Dustoff Heli Rescue 2 – Recensione

Sviluppatore: Invictus Games, Ratalaika Games Publisher: Rainy Frog Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Benvenuti nella recensione di Dustoff Heli Rescue 2, un videogioco che vi permetterà di comandare un elicottero in un mondo grafico che miscela Minecraft con i LEGO. Vi abbiamo incuriositi? Non dovete fare altro che proseguire nella lettura.

Atterrare e precipitare sono due cose differenti

Dustoff Heli Rescue 2 (d’ora in avanti DHR2 per comodità) vi propone un banalissimo tutorial sui comandi e sulle modalità di base del gioco e poi vi getta nella mischia. Partiamo quindi anche in questa recensione dai comandi. Il gioco si sviluppa unicamente in due dimensioni, non vi saranno quindi comandi di profondità e di gestione della telecamera, ma solamente destra e sinistra. Con le freccette sceglierete il verso dell’elicottero, mentre con i tasti posteriori darete forza spingente in una delle due fiancate dell’elicottero. La gestione dell’equilibrio è fondamentale, così come la delicatezza degli atterraggi. Colpire troppo violentemente il terreno o degli ostacoli ambientali vi condurrà quasi sicuramente al game over.

E per sparare? Non potrete decidere voi se sparare, sarà il videogioco in automatico a sparare ai nemici più vicini se la vostra posizione lo permette, consumando anche munizioni preziose. Questa meccanica semplifica i livelli di distruzione in cui ci sono molti veicoli nemici e voi dovrete concentrarvi sulle manovre, ma toglie anche una gran fetta di dinamica action e di coinvolgimento.

Due modalità per una monotonia disarmante

Le modalità che si alterneranno nei 35 livelli del gioco sono prevalentemente due: Salvataggio e Distruzione. Nelle missioni di salvataggio dovrete raccogliere degli oggetti tramite dei traini agganciati all’elicottero o far salire a bordo dei compagni catturati dai nemici.

Nelle missioni di distruzione, invece, dovrete immergervi in Hulk e spaccare tutto. A volte a questa tipologia di missioni sono collegati limiti di tempo o la scorta di qualche veicolo, ma la distruzione dei nemici passa semplicemente da obiettivo del capitolo a mezzo per raggiungerlo. In ogni livello vi saranno delle piste di atterraggio nelle quali potrete spendere soldi per curare la salute del vostro elicottero e ricaricare le munizioni.

I soldi si ottengono completando le missioni e, oltre agli approvvigionamenti, vi consentiranno di acquistare nuovi elicotteri e nuove armi per gli stessi. La differenza fra gli elicotteri, oltre che nella dimensione, ricade quasi unicamente nelle statistiche, mentre le armi cambieranno molto il vostro stile di gioco (un doppio gatling vi permetterà di distruggere gli avversari dalla distanza, mentre lo sganciamento delle bombe vi obbligherà a posizionarvi sopra di essi, permettendovi però di ucciderli molto più velocemente).

Houston, abbiamo un problema

Probabilmente era più facile guidare l’Apollo 13 (potete farlo andando al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, a proposito) rispetto a un qualsiasi elicottero di DHR2. E la missione del 1970 era più stimolante di ciò che ha da offrire questo titolo. Come già detto, le modalità di gioco non offrono sufficiente varietà e conducono inevitabilmente alla monotonia, la quale viene amplificata se si considera che non siamo noi a comandare gli spari.

La difficoltà del gameplay subisce un’esponenziale impennata intorno ai capitolo 15-20. Il problema è che la difficoltà non è data da una distribuzione dei nemici più complicata da affrontare o dalla richiesta di manovre più calibrate, ma semplicemente da un aumento numerico dei nemici e da limiti di tempo più stringenti. Tutto questo genera frustrazione nell’esecuzione e non soddisfazione nella realizzazione.

La ricerca dei collezionabili (cinque targhette per livello) e degli elementi nascosti per i trofei non stimolano interesse sia perché non regalano bonus in-game, sia perché si vedono tranquillamente mentre si percorre il livello e si tratta solo di trovare nell’abisso della nostra coscienza la voglia di fare una deviazione e andare a raccogliere la targhetta, rischiando di schiantarci inevitabilmente contro un muro o un albero.

Risiamo alle solite

Mi è già capitato nella recente recensione di Squareboy vs Bullies di parlare di come su una piattaforma come PlayStation 4 sia assolutamente inaccettabile presentare titoli che si possono ritenere sia tecnicamente che come contenuti offerti al livello di app gratuite per cellulare.

Non siamo ai livelli del “capolavoro” di Narang (pubblicato da Ratalaika Games, coinvolta anche in questo progetto in compartecipazione con Invictus Games), poiché DHR2 ha dalla sua una longevità molto più ampia, un briciolo di caratterizzazione del mezzo e un design dei livelli seppur poco ispirato, quantomeno vario. La grafica si fa apprezzare nonostante i modelli siano semplici, non ci sono cali di frame rate e l’audio dei veicoli non è pessimo, ma i 15 euro chiesti per questo prodotto sono un furto a mano armata.

Se avessimo preso in considerazione, per quanto riguarda DHR2, la sua versione mobile, nessuno si sarebbe permesso di attaccarne le qualità e le ambizioni, ma nel momento in cui sbarchi sulle console e ti esponi a un giudizio molto meno permissivo, i risultati non possono che scendere sotto la sufficienza.

Trofeisticamente parlando: la patente di Platino

Dustoff Heli Rescue 2 vanta una discreta lista trofei con tanto di coppa blu, ma per conquistarla dovrete completare tutti i livelli con tre stelle, acquistare ciò che è acquistabile, raccogliere tutte le targhette, scoprire i segreti e svolgere qualche azione speciale. Il gioco non è semplice e il Platino vi porterà via un bel po’ di tempo. Pensiamo che anche per i cacciatori più incalliti non ne valga la pena, e che andare dai colleghi a scuola/università/lavoro a sbandierare il Platino di DHR2 non vi garantirà un aumento di considerazione e notorietà.

VERDETTO

Dustoff Heli Rescue 2 è un titolo poco ambizioso che tuttavia rischia di farvi girare gli attributi più dell'elica dell'elicottero che state controllando. Comandi poco precisi, livelli monotoni, impossibilità di controllare le armi e un livello difficoltà più frustrante che stimolante probabilmente vi costringeranno ad abbandonare la vostra avventura aerea in largo anticipo rispetto al 35esimo capitolo. Non bastano una grafica piacevole, un comparto audio valido e una buona personalizzazione del veicolo per portare il titolo alla sufficienza, soprattutto alla luce del prezzo assolutamente eccessivo.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.