie alle splendide illustrazioni: personaggi e disegni delle carte sono stati resi in maniera eccellente, con uno stile unico e un livello tecnico altissimo. Memorabile anche il design di personaggi e ambientazioni, grazie al quale viene esaltata anche la loro caratterizzazione. Per il resto c’è da segnalare una splendida colonna sonora, mai noiosa anche dopo lunghe sessioni di gioco e un’ottima localizzazione italiana, cosa non scontata soprattutto per le produzioni indipendenti.

Trofeisticamente parlando: Zodiarc di Platino

Children of Zodiarcs porta con sé 41 trofei, Platino compreso. Raggiungere il massimo trofeo non sarà facile, soprattutto considerando il fatto che le missioni principali non sono ripetibili e molte di esse richiedono di raggiungere particolari requisiti, come finire entro un certo numero di turni o eliminare tutti i nemici invece di fuggire. Inoltre sarà necessario completare il gioco e l’arena di Xur alla massima difficoltà… non proprio un gioco da ragazzi. Per ulteriori dettagli sui trofei, potete consultare l’elenco già presente sul nostro forum.

VERDETTO

Children of Zodiarcs ci ha fatto innamorare con il design di mondo e personaggi, con la caratterizzazione dei protagonisti e con un gameplay che riesce a unire strategia e casualità in maniera divertente. Nonostante qualche difetto, riconducibile soprattutto a pecche e mancanze del gameplay, il titolo di Cardboard Utopia è ampiamente promosso, oltre a essere consigliato, anche per il prezzo contenuto, sia a veterani che a novizi del genere.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.