Dungeons 3 – Recensione

Sviluppatore: Realmforge Studios Publisher: Kalypso Media Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 (Online: 2-4) PEGI: 16 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Dalle fatiche di Kalypso Media e Realmforge Studios arriva anche su console Dungeons 3, il simulatore di… dungeon che strizza l’occhio agli strategici e aggiunge una componente manageriale con la quale gestire e ampliare il proprio regno del male. Se cercate riferimenti a Dungeon Keeper e ad altri titoli di Peter Molyneux, sappiate che in questa recensione non ne troverete (il Male si impossessò del recensore).

Il Male in vacanza

Dungeons 3 è il diretto seguito del precedente capitolo, con il Male ormai appagato dalla vittoria sul Bene e impegnato a sorseggiare drink nei teschi dei defunti nemici e a divorare ricchi kebab di unicorno. Un bel giorno, però, il dolce far niente comincia a pesare (sì, è possibile) e il Male-depresso decide di rinchiudersi in sé stesso per riflettere e cercare un nuovo obiettivo. Dopo svariato tempo, come nel più scontato dei sequel, si scopre un nuovo territorio a est, ancora dominato dal Bene e pronto per essere conquistato!

Talya, la figliastra di Tanos, alla quale viene affidata la città di Twistram, nasconde un lato oscuro dentro di sé, diventando il soggetto ideale per il ruolo di braccio destro del Male-intraprendente. Così, una volta che l’ombra oscura si impossessa di Talya, facendo emergere il suo lato malvagio, il regno del Bene, e quel poco ne è rimasto, è di nuovo sotto assedio. La trama è quanto più lineare possibile, senza colpi di scena e a carte scoperte sin da subito, mostrando protagonista e antagonista della commedia. Talya dovrà affrontare in più occasioni Tanos, l’ignaro patrigno inizialmente convinto di trovare, al ritorno dal suo viaggio, una Twistram florida e gloriosa.

Sono già disponibili due dei DLC a pagamento annunciati; Once Upon a Time e Evil of the Carribean aggiungono nuove mappe, boss e tanto altro e assicurano un cospicuo numero di ore aggiuntive a quelle della trama principale.

Il Male vizia i propri sottoposti

Dungeons 3 racchiude in un solo gioco le dinamiche di uno strategico/gestionale con una discreta componente tower defense. Ogni partita comincia dal vostro piccolo mondo sotterraneo, costruito intorno a una enorme pietra rossa chiamata cuore del dungeon; esso dovrà essere difeso a ogni costo dalle orde di eroi che assalteranno puntualmente il vostro tunnel del male, e che non dovranno mai riuscire ad abbattere il cuore, pena il game over. Ad aiutarvi nel vostro malefico piano di difesa e conquista ci saranno due categorie di personaggi: i mocciolosi e le creature.

I mocciolosi sono la classe operaia del dungeon e si occupano di scavare nuove stanze, costruire le strutture, ricercare nuove tecnologie e rigorosamente non lamentarsi! Le viziate creature, invece, rappresentano il braccio forte del male, e sono la prima risorsa sulla quale viene fondato il vostro esercito, ovviamente dietro compenso. Oltre allo stipendio richiederanno di volta in volta nuovi privilegi tra cui birra, tacchini in abbondanza, dormitori adeguati e guai se dovessero annoiarsi. Più sono contenti, più renderanno in battaglia. Fortunatamente il Male-che-si-fa-rispettare detiene ancora il controllo e al momento opportuno, tramite un apposito tasto, potrà schiaffeggiare a dovere ogni personaggio senza ritegno, al fine di riportare l’ordine e ristabilire le gerarchie.

Equilibrio

La gestione interna del dungeon è tutto sommato semplice, se non fosse per le continue invasioni che non sono affatto da sottovalutare e possono mettervi in serie difficoltà visto il piccolo dislivello che c’è tra gli eroi e le vostre creature, a parte Talya. Per il resto dovrete via via soddisfare i vostri sottoposti, svolgere ricerche per migliorare sempre di più le tecnologie, estrarre oro e guadagnare “maleficità” e mana. Questi sono i tre elementi base per sviluppare ricerche e sbloccare i potenziamenti relativi alle creature nonché lanciare gli incantesimi. Ogni missione avrà uno o più obiettivi da completare come conquistare delle basi del Bene o trovare particolari oggetti. A seconda delle richieste dovrete portare fuori dal dungeon un discreto numero di unità ben organizzate, al fine di non rimanere in difficoltà quando sarete troppo lontani dalla base, che è uno dei luoghi in cui le creature possono riposarsi e riacquistare punti vita. Guai però a lasciare scoperto il dungeon!

Riguardo l’interfaccia e i controlli si può riscontrare, almeno inizialmente, quella difficoltà dovuta all’apprendimento e in generale al fatto di dover muovere tutto con il DualShock 4, tipico problema di un gestionale su console. Vi basterà però prendere la mano e memorizzare qualche scorciatoia per abituarvici in men che non si dica. I ragazzi di Realmforge hanno anche pensato alla componente multigiocatore, sia cooperativa gestendo dungeon, unità e risorse con altri giocatori, sia in PvP sfidando il giocatore avversario in un testa a testa.

It’s over 9000!

Il comparto audio è sopra le righe, completamente doppiato in italiano e con una qualità veramente buona, anche riguardo la scelta dei doppiatori tra i quali spicca Gianni Quillico, voce del divertentissimo narratore già nota per altre collaborazioni nel mondo dei videogiochi, tra le quali The Order 1886 e Rachet & Clank. La voce narrante è quindi una delle caratteristiche di spicco di Dungeons 3; vi accompagnerà nel corso del gioco con divertentissime battute e tante, tante citazioni al mondo fantasy e in generale a tutta quella che più comunemente indichiamo come cultura nerd.

Il motore grafico Unity regge il tutto con uno stile grafico molto vicino a quello dei MOBA; la cosa non dispiace e sembra la scelta più adeguata per un gioco che punta molto sulla leggerezza, sia nel gameplay sia nella trama in generale e a questo punto anche nell’impatto visivo, a parte piccoli cali di frame quando ci sono troppe unità in battaglia.

Trofeisticamente parlando: menomale che nessuno leggerà questi messaggi!

Se Dungeons 3 trasmette libertà e leggerezza, conquistare tutti i trofei potrebbe minare queste due caratteristiche, poiché dovrete completare certe quest in un tempo prestabilito o evitare di subire danni con determinati personaggi in certe missioni. Oltre a queste coppe tutte più o meno simili, ve ne saranno altre legate alle riserve d’oro o alla birra che riuscirete a produrre in una quest. Per ulteriori informazioni vi rimandiamo all’elenco trofei in italiano, già disponibile sul nostro forum.

VERDETTO

Se dovessimo scegliere due aggettivi per Dungeons 3 diremmo: spassoso e divertente. Le numerose citazioni e la comicità del narratore rendono il tutto leggero e piacevole da giocare. Il gioco stesso sembra essere stato costruito su questa filosofia, dando al giocatore la completa libertà di prendersela comoda. Come grado di sfida, infatti, è sicuramente molto più abbordabile di tanti altri titoli, richiedendo l'attenzione giusta ma senza creare troppi grattacapi. Rappresenta quindi una buona base di partenza per i principianti, mentre può risultare un pelo troppo semplice per qualche esperto del settore. In sostanza è sicuramente un buon prodotto che a volte risulta troppo ridondante, con una trama fantasy senza particolari pretese.

Guida ai Voti

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...