Kholat – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: IMGN.PRO Developer: IMGN.PRO
Piattaforma: PS4 Genere: Avventura grafica/Survival horror Giocatori:PEGI: 12 Prezzo: 19,99 €

Ispirandosi ai fatti realmente accaduti nell’incidente del passo di Djatlov, i ragazzi di IMGN.PRO hanno sviluppato Kholat. Stiamo parlando di un horror game in prima persona, con un gameplay alla “Slender” arricchito da una forte componente esplorativa. Non è il primo horror game indie, e non sarà di certo l’ultimo, ma vale la pena dare una possibilità a Kholat?

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Tratto da una storia vera

Come vi abbiamo anticipato nell’introduzione, Kholat è ispirato a fatti realmente accaduti: la tragedia del 1959 in Russia ha coinvolto ben nove persone, decedute in circostanze misteriose ancora oggi. Le vittime hanno subito morti violente, uno addirittura è stato ritrovato senza lingua, inspiegabili in quel posto sperduto tra i monti Urali. Nel gioco ripercorreremo il cammino degli sfortunati escursionisti, cercando di ricostruire quanto accaduto e dare una spiegazione più o meno razionale all’incidente. Premesse molto interessanti, se non esaltanti per gli amanti dell’horror, sviluppate in maniera altrettanto intelligente: più che attraverso i dialoghi, scopriremo di più sulla vicenda recuperando appunti, note e lettere disseminate su tutta la mappa di gioco. In più, di tanto in tanto una voce fuori campo (interpretata dal noto attore attore britannico Sean Bean) ci guiderà dandoci indizi sulla trama e non solo. Il problema di Kholat, per quanto riguarda il lato narrativo, è forse legato allo sviluppo della trama che non viene approfondita quanto dovrebbe e potrebbe, lasciando molto all’interpretazione del giocatore. Questa scelta non rovina l’ottimo lavoro svolto con questa produzione indie, ma le impedisce di raggiungere una valutazione più alta, che probabilmente avrebbe meritato per l’originalità e la cura riposta in molti dettagli. Una storia che ha la colpa di non coinvolgere abbastanza, ma comunque apprezzabile e godibile.

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Paura, ne abbiamo?

Il fattore “paura” è un elemento fondamentale in un buon horror game: gli sviluppatori di Kholat hanno fatto un buon lavoro sotto questo aspetto, ma comunque non impeccabile. Più che paura, almeno inizialmente, è la tensione a farsi spazio tra le emozioni del giocatore: il paesaggio notturno del monte Kholat, completamente ricoperto dalla neve, non è esattamente tra i più ospitali e fin da subito si avverte una condizione di disagio. La voce fuori campo di cui abbiamo parlato in precedenza, misteriose ombre e inspiegabili luci nel cielo, contribuiranno ad immergerci subito in questa terrificante avventura, pur non essendoci alcuna vera minaccia. La verità è che, quando incontreremo per la prima volta i nostri “nemici” da cui potremo solo scappare, il fattore tensione e paura andrà sempre più scemando. La misteriose “creature” che cercheranno di toglierci la vita non riescono a spaventare perché facilmente individuabili ed evitabili. Altre minacce sono legate ad una misteriosa nebbia arancione da cui dovremo scappare di tanto in tanto e la possibilità di precipitare dalle sporgenze.

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Esplora la montagna

Il gameplay di Kholat è in gran parte esplorazione. Per risolvere tutti i misteri del caso dovrete orientarvi tra tortuosi sentieri innevati con il solo ausilio di mappa, torcia e bussola. Non potete sparare o combattere, solo scappare via dalle varie minacce che vi si pareranno di fronte. Uno degli elementi peculiari del gioco è proprio legato alla difficoltà di orientamento: la mappa non vi indicherà il punto in cui vi trovate, per cui dovrete fare attenzione a prendere punti di riferimento, fermarvi nei vari accampamenti, consultare la mappa e usare con precisione la bussola. Questo aspetto, più o meno spiazzante nelle prime battute, si rivela uno dei più intriganti e originali proseguendo nell’avventura. Non molti giochi ci hanno abituato ad utilizzare le nostre capacità, proponendoci sempre vari tutorial, punti d’interesse e simili, guidandoci alla meta senza troppi affanni. Nell’inospitale ambientazione di Kholat dovrete impegnarvi parecchio, ma il risultato è un’esplorazione molto più appagante del solito.

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Per il resto, le meccaniche sono molto simili al filone “Slender”, dovremo recuperare pagine di appunti legati alla storia ed evitare le inquietanti presenze della montagna, anch’esse difficilmente individuabili senza l’ausilio della bussola. Proprio a proposito dei nemici, c’è da segnalare qualche problema: soprattutto nelle fasi più avanzate di gioco, subiremo morti improvvise per via del difficile rilevamento delle creature che non esiteranno a sorprenderci anche alle spalle. Questo elemento, unito all’impossibilità di salvare a piacimento, potrebbe creare di tanto in tanto un po’ di frustrazione, ma con un po’ di pazienza si risolve tutto senza problemi.

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Indie di qualità

Kholat, pur essendo una produzione indipendente, si dimostra molto interessante e curato anche sotto il profilo tecnico. Il motore grafico utilizzato dagli sviluppatori è il potente Unreal Engine 4, grazie al quale ambientazioni ed effetti sono stati ricostruiti in maniera fantastica. Nulla da invidiare alle grandi produzioni, anche grazie all’ottima resa di tutti gli effetti grafici. Un altro punto forte di questa produzione è senza dubbio quello sonoro: oltre al già citato Sean Bean, prestatosi a voce narrante dell’avventura, non bisogna dimenticare la partecipazione di Mary Elizabeth McGlynn, nota per aver lavorato alla colonna sonora di Silent Hill. Anche gli effetti sonori sono fantastici e contribuiscono a rendere allo stesso tempo affascinante e terrificante l’horror di IMGN.PRO.

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Trofeisticamente parlando… alla ricerca delle pagine perdute

Kholat porta in dote 15 trofei, tra cui 13 bronzi, 1 argento e 1 oro. Con una buona guida riuscirete a completare al 100% il gioco in poche ore (3-4 al massimo), senza non arriverete comunque alle 10 ore complessive. I trofei sono basati quasi totalmente sulla raccolta delle pagine, il resto è legato al raggiungimento degli accampamenti o al completamento della storia. Per saperne di più consultate l’elenco trofei, già disponibile sul nostro forum.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=jJjIz3JarPE

VERDETTO

Kholat ci ha regalato un'esperienza horror più che soddisfacente: base della trama originale ed intrigante, ottima realizzazione tecnica e spunti di gameplay molto interessanti. I difetti che impediscono al gioco di raggiungere una valutazione più alta, sono legati allo sviluppo della trama che non approfondisce abbastanza gli ottimi spunti iniziali, lasciando troppo all'interpretazione del giocatore e a qualche pecca nel gameplay, senza dimenticare la bassissima longevità.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.