Embers of Mirrim – Recensione

Sviluppatore: Creative Bytes Publisher: Creative Bytes Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 21,99 € Italiano:

I ragazzi di Creative Bytes non sono certo gli ultimi arrivati nel mondo videoludico, avendo collaborato nel corso degli anni recenti al porting del meraviglioso Guacamelee su Xbox 360 e allo sviluppo dell’incarnazione “Superchargers” del fortunato brand di Skylanders. Quel che è certo, però, è che Embers of Mirrim costituisce il loro primo, grande, progetto totalmente indipendente ad arrivare sul mercato, un curioso platform sviluppato dai tre soli ed unici membri del team che metterà a dura prova i vostri riflessi e le vostre capacità di coordinamento.

Ma bando alle ciance, scoprite insieme a noi che cosa vi aspetta nelle fiabesche lande di Embers of Mirrim!

Due al prezzo di uno

“Per salvare il loro mondo da una minaccia aliena, due orgogliose razze dovranno mettere da parte le loro differenze e unirsi… letteralmente”, recita la descrizione degli autori (come d’altra parte richiede l’incipit del migliore dei pornazzi NdD).

In un misterioso mondo dalla natura incontaminata e permeato dalla magia, vivono creature simili a volpi, intente a darsi battaglia fin dall’alba dei tempi – o almeno, così ci è parso di capire dalla narrativa ermetica del gioco – per il predominio sul pianeta. Le due razze presenti incarnano e declinano la classica battaglia tra luce e oscurità che si riflette sia nel colore dei loro manti, una bianca e una nera, sia nelle abilità da loro possedute.

A scombinare le carte in tavola, tuttavia, è l’arrivo di una razza aliena sconosciuta fino a quel momento, pronta a spazzare via ogni forma di vita che le intralci la strada. Proprio per far fronte a questa terribile minaccia, le due fazioni antagoniste sono costrette a seppellire le armi e unirsi nella lotta al nemico. Ma attenzione, intendiamo “unirsi” nel senso più letterale possibile del termine, dal momento che Mir e Rin, rispettivamente i leader del clan della luce e delle tenebre, vengono fusi insieme dall’intervento di un’entità divina, dando vita a Mirrim, creatura leggendaria che possiede i poteri di entrambe le razze e in grado di assorbire e purificare la Corruzione, una sorta di energia oscura emanata dagli alieni, che sta lentamente consumando il mondo.

Ma Mirrim non è la semplice somma delle sue parti, ma molto di più: con la capacità di scindere a piacimento le sue anime, o braci, come ci suggerisce il titolo, questa magica creatura è in grado di superare e affrontare un incredibile numero di sfide e ostacoli che per Mir e Rin sarebbero state semplicemente impossibili.

Due analogici per domarli tutti

Proprio l’abilità di Mirrim di scomporsi con la pressione dei tasti dorsali nelle sue essenze di luce e ombra è alla base del gameplay che ci vedrà impegnati nel manovrare i due spiriti separatamente tramite l’utilizzo dei due analogici.

Facile forse a dirsi, ma tutt’altro che a farsi, le sezioni platform in 2.5 dimensioni studiate dagli sviluppatori metteranno davvero a dura prova i vostri emisferi celebrali, che correranno il rischio di esplodere nel tentativo di fornire contemporaneamente degli input distinti alle due mani. I due spiriti, infatti, devono rispettare due vincoli tassativi: non possono distanziarsi oltre una certa soglia e non possono restare nell’aria oltre un certo tot di secondi, a patto che non attraversino delle mistiche pietre capaci di far ripartire il cronometro da zero. Di nuovo, se detta così può sembrare semplice e banale, quando sarete chiamati a superare ostacoli in movimento lungo due percorsi distinti da far compiere alle due mani simultaneamente, state certi che vi ricorderete del nostro monito.

Inutile tediarvi ora con una carrellata di tutte le situazioni che incontrerete, ma senza ombra di dubbio potete credere al fatto che gli sviluppatori sapranno come sorprendervi e impegnarvi in maniera sempre diversa nel corso delle circa 6-7 ore richieste per portare a termine il titolo, con diaboliche sessioni platform e ingegnose boss fight, basate anch’esse sull’utilizzo delle due anime separate, che ci hanno decisamente soddisfatto.

Un tizzone grezzo 

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Embers of Mirrim si contraddistingue per un level design davvero molto ispirato e dei paesaggi mozzafiato e incantevoli che spaziano da tundre innevate a foreste incantate e che si lasciano ammirare con estremo piacere.

A smorzare gli entusiasmi ci pensano però delle texture assolutamente non all’altezza di questa generazione, dei modelli poligonali grezzi e sporchi, e delle fastidiose e frequenti compenetrazioni tra il protagonista e il paesaggio di sfondo. Un vero peccato anche perché il gioco gode di una regia fuori dal comune, che con continui movimenti di macchina e cambi di inquadratura impreziosisce notevolmente il fluire degli eventi su schermo. Con qualche sforzo in più il risultato sarebbe potuto essere davvero eccellente.

Promossa a pieni voti invece la colonna sonora, che contribuisce insieme ai vari scenari alla creazione di quell’atmosfera magica e sognante di cui difficilmente non vi innamorerete. Una piccola precisazione finale va fatta sia sulla mancanza del doppiaggio, dal momento che i personaggi di Embers of Mirrim non parlano, ma anche sulla completa localizzazione in italiano per quanto riguarda i vari menu di gioco.

Trofeisticamente parlando: una passeggiata nel verde!

Embers of Mirrim propone la bellezza di 51 trofei suddivisi in 38 bronzi, 10 argenti, 2 ori e 1 Platino. La maggior parte delle richieste si completa semplicemente proseguendo nell’avventura, mentre per trovare i numerosissimi collezionabili, glifi e compagni intrappolati nella Corruzione, basta fare affidamento su uno dei tanti video sparsi sul webbe. Una ghiotta occasione per tutti i nostri cacciatori!

VERDETTO

Embers of Mirrim farà senza dubbio la gioia di tutti gli amanti dei platform che ricercano una sfida impegnativa, ma mai frustrante, e che sono disposti a chiudere un occhio di fronte a qualche sbavatura tecnica. Se il comparto grafico fosse stato rifinito un attimo meglio e il titolo avesse offerto qualche spunto capace di aumentarne la longevità dopo i titoli di coda (un time attack secondo noi sarebbe stato perfetto) avremmo avuto tra le mani una vera e propria perla indipendente. Anche così, comunque, il gioco dei Creative Bytes resta un buon titolo in grado di intrattenere per un discreto numero di ore gli appassionati, magari motivati anche dalla presenza di un platino facile e veloce.

Guida ai Voti

Giacomo Bornino
Sonaro dalla nascita. Muove i primi passi nel mondo videoludico all'età di 5 anni quando gli viene regalata la PS1; scoprendo Crash CTR e Rayman 2: The great escape nasce quella che diventerà la sua più grande passione: i videogiochi. Lo svezzamento passa per l'era PS2 dove il "Trittico" Jak&Daxter/Ratchet&Clank/KingdomHearts, come una freccia di Cupido, rende indissolubile il suo amore per la materia. Al fianco di queste Pietre Miliari è d'obbligo citare anche l'impareggiabile Dragonball Z: Budokai Tenkaichi 3, compagno di mille e uno battaglie con gli amici, nonché responsabile principale della sua miopia. La piena maturità viene raggiunta con il lancio di PS3, la quale gli permetterà di scoprire e apprezzare più o meno tutti i generi esistenti, da Mirror's Edge a Bayonetta, passando per Uncharted, Heavy Rain e molti altri. Tra le altre cose adora Batman e i supereroi (sì, Batman fa categoria a sé) in tutte le salse, la saga di Matrix e i libri di Chuck Palahniuk.

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