Gal*Gun 2 – Recensione

Sviluppatore: Inti Creates Publisher: PQube Piattaforma: PS4 Genere: Sparatutto Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 49,99 € Italiano:

I giapponesi la sanno lunga e alcuni generi videoludici, seppur interessanti, sfondano esclusivamente in terra nipponica, senza mai vedere la luce nel resto del mondo. Negli ultimi anni, però, con l’aiuto di PQube, questi titoli stanno riscuotendo un certo successo anche qui da noi e riescono a ritagliarsi una piccola fetta di aficionados che sostiene a gran voce questi generi.

Pur non essendo molto probabilmente il termine corretto, stiamo parlando di titoli classificati come ecchi, giochi che hanno una componente erotica molto elevata e che puntano praticamente tutto sul fan service più spietato, portando molto spesso anche produzioni di bassissima qualità. E’ qui che arriva la fortunata serie di Gal*Gun; pur non essendo rinomata come l’eccelso Senran Kagura, dopo un discreto Double Peace gli sviluppatori sono riusciti a portare sul mercato qualcosa di totalmente diverso, ma allo stesso tempo molto simile, andando a migliorare e limare tutte le problematiche che affliggevano il capitolo precedente.

La fortuna del principiante

Attraverso un’applicazione scovata all’interno del nostro cellulare, scopriamo di essere i vincitori di un concorso indetto da Angel Ring Company e il premio è un piccolo set di oggetti marchiati appunto AR Co. Non appena indosseremo gli occhiali faremo subito la conoscenza di Risu, un giovane angelo che ci metterà al corrente della situazione e ci chiederà di prendere parte nella lotta contro i demoni che hanno ormai infestato l’istituto scolastico; impugniamo così la nostra pistola a ferormoni e lanciamoci ancora una volta in un’arena fatta di belle ragazze, angeli e sexy demoni.

Come potete facilmente immaginare, sotto il profilo della trama non siamo certo di fronte a un capolavoro del genere, anzi, il tutto è solo un pretesto per lanciarci contro decine di ragazzine innamorate; quello che è il punto forte del titolo è il tentativo di cambiare le carte in tavola e trasformare un semplice trail shooter in qualcosa di diverso, combinando l’elemento visual novel in modo molto intelligente. Non saranno più presenti quindi esclusivamente missioni principali ma, ogni giorno, avremo la possibilità di soddisfare i bisogni di varie ragazze che chiederanno il nostro aiuto, cercando alcuni oggetti, difendendole dagli attacchi dei demoni oppure fermando un’orda di altre ragazze sovra eccitate. Purtroppo la differenziazione delle missioni secondarie è davvero minima e, nonostante l’intenzione degli sviluppatori di rimuovere la monotonia dal titolo, ci ritroveremo nostro malgrado a dover fare sempre le stesse cose con l’unico scopo di raggiungere i vari finali opzionali.

Angeli e demoni

Anche la longevità del titolo stesso è purtroppo bassissima e ogni volta che sbloccheremo un finale potremo viaggiare direttamente all’ultimo giorno e visionare appunto quel determinato ending. Fortunatamente, per aumentare la rigiocabilità del titolo, gli sviluppatori hanno aggiunto la modalità New Game + che ci permetterà di conservare tutti i cioccolatini ottenuti, i potenziamenti delle armi e soprattutto l’arredamento della nostra camera. Purtroppo, oltre alla monotonia derivata dalle missioni, bisogna puntualizzare che anche le aree di gioco sono veramente risicate e per l’intera durata del titolo ci ritroveremo a girovagare sempre per le stesse quattro, cinque mappe senza alcuna differenziazione.

Altra meccanica “interessante” per i più sporcaccioni è l’inserimento del Demon Sweeper, una sorta di aspirapolvere che ha visto la sua nascita in Gal*Gun VR (esclusiva Steam); l’arma permette al protagonista di aspirare i demoni che sono sulle spalle delle ragazze ma, una volta potenziata a dovere, sarà possibile addirittura aspirare in un colpo anche i vestiti delle ragazze, lasciandole praticamente in mutande e visibilmente stordite. A potenziare la nostra arma ci penserà la nostra vicina di casa Chiru, una piccola ragazza hikikomori (leggi anche: ragazza che sta sempre da sola in casa senza mai uscire dalla sua camera) appassionata di dolci e videogiochi retrò.

Doki Doki is the way!

Durante i venti giorni di permanenza nell’istituto scolastico, inoltre, faremo la conoscenza di molte ragazze e, con il nostro cellulare a disposizione, potremo invitarle a uscire tutte le volte che vorremo; in questo modo possiamo aumentare il nostro livello di intimità e sfruttare così la nuova e migliorata modalità Doki Doki. La suddetta, infatti, non sarà più utilizzabile durante i vari livelli ma solo durante gli appuntamenti con le ragazze; in questo modo, attraverso la nuova funzione, riusciremo a provocare piacere alle ragazze puntando ad alcuni punti specifici e facendo così fuoriuscire una grande quantità di demoni pronti per essere aspirati dal nostro fido Demon Sweeper.

Per accedere agli appuntamenti, però, sarà necessario fare prima la conoscenza di nuove ragazze e qui ci viene in aiuto la componete visual novel del titolo. A ogni ragazza presente, infatti, potremo regalare dei cioccolatini guadagnati superando le missioni e questo ci permetterà non solo di ottenere i loro numeri di telefono, ma anche di sbloccare nuove aree di appuntamento fino a poterle portare nella nostra camera e far scattare la scintilla.

Altro punto a favore rispetto ai precedenti capitoli è sicuramente la rinnovata veste grafica. Questa volta tutto è molto più bello da vedere a partire dalle animazioni passando per i modelli poligonali delle ragazze, dagli ambienti di gioco alle espressioni facciali; insomma, notiamo senza ombra di dubbio un certo impegno messo nella cura del titolo soprattutto nel tentativo di differenziare tutte le ragazze che ci salteranno addosso, arrivando a circa settanta modelli diversi.

Per quanto riguarda la localizzazione del titolo, come facile immaginare, la lingua principale sul nostro territorio è l’inglese, proprio come nel primo capitolo e praticamente in tutti i titoli di questo genere, che purtroppo sono scarsamente apprezzati in Europa e nel resto del mondo. Per quanto riguarda invece il comparto audio, il parlato è esclusivamente in giapponese senza possibilità di scelta questo, molto probabilmente, è dovuto al fatto che gli sviluppatori hanno puntato molto sulla urla delle ragazze in preda agli ormoni, di fatto le musiche in gioco sono praticamente inesistenti, e per questo consigliamo di giocare sfruttando le cuffie o tenendo il volume molto basso.

Trofeisticamente parlando: ferormone di platino

In ambito trofei Gal*Gun 2 non è particolarmente ostico, ma piuttosto lungo. Nell’ottenimento dei trentasette trofei totali dovrete uscire con un bel po’ di ragazze, facendovi baciare cinquanta volte, assorbire cinquecento demoni, ottenere i numeri di tutte le ragazze, ma soprattutto dovrete completare il gioco ben sette volte per ottenere tutti i finali possibili.

VERDETTO

Gal*Gun 2 non è sicuramente un gioco per tutti ma, come dicevamo ad inizio recensione, questo genere si è ritagliato una sua fetta di fan e solo loro riusciranno ad apprezzare appieno il titolo. Purtroppo nonostante tutto l'opera soffre di alcuni problemi relativamente importanti come una certa monotonia di fondo e una troppo risicata quantità di mappe da esplorare oltre che una longevità a tratti imbarazzante se si segue esclusivamente la trama principale; detto questo, il gioco riesce comunque a divertire e se siete amanti di giochi prettamente giapponesi tenete d'occhio questo Gal*Gun 2, potrebbe darvi più di una soddisfazione ma... se non siete da soli in casa, tenete il volume al minimo, altrimenti oltre che dalla Germania, il titolo sarà bandito anche da casa vostra!

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.