Earth Atlantis – Recensione

Sviluppatore: Pixel Perfex Publisher: Headup Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Sparatutto Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Equipaggio sulla plancia, bisogna ultimare i preparativi. Chiudere il portello. Assumere ruolo immersione. Pronti per l’immersione. Immersione completata. Verificate il sonar e modificate la rotta: 33° a nord si staglia la Statua della Libertà. Continuiamo a procedere più a fondo. Fate attenzione, c’è un altro di quegli autobus sprofondati a bloccare il passaggio. Tutti ai posti di combattimento, obiettivo identificato. La piovra gigante è davanti a noi e non esiterà a usare i suoi colpi elettrificanti e i suoi tentacoli meccanici contro di noi.

Questa non è una classica battuta di caccia né una tranquilla missione di ricognizione nel più profondo degli oceani. Earth Atlantis ci pone alla guida di un sottomarino e ci obbliga ad accettare una missione pericolosa, quella cioè di ripristinare gli equilibri fra specie viventi in una Terra che riscrive la nostra concezione di mondo e si presenta come un unico, grande mare.
Il prodotto sviluppato da Pixel Perfex è uno shoot ‘em up in due dimensioni con elementi roguelike, un titolo che si inscrive in uno dei generi più classici del panorama videoludico e lo fa cercando di imbastire un’esperienza ambientata in un futuro distopico tutt’altro che piacevole. Immergiamoci insieme in questa barriera corallina di nemici, pungiglioni e scosse elettriche.

In fondo al mar, in fondo al mar…

Il grande cambiamento climatico arrivò alla fine del XXI secolo. Il novantasei per cento della superficie terrestre è sommerso dalle acque. La civiltà umana è decaduta. Le macchine hanno assunto le sembianze di animali marini. L’oceano è pieno di mostri ibridi bestia-macchina. Tu sei un cacciatore: che il tuo viaggio abbia inizio…

L’incipit narrativo che ci viene mostrato non poteva essere più cristallino. Ci stiamo tuffando in un futuro che nessuno scienziato avrebbe potuto prevedere, dove i territori a noi conosciuti non hanno avuto modo di unirsi (o riunirsi) nella cosiddetta Pangea, ma sono inevitabilmente stati inghiottiti dalle acque. Uno spazio pressoché infinito dove creature marine dotate di impianti artificiali meccanici hanno preso il sopravvento sugli altri esseri viventi e sugli umani, che hanno lasciato traccia di sé attraverso vecchie impalcature, statue, veicoli e molto altro finiti nel fondo di questo ambiente ostile.

Noi siamo l’unica speranza per i pochi sopravvissuti, gli unici in grado di ripristinare un ecosistema sull’orlo dell’esplosione. A bordo del nostro agile sottomarino, disponibile in quattro diverse tipologie dopo il completamento della modalità principale, partiremo da una boa, il nostro punto di partenza che funge da checkpoint, alla volta dell’oceano più profondo. L’ambiente di gioco, seppur in due dimensioni, rende bene l’idea di uno spazio abnorme che ci si aspetterebbe di trovare in uno dei grandi oceani, giocando molto sui movimenti che può compiere un veicolo come quello consegnatoci.

Per il corpo di mille balene!

La semplicità estrema è l’imperativo da seguire per quanto riguarda i comandi: invertire la direzione del veicolo, muoversi e sparare sono gli unici input che saremo in grado di dare, pad alla mano; gli ordini sono talmente esigui che i comandi si ripetono su più tasti, così che per esempio si potrà sparare con uno dei tasti dorsali o anche con il tasto X. Manca un sistema di personalizzazione dei comandi, che sarebbe stato senz’altro d’aiuto.

Mettiamo subito le mani avanti. Earth Atlantis è un passatempo divertente che rischia di lasciarvi incollati allo schermo più del dovuto, determinati a eliminare un ultimo boss. Proprio questi giocano un ruolo chiave in tutta la partita: non sono posizionati alla fine di una lunga schiera di nemici, o al termine di qualsiasi livello come siamo soliti vedere in altre esperienze videoludiche, bensì in punti sparsi della mappa. La libertà di agire tanto quanto la responsabilità ricaduta su di noi è smisurata; potremo scegliere se dirigerci direttamente verso il nemico più grande, evitando tutti gli eserciti marini che ci accerchieranno ma rischiando di essere uccisi in pochi secondi, o passare attraverso tutte le creature minori, più deboli, ma utili per il nostro addestramento.

Fai la tua scelta

Orde di mostri ibridi fra robot e creature marine verranno ad assediarci da ogni dove, ripresentandosi nuovamente a ogni nostro passaggio. La varietà dei nemici, tra i boss e gli altri, è piuttosto notevole e rende ottimamente un ambiente così variegato come quello oceanico: da piccoli pesci a meduse, squali, pesci palla e ancora pesci spada, ognuno con caratteristiche e attacchi peculiari.

I boss non sono da meno. Ve ne sono venticinque in tutto il gioco e ognuno ben caratterizzato. Da una piovra gigante a una tartaruga, passando per un granchio enorme che corre in verticale lungo una struttura metallica, ognuno di essi simboleggia l’esame finale dopo il nostro stancante addestramento. Lungo la nostra immersione saremo aiutati da molteplici bonus che appariranno in modo casuale dopo l’eliminazione di uno dei nemici, donandoci missili di vario tipo e armi più potenti. Quando riterremo di essere pronti per la caccia grossa, potremo affrontare uno dei vari boss, senza mai incontrare grandi difficoltà, a onor del vero. Interpretati i movimenti del nemico e aiutati tanto dalla personale abilità quanto dai nostri riflessi, saremo in grado di sconfiggere ogni creatura senza troppi tentativi.

Pánta rheî, tutto scorre, come il mare

Se dovessimo dire per cosa ricorderemo Earth Atlantis, la risposta sarebbe chiara: il suo stile estetico. Il gioco è un tuffo in un mare di elementi steampunk, dalle creature ai fondali marini, curati in modo sublime e senza sbavature. Dopotutto la storia scritta dagli sviluppatori imponeva un paesaggio in linea con il futuro distopico da loro pensato: tinte nere e seppia, schizzi che ricordano i progetti che il celebre Leonardo Da Vinci era solito disegnare, o ancora le mappe che venivano ideate nel XV secolo circa, quando sugli oceani venivano rappresentati mostri pericolosi.

In linea con il mondo marino, l’impianto sonoro propone un insieme di rumori ovattati dalla pressione dell’oceano; non si poteva chiedere altrimenti a un gioco che punta tanto sullo stile estetico quanto sul piacere di sparare in modo continuo ai nemici. Dopotutto siamo noi, soli, mandati in missione da un ipotetico gruppo di superstiti che non avremo modo di conoscere; perché forse la nostra missione in fondo al mare non avrà mai fine.

Trofeisticamente parlando: allenati e riuscirai!

Quindici trofei, fra cui un unico argento e un oro, accompagnano questo titolo, che, pur mancando del tanto agognato Platino, saprà regalare qualche ostacolo ai giocatori che cercheranno di ottenerli tutti, in quanto basati sul completamento di alcune missioni nella modalità di caccia e sull’eliminazione di un numero sempre maggiore di boss.

VERDETTO

Earth Atlantis è un shoot'em up con meccaniche roguelike in uno scenario in due dimensioni, che svolge un ottimo compito in fatto di varietà e quantità dei nemici, costringendoci a volte anche alla ritirata. Lo stile estetico è ciò che probabilmente più convince di questo titolo, una mappa del 1400 in movimento, con un insieme di colori seppia e tinte nere davvero gradevoli. Un passatempo divertente, leggero eppure in grado di impegnare molti giocatori, seppur con una certa carenza di modalità di gioco differenti che avrebbero potuto giovare soprattutto a un titolo sparatutto di questo calibro, donando maggiore rigiocabilità.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.