Primo PianoKill the Bad Guy - Recensione

Kill the Bad Guy – Recensione

Attorno a noi potrebbero nascondersi i peggiori malviventi della storia che per una serie di motivi, spesso improbabili, restano impuniti. Ma dove la giustizia non arriva, è necessario un crudo e spietato intervento esterno. Occorre smacchiare questo mondo corrotto risolvendo il problema alla radice: “uccidere il tipo cattivo”. Un proposito semplice da cui muove l’intera trama, tuttavia mettere in atto la “soluzione finale” potrebbe non risultare così immediato. Il gioco dunque si risolve in un puzzle game indubbiamente singolare; analizziamolo nel dettaglio.

Il Dio di un nuovo mondo

Eccolo lì quel bastardo, passeggia indisturbato, ha l’aria del bravo ragazzo. Sembra un tipo a posto, semplice, ogni giorno fa sempre lo stesso percorso. Eppure quell’individuo insospettabile si è macchiato di terribili crimini ed è giunto il momento che paghi per ciò che ha fatto. Ogni livello del gioco è preceduto da una sorta di identikit del Bad Guy di turno.

Gli sviluppatori non mancano certo di fantasia e ci offrono un buon ventaglio di profili criminali: truffatori, assassini, terroristi, trafficanti di armi e di droga, tutti bellamente sfuggiti alla giustizia. Le descrizioni dei soggetti sono simpatiche e originali, spesso brillanti caricature di personaggi realmente esistiti. Il giocatore è chiamato a ristabilire l’ordine nella società, deve spedire il farabutto nell’aldilà ed ha a disposizione diversi oggetti per raggiungere il suo scopo.

Ciascun livello è suddiviso in giorni: il primo giorno servirà il più delle volte a studiare l’ambiente circostante: la visuale dall’alto permette al giocatore di assumere quasi le sembianze di una divinità, in grado di manipolare e manomettere svariati elementi e far apparire la morte del personaggio una tragica fatalità.

Anche in questo caso la fantasia dei creatori fa bella mostra di sé: automobili che saltano da una rampa, pianoforti che penzolano, alberelli-catapulta e cavi elettrici sono solo alcune delle bizzarre armi che si possono utilizzare per portare a termine l’obiettivo. Completare la missione già il primo giorno comporta un punteggio più alto ma risulta sempre più difficoltoso con l’avanzare del gioco e il tutorial dei comandi all’inizio di ogni livello non proprio esaustivo non aiuta: ciononostante simpatiche sub-quest da comprendere e successivamente da risolvere, come ad esempio trovare elementi nascosti nello scenario, anche se poco chiari, potrebbero rincuorare tutti i perfezionisti.

Eliminato!

Se stavate pensando che l’opera dei ragazzi di Exkee si presenta come l’occasione giusta per sfogare le vostre frustrazioni e i vostri istinti omicidi in maniera rapida e indolore ci spiace deludervi: mettere insieme i pezzi del puzzle spesso  è tutt’altro che banale. Occorre analizzare attentamente lo sfondo, spesso sono presenti elementi fuorvianti e comprendere quali sono quelli da utilizzare e soprattutto come utilizzarli richiede buone dosi di ingegno, pazienza e freddezza mentale. Gli oggetti spesso si ripresentano nei vari livelli ma il giusto sistema per combinarli fra loro è sempre diverso. Il delinquente non deve sospettare di nulla, in caso contrario potrebbe spaventarsi e fuggire, inoltre è necessario prestare attenzione ad eventuali telecamere al fine di realizzare tutto nel più completo anonimato.

Il nostro bersaglio segue un percorso prestabilito per poi svanire nel nulla: sta a noi individuare il momento giusto per azionare la trappola mortale sapientemente costruita. Le vittime che si ripresentano ad ogni livello sono omini stilizzati sempre uguali, e forse maggiore caratterizzazione in base al tipo di criminale affrontato non avrebbe guastato. Una volta portato a termine lo scopo, una scena splatter con sangue che schizza ovunque potrebbe risvegliare il vostro lato sadico: la vittoria guadagnata col sudore della fronte potrebbe portarvi a voler rivedere più volte la fine del nemico.

Semplice ma efficace

L’ambientazione grafica, supportata dal motore Unity, è tridimensionale e ben disegnata ma volutamente sobria e minimalista: uno scenario cittadino grigio e disadorno, risaltano soltanto i componenti interattivi con i quali mettere in atto la strategia per far fuori il nemico. Tuttavia, la palette cromatica fortemente basata sul contrasto di bianco e nero risulta perfettamente adatta al suo scopo.

La giacca gialla del Bad Guy e litri di sangue che scorreranno per le strade di città saranno perfettamente visibili e spiccheranno su quello che si presenta come un sandbox la cui componente estremamente violenta non tarderà a farsi sentire. Il fallimento dell’impresa, qualora vi fosse, è accompagnato da una piacevole e azzeccatissima theme song originale “Kill the Bad Guy”, stile hip-hop.

Trofeisticamente parlando: obiettivi sporchi di sangue!

In Kill the Bad Guy vi sarà possibile ottenere ben 12 trofei di cui 8 di bronzo, 3 di argento e 1 d’oro. Il tempo necessario per portare a termine l’impresa non è eccessivo (noi di PlayStationBit stimiamo un 10 ore circa), tutto sommato una sfida non impegnativa.

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Alessia Festa
Da sempre appassionata di videogame e console, cresciuta a pane e Kingdom Hearts, sono una grande estimatrice delle piccole e semplici cose. Adoro l'arte e tutto il curioso mondo che la circonda, se solo potessi fermare il tempo lo farei davanti ad un thè in buona compagnia.