Disgaea 5: Alliance of Vengeance – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Nippon Ichi Software Developer: Nippon Ichi Software
Piattaforma: PS4 Genere: RPG Tattico Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 59,99 €

A poco meno di due anni dall’uscita ufficiale di PlayStation 4, Nippon Ichi Software ha finalmente deciso di fare il salto di qualità e portare una delle sue serie più apprezzate, ossia quella di Disgaea, su console di nuova generazione, puntando a sorprendere gli appassionati del titolo ma anche ad attirare nuovi fan intenzionati ad avvicinarsi a questo folle JRPG. Vediamo quindi assieme se il lavoro del team ha dato i frutti sperati e se il passaggio a una diversa tecnologia è stato del tutto indolore.

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Sono un Dio, anzi meglio, un Overlord!

Come da tradizione della saga, anche Disgaea 5 ci mette nei panni di un terribile Overlord, in questo caso la bella e bipolare Seraphina, il cui scopo ultimo è sconfiggere un individuo malvagio intento a minacciare il mondo degli Inferi, sfruttando le sue dapprima scarse ma man mano sempre maggiori capacità di combattimento e soprattutto un nugolo di alleati uno più strambo dell’altro, uniti in un gruppo eterogeneo ma senza dubbio funzionale e composto da membri con caratteristiche diverse che permetteranno di fronteggiare qualsiasi situazione.
Ovviamente il progresso nella storia, per evitare che il nostro nemico assieme ai suoi malvagi tirapiedi prenda il possesso di tutti i mondi del Netherworld e ci sconfigga, è accompagnato da una narrazione tanto interessante quanto carica di ironia. Una delle caratteristiche che si potranno notare fin da subito e che accompagneranno il giocatore per tutte le numerosissime ore di gioco è l’eccellente bilanciamento che il team è riuscito a dare ai dialoghi, gestendo in maniera perfetta la parte di narrazione “seria” e quella invece divertente, creando un’armonia che cattura il giocatore. Mentre in molti titoli infatti spesso la parte ironica prende il sopravvento portando all’esasperazione ed alla noia, Disgaea mostra una maturità non comune che lo rende godibile dal primo all’ultimo dialogo, rigorosamente riprodotto in stile giapponese, con testo a schermo e splendidi disegni manga dei personaggi.
Senza quindi nulla troppo rivelare della trama siamo certi che chi la affronterà con un occhio di riguardo (e con una buona conoscenza dell’inglese, come da consuetudine) non potrà non farsi catturare dalle folli disavventure e dalle intriganti personalità degli eroi e degli antieroi che si daranno battaglia su schermo, e il bello è che questa è solo una piccola parte di Disgaea 5. La parte del leone la faranno infatti i combattimenti.

Disgaea-5-Trailer Seraphine tette balconcino

La vita è una scacchiera

Il passaggio a PlayStation 4 ha simboleggiato per Nippon Ichi il raggiungimento di un nuovo livello nello sviluppo della sua serie principe. Quello che si nota, una volta lasciate le statiche schermate di dialogo, è infatti una cura maniacale in ogni ambientazione ed in ogni animazione dei personaggi che prenderanno vita sullo schermo del nostro televisore, il che permette anche di capire per quale motivo sia stata presa la scelta, dopo l’esperimento del quarto capitolo su PlayStation Vita, di potare Disgaea 5 solo sulla console fissa di casa Sony. Rispetto ai precedenti episodi infatti sia mentre ci si trova alla base, sia quando si è in combattimento potremo vedere vitalità in ogni cosa, dagli sfondi mobili ai personaggi dotati di movimenti ed animazioni fluide e pertinenti, che non faranno più sembrare la scena un quadro statico e che contribuiranno a deliziare gli occhi, unitamente alle cut-scene dedicate alle mosse speciale ed alle combo, tema che andremo ad approfondire più in là nella recensione.

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I tratti classici della serie, con personaggi super deformed nelle loro simpatiche miniature, rimane invariato, ma è indubbio che tutti i colori sembrino più vividi e scintillanti che mai, passando dal verde degli zombie al rosso dei dragoni, passando per la solita marea di personaggi e nemici che i fan della saga riconosceranno senza problemi e di cui i neofiti non potranno che innamorarsi. Un’altra cosa rimasta invariata è lo schema a scacchiera che ci accoglierà non appena andremo ad affrontare il primo combattimento e che fa capire perchè questo sia considerato uno dei migliori RPG tattici sul mercato, nonostante in Europa sia diventato un cult solo da pochi anni. Alcuni brevi ma chiarissimi tutorial (che potranno essere saltati) guideranno passo passo chiunque sia nuovo del genere attraverso i meccanismi via via sempre più complicati del gioco, con una curva di apprendimento molto permissiva, dato che i concetti più complessi verranno introdotti solo dopo ore e ore permettendo di assimilare i concetti base alla perfezione. Tutti coloro che riusciranno a dedicarsi a Disgaea con dedizione (o che gli sono dediti da anni) scopriranno le immense soddisfazioni che questo quinto capitolo sarà in grado di regalare con il suo cuore pulsante, ossia gli scontri.

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Console nuova, vita nuova

Parte delle novità introdotte in Disgaea 5, che mantiene comunque un’anima classica, sono legate a delle meccaniche di combattimento introdotte per portare la canonica ventata d’aria fresca, risultato raggiunto anche grazie alla scelta di non stravolgere completamente il battle system. Ogni personaggio, come di consueto, avrà le sue particolari abilità e delle mosse speciali da utilizzare, che sbloccherà man mano che maturerà esperienza con armi o incantesimi specifici, anche se un mago difficilmente diverrà un combattente ravvicinato più forte di un guerriero. Ogni personaggio potrà essere equipaggiato con due armi e tre oggetti indossabili, come anelli, sfere magiche e molto altro ancora, con il fine ultimo di renderlo una perfetta macchina da guerra in grado di resistere agli avversari ed eliminarli senza pietà. Durante gli scontri avremo modo di schierare le nostre truppe sulla scacchiera muovendole di un dato numero di passi e quindi sfruttare le loro abilità, usare il comando Throw per lanciare più lontano un alleato, utilizzare gli oggetti in nostro possesso oppure liberare il nostro animo di Overlord. Una delle novità più interessanti è infatti la possibiltà di sfruttare il potenziale latente di (quasi) ogni personaggio principale ed incanalarlo in una mossa devastante diversa per ognuno, a patto di aver prima riempito l’apposita barra combattendo o subendo danni. Non mancano poi le Combo, particolari mosse dotate di animazioni spettacolari che si attiveranno quando due o più personaggi saranno vicini durante l’attacco ad un nemico, incrementando notevolmente i danni inflitti. I danni ricevuti invece saranno la chiave per la seconda novità di Disgaea 5, ossia la Revenge. Di tanto in tanto infatti i nostri eroi, dopo che un alleato avrà ricevuto dei danni, attiveranno una sorta di berserk definito “Modalità Revenge” che ne incrementerà le statistiche per un breve periodo di tempo cambiando a volte le sorti di un intero combattimento.
Non mancherà poi l’elemento che ha reso davvero famoso il titolo, ossia la possibilità di superare il livello 99, limite di ogni buon GdR, per arrivare fino al 9999 (insomma, Over 9.000) e cercare di sfondare il tetto del miliardo di danni inflitti, cosa possibile e sempre molto molto soddisfacente.
Piccola nota anche per i personaggi secondari, arruolabili come sempre nell’apposita stanza che è stato però teatro di una vera e propria rivoluzione, dato che assieme all’aggiunta di alcune nuove classi (che non fa mai male) hanno anche visto una modifica nel reclutamento, dato che per ottenere personaggi “talentuosi” e quindi già di alto livello basterà versare una discreta somma di denaro, semplificando notevolmente l’inserimento in gruppo di nuovi elementi e soprattutto lo sblocco dei gradi superiori di una classe, da sempre spina nel fianco della serie e responsabile di numerosi e molto spesso noiosi grinding.

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S come Sardine Spettacolo

Come abbiamo accennato le novità non si fermano solo al battle system ed alla Hire Room, ma coinvolgono anche altri rami secolari del gioco. Ritorna infatti l’apprezzatissima Item Room, che ci permetterà di potenziare i nostri equipaggiamenti e liberarne il potere nascosto, ed ovviamente la Strategy Assembly, in cui potremo mettere a votazione delle modifiche più o meno importanti al gioco, ma assieme ad esse fanno la sua comparsa tante nuove stanze che garantiranno una maggiore varietà di gioco.
Le prime che ci verranno proposte saranno il Research Shop, il Chara World e la Interrogation Room. Il Research Shop ci permetterà di mandare un team appositamente scelto in esplorazione, in maniera del tutto automatica, così da recuperare beni preziosi e catturare prigionieri, che potranno essere seviziati e torturati nella Interrogation Room, che fa le veci della stanza delle punizioni dei precedenti capitoli e che ci darà modo di recuperare informazioni importanti o scoprire l’ubicazione di tesori di particolare rilevanza. Infine il Chara World permetterà di potenziare la skill di un personaggio tramite una partita ad una sorta di gioco dell’oca demoniaco.
Questi metodi, assieme allo Squad Shop che ci permetterà di formare team che condivideranno l’esperienza raccolta, aiuterà molti dei giocatori ad evitare il più possibile il level grind all’interno degli scenari più facili ma, come detto, verranno introdotti solo dopo alcune ore di gioco, anche se fortunatamente anche la curva di difficoltà salirà gradatamente consentendo a chiunque di terminare senza troppi patemi il gioco.
Fino ad ora ci siamo concentrati solo sugli aspetti positivi di un gioco che ha tantissimo da offrire a chiunque sia in grado di apprezzare un buon gioco di ruolo in stile giapponese, senza tuttavia elencare nessun aspetto negativo. Questo perchè Disgaea 5 risulta perfetto sotto ogni aspetto, riuscendo a migliorare ogni punto criticato nei precedenti e capitoli e facendo un uso perfetto del potenziale del nuovo hardware, ossia quello di PlayStation 4, trasportando la serie in una nuova dimensione ed elevandone il contenuto al massimo possibile. L’aggiunta di tante piccole novità che rinfrescano il prodotto senza stravolgerlo fanno capire che il lavoro svolto da Nippon Ichi Software merita ogni lode ricevuta e sembra fatto apposta per creare una vera e propria dipendenza in tutti gli appassionati di RPG e non.

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Trofeisticamente parlando: “Vediamo se questi bastardi possono arrivare a 1 miliardo!”

Un gioco che può richiedere più di 100 ore per essere completato non può che avere una lista di trofei che richiederà una dedizione quasi totale per essere completata prima dell’arrivo della vecchiaia. Tra i 51 trofei, assieme ad alcuni relativamente semplici, come far esplodere in sequenza gli amati/odiati geoblocchi o eseguire combo e mosse speciali, ne troveremo altri davvero tosti, come quelli legati alle soglie di danno (terribile quella da 10,000,000,000, fortunatamente d’oro). Superfluo dire che il Platino richiederà una padronanza di ogni modalità, il raggiungimento del massimo livello e tante, tantissime ore di sudato farming, senza contare tutte quelle coppe legate ad oggetti che otterrete casualmente. Insomma, una fatica estrema… Però sull’icona del Platino è raffigurato un eroico Prinny, quindi già solo quello vale tutti gli sforzi profusi per completare questo ricco elenco.

httpvh://youtu.be/K-Spl5ALths

VERDETTO

Se state cercando un gioco in grado di impegnarvi ore ed ore, con un sistema di combattimento semplice ed al contempo profondo e una storia divertente ma anche incredibilmente coinvolgente, troverete tutto questo in Disgaea 5. Nippon Ichi Software è riuscita a fare il suo esordio su PlayStation 4 con il botto, creando un titolo in grado di risvegliare dal loro torpore tutti gli amanti dei classici RPG tattici, mantenendo lo stile tanto apprezzato della serie ma apportando anche numerose modifiche e migliorie che porteranno una ventata di fresco e renderanno un'esperienza già di per se ottima perfetta. Se amate il genere non lasciatevelo sfuggire, se non lo avete mai provato questo è senza dubbio l'esponente migliore della specie. Chapeau.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.