Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online – Recensione

Sviluppatore: Tamsoft Publisher: Idea Factory Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 (Online: 2-4) PEGI: 12 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Dopo numerosi dibattiti e guerre per chi possedeva la console più potente o quella più performante, una trasposizione videoludica di questo conflitto non poteva che essere più che probabile. Nel 2010 infatti, dalle menti malate dei ragazzi di Compile Heart e Idea Factory, prendeva forma uno di quei giochi che da lì a qualche anno sarebbe diventato uno dei titoli più importati dal Giappone. Naturalmente stiamo parlando della serie Hyperdimension Neptunia che, dopo due anni di inattività, torna sugli scaffali con uno spin-off molto particolare.

Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online, questo il nome completo del titolo, saprà a suo modo prendere le distanze dal gameplay che aveva caratterizzato tutte le produzioni passate, abbracciando uno stile più action e frenetico a discapito di una componente RPG mai del tutto sfruttata. Nonostante qualche novità in termine di giocabilità, i fan di vecchia data di questo universo potranno stare tranquilli: l’ironia e i doppi sensi saranno ancora padroni. Quindi non resta che avventurarvi nel mondo di 4 Goddesses Online grazie alla nostra dettagliata recensione.

Benvenuti in 4 Goddesses Online

Questo nuovo capitolo non sarà ambientato nella Gameindustri che abbiamo imparato a conoscere e amare grazie ai capitoli precedenti, ma all’interno di un gioco online, appunto: 4 Goddesses Online. Questo MMO, di cui Vert aveva più volte parlato nel corso dei precedenti capitoli, invierà a Neptune e alle altre CPU l’invito per partecipare al suo personale early access.

Neptune, Vert, Blanc e Noire, insieme alle loro giovani sorelle, verranno quindi catapultate in questo universo caratterizzato principalmente dall’ironia e dagli stereotipi che molti giochi di ruolo online hanno saputo creare nel corso degli anni. Le giovani eroine, che hanno molte volte messo da parte i loro contrasti per salvare il loro mondo dalla pirateria, dovranno anche questa volta allearsi per liberare Alsgard dalla minaccia del Demon King Jester riuscendo a risvegliare le quattro Goddesses della leggenda.

L’intera avventura si concentrerà sull’affrontare missione dopo missione, molte delle quali povere di ispirazione, che faranno da semplice ponte di collegamento per gli avvenimenti principali della storia, i quali verranno scanditi da alcune scene stranamente ottimamente sviluppate. Il tono della narrazione, per quanto diventi serio in diverse situazioni, mantiene comunque la leggerezza e l’allegria caratteristica della serie, senza dimenticarci dei classici doppi sensi che molte delle ragazze, soprattutto Vert, riusciranno a regalare.

Proseguire l’avventura non significherà solamente sbloccare nuovi dungeon sempre più impegnativi, ma significherà anche avere accesso a maggiori servizi che i diversi NPC, sparsi per l’hub principale, offriranno. Molti degli NPC presenti saranno vecchie conoscenze della serie come Compa, IF, Peashy e Uzume, mentre gli altri vendor, come spiegato a inizio gioco, saranno semplicemente dei programmi dotati di una qualche intelligenza artificiale. Molti personaggi vecchi e nuovi faranno la loro comparsa nel titolo, alcuni ricopriranno un ruolo importante altri invece si limiteranno a essere un semplice cameo.

Parlando della profondità della narrazione, come i precedenti capitoli ci hanno abituati, non potevamo aspettarci uno storytelling profondo e interessante quindi, partendo già con questa consapevolezza, difficilmente potevamo rimanere delusi. Purtroppo la serie cade di nuovo sulla scarsa profondità di narrazione, con molti eventi che vengono esauriti in poche battute senza lasciare il tempo al giocatore di fare il quadro completo della situazione. Senza ombra di dubbio, tutti gli amanti delle belle storie avranno stampato sul loro muso una qualche espressione di disgusto e saranno molto tentati di chiudere la pagina e di andare avanti con la loro vita. Vi invito però a continuare la lettura perché potreste ricredervi.

Un ottimo esperimento

Se il comparto narrativo ci ha lasciato non pochi dubbi, il gameplay riesce egregiamente a risollevare una situazione apparentemente tragica. Nonostante non ci si trovi di fronte al più innovativo dei sistemi di combattimento, possiamo tranquillamente elogiarlo sostanzialmente per tre aspetti: immediatezza, divertimento e semplicità. Questo nuovo capitolo abbandona la struttura “a turni” per abbracciare un open world completo con combattimenti in tempo reale. Il combat system, giusto per fare chiarezza, sarà molto simile a quello visto in Dragon Age: Inquisition. Avremo quindi sostanzialmente un attacco normale, a cui si aggiungeranno tutte quelle abilità che andremo a sbloccare nel corso della nostra crescita e che sarà possibile abbinare a uno degli otto slot disponibili, selezionabili con una semplice combinazione di tasti.

Il combattimento sarà inoltre molto più profondo di quello dei precedenti capitoli grazie anche all’ottimo sistema di parata e schivata che riusciranno a rendere i combattimenti molto dinamici e tattici. La parata permetterà inoltre, se eseguita con il giusto tempismo, di effettuare un contrattacco immediato molto efficace. I nemici disporranno come al solito due barre: una per la salute e l’altra per il break. Per chi non ha mai giocato a uno dei vecchi capitoli, basti sapere che all’esaurimento del break, ottenibile con i vari attacchi, il nostro avversario si accascerà al suolo per qualche secondo e subirà molti più danni.

Il sistema delle classi e abilità sarà però molto limitato. Tutti i personaggi principali della serie infatti andranno a impersonare una classe specifica impedendo ogni tipo di modifica o specializzazione, a eccezione delle mere personalizzazioni estetiche. Le numerose abilità che andremo a imparare invece permetteranno di personalizzare ogni personaggio con un set di abilità specifiche che possiamo sfruttare sia per vantaggio personale, che per il lavoro di squadra. Diverse classi infatti permetteranno di castare bonus di diverso tipo (attacco, elementale, difesa, ecc.) facilitando di molto il lavoro del gruppo.

Anche in questo titolo avremo la possibilità di sferrare un super attacco che sarà attivabile a partire dal terzo riempimento dell’apposita barra. Ai livelli più bassi invece sarà possibile entrare in uno stato di berserker che ci permetterà di infliggere per qualche secondo molti più danni e ci rigenererà i punti magia, quelli necessari per utilizzare le abilità, molto più velocemente. Dato che l’avventura si discosta dal setting classico della serie, questa volta non potremo purtroppo ammirare le fantastiche trasformazioni delle nostre CPU anche se, nelle fasi avanzate di gioco, sarà possibile selezionare la loro forma HDD solo come personaggi addizionali.

Come ultima cosa si deve segnalare gli unici problemi veri di questo ottimo gameplay: la semplicità e l’IA. Andando con ordine si può dire che questo Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online si può tranquillamente finire con una benda sugli occhi e giocando con i piedi. Il livello di sfida è veramente basso e anche le fasi più avanzate difficilmente riusciranno a mettervi in difficoltà. Paradossalmente le uniche difficoltà che si incontreranno dipenderanno esclusivamente dal livello fin troppo basso dell’IA degli alleati. Questi infatti, sebbene abbiano specifici compiti, daranno precedenza a ben altre cose rispetto al ruolo che dovrebbe competergli. In difesa di ciò però, devo dire che sfruttare la gestione del comportamento in battaglia tramite l’apposito menù, riuscirà a migliorare leggermente la situazione.

L’Hyperdimension Neptunia più bello

Questo capitolo segna un’importante punto di svolta soprattutto dal punto di vista grafico. La serie abbraccia finalmente l’Unreal Engine che riesce a regalarle quella bellezza e fluidità che mai avevamo visto in uno dei vecchi capitoli. Sebbene il level design dei dungeon rimanga sostanzialmente inalterato, questi appariranno molto colorati, pieni di dettagli e, nel complesso, molto belli da ammirare. La caratterizzazione dei nemici sarà sempre legata alle caricature, più o meno affini, di alcuni dei personaggi di altre saghe videoludiche. I modelli dei personaggi sono ben fatti e a differenza dei capitoli precedenti, lo stacco tra la qualità grafica delle CPU e quella dell’ambiente di gioco sarà meno marcato.

Purtroppo, se da un lato abbiamo qualcosa di ben fatto, dall’altro il titolo soffre troppo di una scarsa ottimizzazione che non riesce a farcelo godere appieno. I diversi cali di frame purtroppo minano abbastanza la valutazione sulla qualità grafica che potevamo avere all’inizio. Durante alcuni scontri abbastanza accesi infatti si potranno notare dei vistosi cali di frame che, grazie solo alla tipologia di gioco e allo scarso livello di sfida, difficilmente potranno farci incappare in sgraditi errori. Per il resto, possiamo dire che i pochi video presenti durante la campagna principale saranno sempre impeccabili e ottimamente diretti.

Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online riesce a distaccarsi in maniera netta rispetto ai precedenti capitoli della serie anche grazie a una soundtrack del tutto inedita. I brani che andremo ad ascoltare saranno di chiaro stampo fantasy e sapranno accompagnarci piacevolmente sia durante la nostra prima esplorazione, che durante una sessione di grinding estremo. Dopo quanto scritto nella recensione di Senran Kagura, che pubblicheremo a breve, possiamo confermare che i giapponesi sono maestri in questo settore. Concludiamo il tutto elogiando il sempre ottimo doppiaggio nipponico e inglese che potrà essere facilmente compreso da tutti non solo grazie ai sottotitoli in lingua inglese, ma grazie soprattutto a una sintassi molto elementare.

Trofeisticamente parlando: 4 trophy online

Rispetto ai precedenti capitoli della serie, la strada verso il trofeo più ambito di questo Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online sarà molto più tranquilla. Dando un’occhiata all’elenco dei trofei già disponibile sul nostro forum, possiamo affermare che il raggiungimento del Platino arriverà quasi in concomitanza con la conclusione della storia; tutte le missioni saranno infatti impossibili da mancare. Togliendo i soliti obiettivi riferiti ai traguardi da raggiungere, l’unica cosa a cui prestare attenzione saranno gli eventi secondari. Questi, segnalati con un punto esclamativo azzurro, andranno a sbloccare una particolare immagine che andrà a confermare il completamento del relativo evento. Per gli amanti dei giochi Made in Japan, senza dubbio risulterà un Platino abbastanza facile e divertente da ottenere.

VERDETTO

Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online si conferma essere il miglior capitolo della saga uscito fino a ora. Questo dipende principalmente da un comparto grafico che, nonostante qualche incertezza, riesce a trarre enormi miglioramenti dall’utilizzo dell’Unreal Engine. La superficialità della narrazione riesce a passare in secondo piano grazie a un combat system che risulta immediato e divertente. I ragazzi di Tamsoft hanno finalmente fatto centro e speriamo che riescano, anche nei prossimi capitoli, a proporre delle migliorie ancora maggiori. Senza dubbio un gioco consigliato a tutti gli amanti dei videogame Made in Japan.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!

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