Final Fantasy Type-0 HD – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Square Enix Developer: Square Enix
Piattaforma: PS4 Genere: JRPG Giocatori: 1 PEGI: 16

Storia più o meno curiosa, quella di questo Final Fantasy, che però più o meno dovreste sapere tutti. Final Fantasy Type-0 appartiene (o meglio, apparteneva) al progetto Fabula Nova Crystallis, formato originariamente da una trilogia di giochi separati ma uniti da una solida mitologia sotterranea: si trattava di Final Fantasy XIII, Final Fantasy Agito XIII (poi diventato Final Fantasy Type-0, per l’appunto) e Final Fantasy Versus XIII (trasformatosi in Final Fantasy XV). Il progetto legato alla tredicesima fantasia finale, poi, si dilatò divenendo a sua volta una trilogia su PlayStation 3, e vedendo la comparsa di Final Fantasy XIII-2 e Lightning Returns. Al contrario, Final Fantasy Agito XIII “si ritrasse” a tal punto da rimanere confinato nella Terra del Sol Levante uscendo su PlayStation Portable, mentre Final Fantasy XV, per quanto sempre più vicino, deve ancora raggiungere gli scaffali dei negozi, e lo farà solo per l’attuale generazione di console. Forse anche un po’ a sorpresa, ad accompagnare l’uscita di quest’ultimo, Square Enix ha tirato fuori dal cilindro il coniglio chiamato Final Fantasy Type-0 HD, rimasterizzazione di Agito per PlayStation 4.
Commercialata bella e buona  o opportunità imperdibile per i fan di giocarsi un titolo della serie altrimenti godibile solo dopo una bella abbuffata di Kanji? A voi il piacere della scoperta!

Final Fantasy Type-0 HD

E’ tempo di guerra

Come siamo soliti fare, nel caso in cui la trama abbia un certo rilievo nel gioco che stiamo recensendo, ce ne guardiamo bene dall’approfondire l’argomento, limitandoci all’essenziale. E’ proprio questo il caso di Final Fantasy Type-0 HD, dove in quel di Orience vestiremo principalmente i panni di Ace, membro della semi-leggendaria Classe Zero presso l’Akademeia del Dominio di Rubrum, una delle quattro regioni esistenti. “Principalmente” perché in realtà da subito, durante le fasi di combattimento, potremo utilizzare tutti i membri della suddetta Classe Zero, a differenza di quanto invece solitamente riservava ai videogiocatori la serie, dove i membri del party venivano sbloccati a poco a poco. Ace può essere eletto “protagonista” del gioco, in senso stretto, dunque, limitandoci a considerare le fasi narrative del titolo, anche se sarebbe più corretto dire “co-protagonista”, considerata l’importanza crescente che assumeranno Machina e Rem, due ragazzi estranei, ma non troppo, alle vicissitudini della Classe Zero.

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Quel che è certo è che nessuno di loro, probabilmente, vorrebbe a tutti i costi catalizzare sopra di sé le luci della scena, vista la specifica contingenza storica in cui si sono venuti a trovare questo gruppo di studenti. Orience, infatti, è nel pieno della guerra civile per via di un equilibrio secolare spazzato via da Cid Aulstyne, comandante supremo dell’Impero di Milites, che ha attaccato senza il minimo preavviso Rubrum per impadronirsi del suo cristallo.
La guerra per i cristalli, lo avrete capito anche solo leggendo il titolo del paragrafo, assume dunque importanza capitale, nell’economia della vicenda. Final Fantasy Type-0 è, probabilmente, l’episodio più cruento e terribilmente realistico mai creato, da questo punto di vista, e lo potrete notare sin dai primi minuti di gioco. Litri e litri di sangue di soldati uccisi da una forza di fatto non controllabile, la Guerra, appunto, con la G maiuscola, scorreranno davanti ai vostri occhi, facendovi quasi dubitare di ritrovarvi di fronte ad un Final Fantasy.

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Ingenuità, magia, atmosfera sognante e quant’altro sono spesso messi da parte, optando per la dura e nuda realtà dei fatti. Una scelta che può piacere o non piacere, per carità, ma che si rivela efficacissima, specie perché messa freddamente a confronto con un mondo teoricamente immaccolato e puro come in effetti dovrebbe essere quello scolastico. Si tratta di un mix portato in auge dalla serie di Persona, o anche dai libri e/o film di Harry Potter, se volete, salvo risparmiarci questa volta l’onnipresenza di Grifondoro sfigati o Serpeverde rimbecilliti.
Eravamo partiti con la premessa di limitarci all’essenziale, all’inizio del paragrafo, ma ecco che già centinaia e centinaia di parole sono state spese, pur non andando oltre le premesse e considerazioni essenziali. Questo dovrebbe farvi capire quanta bontà ci sia nel comparto narrativo di Final Fantasy Type-0 HD, decisamente maturo e sempre appagante.

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L’azione non cancellerà la tradizione

Fatti dunque tutti gli elogi del caso alle peripezie che ci troveremo a vivere, è il momento di parlare del gameplay. Del gioco, in senso stretto. Come in tutti i Final Fantasy, le sezioni principali sono occupate per la maggior parte dagli scontri contro nemici: l’impronta data dagli sviluppatori vira in maniera decisa verso l’elemento “action”, tanto è vero che dei turni veri e propri mancano, vengono premiati i colpi eseguiti con il giusto tempismo, subito dopo l’attacco del nemico (leggi anche: Riflesso Letale) e i personaggi sono spostabili per la mappa a propria totale discrezione. Non potevano mancare alcuni dei pilastri fondamentali, comunque, quali l’attacco base, le magie – offensive o di recupero -, un sistema di difesa e/o schivata e l’evocazione degli Esper, pena il sacrificio della propria vita.
La presenza di un cast molto vasto, che finisce per l’annoverare ben quattordici membri, incide profondamente anche sul gameplay stesso: ognuno dei componenti della Classe Zero, così come Machina e Rem, hanno delle proprie caratteristiche specifiche in sede di combattimento.

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I ragazzi sono dotati, infatti, ognuno di un’arma peculiare (si va dalle anticonvenzionali carte di Ace a pistole, archi, magli, katane, guantoni e chi più ne ha, più ne metta) che cambia continuamente le carte – appunto – in tavola, consentendo strategie sempre diverse e una notevole dinamicità. Questo lo si deve anche alla possibilità di “switchare” con la semplice pressione della freccia direzionale il guerriero controllato, e di chiamare in un batter d’occhio le riserve a sostituire i caduti. Verrebbe quasi da dire che il problema possa finire con l’essere l’abbondanza, considerato il fatto che difficilmente vi troverete seriamente a vostro agio con qualcuno di essi, se deciderete di approfondire un minimo l’utilizzo di tutti quanti. Come se ciò non bastasse, alla voce “Impostazioni” del menù principale potrete anche decidere di accettare rinforzi estranei al vostro party, qualora vi troviate in difficoltà.

Ma non saremo mica troppi?

A fare le spese di questo “sovrappopolamento” è anche il sistema di crescita, un elemento assolutamente fondamentale in un Gioco di Ruolo, e soprattutto in un Final Fantasy. Il tutto è veramente semplicistico e sbrigativo (adatto per una console portatile, forse, molto meno per una fissa), visto che si riduce all’utilizzo dei punti abilità raggranellati con il salire dei livelli per guadagnare mosse mano a mano più potenti. Certo, poi starà a voi decidere quali magie o abilità equipaggiare, e a questo sistema di apprendimento si affianca anche la possibilità di modificare gli incantesimi (consumo, portata, tempi di attesa), ma rimane il fatto che la Sferografia di Final Fantasy X, ad esempio, è ad anni luce di distanza.

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Altre sezioni in cui impiegherete buona parte del tempo per completare la vostra avventura sono quelle esplorative, suddivisibili in tre sottocategorie. Prima di tutto, quelle ambientante nell’Akademeia: tra una missione principale e l’altra, infatti, avrete una certa quantità di tempo, in questa sorta di Ateneo, da dedicare a migliorare, ad esempio, i rapporti con gli altri studenti, allevare chocobo, scoprire nuove informazioni sul background dei personaggi (su tutti, come detto, Ace, Rem e Machina) e darvi alle missioni secondarie per rendere più competitivo il vostro team ed ottenere pezzi pregiati per il vostro equipaggiamento. L’alternanza, anche nel gameplay così come nella trama, è similare al già citato Persona.
La seconda sottocategoria spetta all’esplorazione del grande continente di Orience, in cui gli scontri diventano casuali, cioè con nemici “invisibili”, fatta eccezione per i chocobo che potrete catturare semplicemente toccandoli e i mostri più temibili, da evitare assolutamente, pena sconfitta quasi matematica.

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Orience è una terra colma di grotte, foreste e segreti, senza scordarci delle numerosissime città presenti.
Proprio queste costituiscono la terza categoria in cui avrete modo di dare libero sfogo al vostro spirito esplorativo. Spesso, anzi quasi sempre, scenario delle missioni principali utili a fare procedere lo scorrere dei capitoli, le città di Orience sono dei veri e propri dungeon, con oggetti da scovare, nemici visibili da sconfiggere più o meno come in Final Fantasy XII e a volte boss da abbattere. Almeno inizialmente, visto che una volta completata la missione principale in una qualsivoglia città, questa muterà completamente aspetto fino a ridursi ad una manciata di vie.

Struttura portatile… Su PlayStation 4?

Per quanto differenziate tra loro e tutte ben concepite, queste differenti varianti delle fasi esplorative tradiscono, forse più di ogni altra cosa nel gioco, la loro natura concepita per l’essere portatile. I caricamenti tra una zona e l’altra sono frequentissimi, e palesemente figli del progetto originario per PlayStation Portable. Ottimi per spezzare l’azione tra una fermata della metro e l’altra, magari, ma quasi frustranti riproposti nel salotto di casa propria.

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La struttura decisamente portatile si percepisce anche allargando il campo visivo a tutto il gioco: Final Fantasy Type-0 HD non è, come le altre fantasie finali, un filo ininterrotto disseminato di attività secondarie, ma un singhiozzo continuo di missioni da accettare e di incarichi da portare a termine per avanzare. Provate a portate all’estremo Final Fantasy X-2, per capire cosa intendo. A farne le spese è anche la longevità generale, ben al di sotto della media degli altri capitoli, attestandosi sulle circa venticinque ore di gioco.
Combattimento ed esplorazione sono, come al solito, i due pilastri portanti, comunque. Ma in questo Final Fantasy Type-0 HD avrete a che fare anche con delle esercitazioni autorizzate direttamente dal’esercito stesso, che rendono il titolo uno strategico in tempo reale a tutti gli effetti.

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Queste sezioni, pur non sfiorando nemmeno la profondità di tanti altri esponenti di questo genere di giochi, risultano comunque estremamente godibili: principalmente combatterete per il mondo di gioco esterno utilizzando un personaggio predefinito, e darete man forte alle truppe alleate contro quelle nemiche. Tra voi e la meta ci saranno delle basi militari o delle città – dopo una breve fase di accampamento – utili ad accrescere le vostre forze o ad elaborare una strategia maggiormente efficace in chiave strategica. Probabilmente non un motivo valido per acquistare il gioco, ma certamente, lo ripetiamo, un efficace diversivo.

Occhio mio, fatti capanna

Più e più volte abbiamo citato il problema della eccessiva “portatilità” di un gioco sbarcato ora su console fissa, almeno in teoria stabilmente nella vostra camera o nel salotto. Dove però maggiormente traspare “l’origine” del titolo, concepito per PlayStation Portable, è certamente il comparto tecnico, anche perché Square Enix non ha fatto nemmeno cenno ad un prezzo budget o agevolazione particolare. Al di là di una telecamera controllata da un cameraman virtuale nel pieno della abitudinaria sbornia del sabato sera, soggetta a movimenti repentini, scorbutici, decisamente fastidiosi ma parzialmente eludibili grazie al sistema di “lock” tramite pressione del tasto R1, il riscontro peggiore lo si avrà con l’impatto visivo generale.

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Per quanto il framerate sia decisamente molto stabile, la rimasterizzazione in HD ha potuto ben poco di fronte all’impietoso passaggio dalla prima piccolina di casa Sony (con un eccezionale hardware, ai tempi, ma sapete bene quanto velocemente passa il tempo nel campo tecnologico) all’ultimo mostro di potenza lanciato sul mercato dal colosso nipponico. Se i personaggi primari godono di una buon cura per il dettaglio, lo stesso certamente non si può dire di quelli secondari o degli scenari, che vantano texture così slavate da diventare semplicemente improponibili se circa un mese fa avete giocato a The Order 1886, anche tenendo conto di tutte le attenuanti del caso.
Molto più positivo invece il discorso sotto il profilo sonoro, considerato il doppiaggio convincente in inglese (sottotitolato immancabilmente in italiano), gli effetti sonori e i potentissimi brani musicali che ci accompagneranno durante la nostra avventura in quel di Orience.

VERDETTO

Abbiamo apprezzato veramente molto, Final Fantasy Type-0 HD. Pur essendo un capitolo della serie molto particolare, è certamente una delle "cose" più Final Fantasy che siano passate per il Vecchio Continente ultimamente. Trama, gameplay e colonna sonora sono tutti di ottimo livello, e non deluderanno i fan. Il problema, che incide indelebilmente sul voto, pur non rovinando l'esperienza di gioco, è una struttura di gioco che si rifà alle tempistiche portatili di PSP, per la quale il gioco era originariamente uscito, stendendo un velo sul comparto tecnico, ingiustificabile su PlayStation 4, soprattutto per il fatto che il titolo è venduto a prezzo pieno. Se solo fosse uscito su PlayStation Vita...

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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