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F1 2016 – Recensione

Publisher: Codemasters Developer: Codemasters
Piattaforma: PS4 Genere: Racing Giocatori: 1 (Online: 2-22) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 €

Tra alti e bassi, uno dei “circus” più famosi del mondo è sulla cresta dell’onda da quando è nato, o quasi. Stiamo ovviamente parlando di quello della Formula 1, che anche oggi vanta un seguito di fan accaniti, forse meno che in passato a causa dell’entrata in campo, a tratti troppo pesante, della tecnologia, ma in ogni caso consistente. Tra alti e bassi navigano anche i relativi prodotti su licenza in campo videoludico, da un po’ di anni a questa parte sviluppati da Codemasters.

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La retta via

F1 2015 è stato affossato dalla critica, non a torto, per l’estrema povertà di contenuti; tra tutti gli incomprensibili tagli quello che gravò maggiormente sul giudizio del gioco fu quello della Carriera, completamente assente. Roba che ci riporta alla mente quando Konami non inserì la pioggia in qualche Pro Evolution Soccer fa. Roba da riderci, o piangerci, sopra.

Per fortuna l’errore non si è ripetuto, cosicché avviando il gioco ci ritroveremo in un menù con diverse voci all’attivo, tra cui quella mancante lo scorso anno. Dunque, sì, la prima opzione che avremo sarà quella di iniziare una Carriera con il nostro alter ego digitale, che, dopo avergli dato un volto, un numero e una livrea di casco preferita, dovrà farsi le ossa partendo con uno dei team “minori” per poi progredire passo dopo passo, gara dopo gara, verso quelli più celebri. O, almeno, questa è una delle strade che vi si presenta. Perché la scelta di Codemasters è stata quella di dare al videogiocatore la possibilità di partire subito fortissimo, selezionando il miglior team presente sul mercato e iniziando subito da questo (a questo proposito è stata effettuata una macrodivisione che comprende, nel primo gruppo, la Mercedes, la Ferrari, la Williams e la Red Bull; nel secondo la Force India, la Toro Rosso, la McLaren e la Haas; nel terzo la Renault, la Sauber e la Manor). Ma non è tutto oro quel che luccica, perché sfruttando adeguatamente le prove libere potrete potenziare e migliorare la vostra Renault, ad esempio, in termini di velocità, maneggevolezza e via dicendo, fino a renderla una delle scuderie più competitive, dunque, davvero, sta tutto nelle vostre mani e nell’impronta che vorrete dare alla vostra storia.

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Il tempo non mancherà dato che il lasso temporale massimo previsto dal gioco è quello, pregevolissimo, di ben dieci anni, per cui avrete assolutamente modo di diventare il leader di una squadra e portarla al successo. Questo a meno che il vostro compagno di squadra, in realtà il vostro “miglior nemico”, non vi metta i bastoni tra le ruote, poiché è proprio il gioco a fomentare questa rivalità attraverso delle mini-sfide che vi porranno in contrasto con chi, invece, dovrebbe essere un vostro alleato. Battuto quest’ultimo, lo scontro si sposterà “all’esterno”, facendoci gareggiare contro chi, magari, si sta contendendo insieme a voi il titolo di campione del mondo, ma inutile dire che il faccia a faccia nei nostri box ha tutto un altro sapore.

Altri elementi che rendono unica la modalità Carriera sono la presenza di un ingegnere che vi terrà aggiornati sulle migliorie di volta in volta apportate alla vostra vettura; un’agente che invece curerà il vostro lato “manageriale”, presentandovi gli obiettivi posti dalla scuderia o le offerte di team che vorrebbero avervi dalla loro parte; infine il vostro affidabilissimo portatile, utile per monitorare tutti i progressi di gioco. Insomma, in questo F1 2016 la Carriera, con la “C” maiuscola c’è ed è pure ben realizzata, anche se non è nulla per cui poi gridare al miracolo. E’ però un’ordinarietà che sa di straordinarietà, dopo il passo falso dell’anno scorso. Come se non bastasse segnaliamo anche l’esistenza della Carriera Pro, pensata per chi vuole un’esperienza tanto dura quanto appagante di questo sport.

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Ma non solo di modalità che necessitano di ore e ore del vostro tempo si campa. Anzi. A rispondere alle esigenze di chi magari vuole riempire una pausa pranzo o una mezz’oretta vuota prima di pranzo o cena, ci sono la Gara veloce e la Prova a tempo, autoesplicative; completano il quadro anche la Stagione campionato, sostanzialmente una modalità Carriera senza convenevoli e in cui impersonerete uno dei piloti che realmente si spartiscono la vittoria in un Gran Premio più o meno a cadenza bisettimanale, e quella Multigiocatore, che offre la possibilità di competere online contemporaneamente fino a 22 giocatori.

Scendiamo in pista

C’è stato un gran vociare di ciò che è possibile fare in questo F1 2016, ma una volta scesi in pista (con tanto di introduzione televisiva), come vanno le cose? In realtà, splendidamente, perché la bontà del gameplay di F1 2015 è assolutamente riconfermata. Questa nuova iterazione della serie in mano attualmente a Codemasters offre un sistema di guida assolutamente convincente, scorbutico il giusto e capace di dare soddisfazioni. Questo non sarebbe possibile se la personalizzazione dello stesso non fosse disponibile nei minimi dettagli. A partire dal menù delle impostazioni potrete infatti modificare come meglio credete la vostra esperienza di guida, rendendola più o meno realistica e accomodante in base agli aiuti relativi ad accelerazione, trazione, entrata ai box, cambio delle marce e via dicendo. Lo spettro di possibilità è, veramente, amplissimo. A cambiare il vostro approccio sarà anche il tempo atmosferico (dinamico, dunque potrà mettersi a piovere durante la gara) e la mescola delle gomme montate. Così come degni di nota sono i comandi vocali implementati nel gioco da dare al proprio ingegnere ai box; nulla di particolarmente innovativo, nel 2016, ma capaci comunque di calare il videogiocatore ancor più nella parte.

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Ma questo era già più o meno presente anche F1 2015, come si diceva, che con tutti i suoi limiti era comunque un buonissimo titolo, valutato il gameplay in senso stretto. Una novità è invece la presenza della Safety Car, che inciderà sull’andamento della gara e sulla vostra strategia con tutta l’imprevidibilità che da tempo la contraddistingue anche nel mondo reale; del tutto inedito è anche il warm up, il cosiddetto giro di ricognizione, utile per “ripassare” le traiettorie più ardue oltre che per riscaldare freni e pneumatici (curiosamente però durante questo giro la nostra auto è assolutamente indistruttibile, non sappiamo bene per quale motivo). Altre piccole migliorie che ci hanno portato a credere, a tratti, di essere in un abitacolo sono la partenza manuale, in cui dovremo mantenere i giusti giri del motore e premere allo stesso tempo la frizione, e il già accennato ingresso nei box, che dovrà essere attentamente preparato al fine di evitare delle penalità. Non aggiunto ma comunque migliorato è anche il sistema dei danni ad ali, pneumatici e via dicendo, perfezionato rispetto al passato più prossimo e capace di incidere profondamente sulle prestazioni della nostra vettura.

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Da applausi, infine, sia il comparto audio che quello video. Il primo vanta la telecronaca di Carlo Vanzini e il commento tecnico di Luca Filippi, oltre a “rumori di pista” assolutamente credibili e ben realizzati; il secondo invece, oltre ai 60 fps fissi, presenta un aspetto visivo molto vicino al fotorealismo per quanto riguarda le vetture (inutile dire che sotto la pioggia, con l’effetto bagnato, il gioco dà il meglio di sé) e una discreta realizzazione del volto dei piloti e degli elementi di contorno in generale, che comunque sfrecceranno via così veloci da non dovere prestare loro troppa attenzione, a patto di non volersi andare a schiantare.

Trofeisticamente parlando: campione del mondo

Nel lungo elenco trofei di F1 2016 c’è spazio un po’ per tutto. Tante azioni in-game richieste, che si possono completare facilmente anche facendo gare veloci con in testa l’ottenimento del trofeo che vi interessa. Certamente più tempo richiederanno i due trofei d’oro, che mettono in palio la conquista del campionate mondiale piloti e costruttori, mentre molto lungo è certamente anche il trofei d’argento che vi chiede di applicare tutte le migliorie del caso alla vostra vettura (in questo caso vi consigliamo una vettura “minore”, che dovrebbe essere più facile da portare all’estremo).

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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