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Killzone: Shadow Fall – Recensione

Publisher: Sony Computer Entertainment Developer: Guerrilla Games
Piattaforma: PS4 Genere: FPS Giocatori: 1 (Online: 2-24) PEGI: 18

Killzone 2 ci aveva lasciati a bocca aperta, e quasi lo stesso era riuscito a fare Killzone 3, compensando con un finale a dir poco inaspettato. La trilogia dedicata alla guerra tra ISA ed Helghast, finita lì, non ha però segnato la fine della saga, anzi. Guerrilla Games è tornata sul campo di battaglia più agguerrita che mai, sfornando un titolo di lancio PS4 con lo scopo di rinnovare il brand di Killzone e di mostrare al pubblico cosa è in grado di fare la nuova console di casa Sony. Ci è riuscita?

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Un mondo diviso in due

Killzone Shadow Fall è ambientato trent’anni dopo le vicende viste nel terzo capitolo, perciò avremo a che fare con una trama del tutto diversa, con personaggi nuovi, armi nuove, problemi nuovi e un mondo… non esattamente nuovo. Eh già, perché faremo ritorno su Vekta, scenario del primo Killzone e di Liberation, su cui gli Helghast rimasti in vita hanno trovato dimora. Il pianeta è ora (siamo nel 2390) completamente diviso in due da un unico muro: di qua i Vektan, ambienti enormi, luminosi, colorati e affascinanti, e di là un mondo cupo, rosso e nero, pieno zeppo di stendardi Helghast. L’equilibrio che è durato per trent’anni, è chiaro, sta per spezzarsi; potremmo chiamarlo il nuovo Muro di Berlino.
Ma veniamo a noi: nei panni di Lucas Kellan diventeremo Shadow Marshal e presto saremo immersi nei guai fino al collo. Le vicende che guideranno i dieci capitoli di cui si compone la campagna non brillano tutte per originalità o stile, specialmente nella parte centrale del gioco, ma è più il mondo stesso (e tutta la storia di fondo) a saperci dare di nuovo il feeling provato tanto tempo fa con Killzone 2.
Come già accennato, la campagna consiste in dieci capitoli divisi in checkpoint, alcuni dei quali potevano essere anche spezzati in più parti, e non è quasi mai lineare, anzi. Capiterà di avere più di un obiettivo e di poter svolgere per primo quello che si vuole, muovendosi in spazi aperti e disseminati di collezionabili, che vanno dai dossier ai giornali, ai fumetti fino ai più degni di nota audiolog, che verranno riprodotti dall’altoparlante del Dualshock 4.

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Graficamente Killzone: Shadow Fall è impressionante e svolge alla perfezione il suo dovere: quello di mettere in mostra le capacità del sistema Playstation 4. Il gioco gira quasi costantemente a 60fps con una risoluzione nativa di 1080p. Luce, proiettili, esplosioni, effetti particellari, nulla è mai stato così vivo e realistico fino ad oggi: parliamo di un titolo che su Playstation 3 non potrebbe mai e poi mai girare. Ottimi i modelli dei personaggi, specialmente i volti incredibilmente realistici così come i tessuti dei vestiti, nonché la resa delle armi; un po’ meno alcune animazioni dei personaggi secondari, che stonano con quelle perfettamente curate dei protagonisti e dei nemici.
Il sonoro è come sempre altrettanto curato, anche se questa volta la colonna sonora tipicamente cinematografica è stata sostituita da una più leggera ma anche molto più particolare, che va spesso a braccetto con lo stile tutto nuovo che gli sviluppatori hanno dato alla saga. La campagna in giocatore singolo è affrontabile in tre difficoltà e la longevità si attesta sulle undici/dodici ore. Certo, dalla nuova generazione potevamo aspettarci di più, ma è comunque un buon risultato considerando che è più del doppio di quanto non durino gli altri FPS, oggigiorno. Inoltre la rigiocabilità è elevata (grazie ai livelli di difficoltà, ai collezionabili e alla varie sfide legate ai trofei) e in molti capitoli si possono trovare vari modi di affrontare quasi ogni situazione.

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Non più la solita guerra

I miglioramenti più importanti sono quelli che si vedono in termini di gameplay: il movimento del personaggio è alleggerito e più fluido, le armi più numerose e caratterizzate, i controlli perfetti (soprattutto grazie al nuovo DualShock) e non mancano le novità vere e proprie. Nonostante un alleggerimento generale del feeling, comunque, Shadow Fall riesce a mantenere intatto il senso di pesantezza tipico della serie, che fa sentire il giocatore sotto il peso dell’arma e dell’armatura del soldato che sta impersonando piuttosto che un semplice spettatore.
Per la prima volta in Killzone troviamo gli accessori per le armi, e sono anche numerosi. Si va dai diversi mirini ai puntatori laser, fino ai missili per abbattere i droni, ai lanciagranate o ai lancia “mine-ragno” (sì, proprio quelle di Killzone 3!). Non mancano il coltello e i silenziatori, che si riveleranno particolarmente utili nelle diverse fasi stealth della campagna, che in questo capitolo più che in ogni altro rendono davvero bene. Parliamo però delle abilità del protagonista: con un tasto direzionale è possibile avviare una scansione dell’area per individuare oggetti e nemici; ad un altro è assegnato l’uso di un kit di adrenalina, che ci regalerà anche preziosi secondi di “time shift” per permetterci di mirare al rallentatore. Il terzo, come sempre, ci mostrerà l’obiettivo (o gli obiettivi) della missione, mentre l’ultimo ci farà attivare l’accessorio dell’arma.
La novità più importante è invece il drone O.W.L., che per oltre metà della campagna sarà al nostro fianco. Grazie all’OWL vengono introdotti i comandi touch: muovendo il dito nelle quattro direzioni sul touchpad ordineremo al drone di attaccare, stordire, creare uno scudo o fungere da rampino. Tutte e quattro le opzioni si rivelano fondamentali per proseguire, specialmente a livello difficile, ed estremamente ben realizzate. Dopo aver scelto la modalità del drone, basterà premere il tasto L1 per farla eseguire; inoltre, l’OWL sarà in grado di rianimarci qualora finissimo a terra, sempre se avremo prima raccolto una dose di adrenalina.

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Pronti alla vera battaglia?

Come c’era da aspettarsi, grandissima attenzione è stata riservata al comparto multiplayer, che gioca un ruolo fondamentale nel nuovo titolo di Guerrilla. Il gioco si basa sulla creazione delle Warzone, ovvero delle partite personalizzate già viste con Killzone 2; sono ovviamente presenti dei server ufficiali per chi volesse limitarsi a giocare alle modalità più classiche, che comunque rispecchiano in pieno la saga e la competizione e non annoiano neanche dopo tante partite.
I cambiamenti più sostanziali si sono visti con le classi. Abolite le vecchie specializzazioni, sono state introdotte tre classi per inglobarle tutte, così divise: l’assalto avrà a disposizione nanoscudi, fucili d’assalto di ogni tipo e abilità secondarie come la corsa rapida o l’ausilio di un drone d’attacco. Il ricognitore è dotato di diversi fucili da cecchino, e oltre a poter scansionare l’ambiente in cerca di nemici potrà rendersi invisibile, utilizzare un drone per stordire i nemici o teletrasportarsi in un altro punto della mappa. Il supporto, infine, è la classe più versatile, in grado di scendere in battaglia con fucili a pompa, mitragliatrici leggere o altre armi pesanti, con l’abilità di rianimare i compagni caduti, di piazzare punti di respawn, rifornimenti di munizioni o di schierare torrette e droni di supporto.

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Le partite multiplayer possono ospitare fino a 24 giocatori, non presentando mai problemi di frame rate e molto raramente problemi di connessione (grazie ai server dedicati). Torna anche la Zona Bot, per giocare in multigiocatore contro il computer, dove tutto è sbloccato e le modalità presenti sono le stesse. A proposito di questo, è bene specificare che in Shadow Fall non ci sono livelli o punti di sblocco, ma tutte le armi primarie e le abilità saranno già disponibili dall’inizio. La “carriera” si sviluppa soltanto con il completamento delle sfide, quasi 1500 in totale, che porteranno le abilità a salire di livello e che permetteranno lo sblocco di accessori, di armi secondarie e di esplosivi, ma solo quelli che vogliamo noi.
In che senso? In questo modo, per esempio, chi è interessato a giocare come cecchino potrà semplicemente concentrarsi sulle sfide necessarie per sbloccare gli accessori e le abilità del ricognitore, così come farà con il supporto un amante delle torrette. Insomma, l’assenza di un sistema di livelli e di progressione imposta permette una maggiore libertà e dà anche un senso di maggior competitività al titolo.
Le mappe del multiplayer purtroppo sono ancora un po’ poche, ma ne usciranno di nuove regolarmente e gratuitamente, insieme a una modalità coop online già annunciata da Guerrilla. Nonostante queste promesse, il gioco da valutare in sede di recensione è quello che abbiamo, e qualche chicca in più al lancio non ci sarebbe dispiaciuta. Killzone Shadow Fall fa ottimo utilizzo di tutte le funzioni peculiari di PS4, inclusi i party e la chat vocale cross-game, il touchpad e l’altoparlante del Dualshock 4.

httpvh://youtu.be/-rBAkj5Egok

Commento finale

In Killzone: Shadow Fall più che mai è accentuata la tensione tra Helghast e VSA. La campagna, ottima sotto quasi tutti i punti di vista, offre un’avventura alla pari di quelle passate, ma lo fa sfruttando tutta la potenza che si poteva tirar fuori da PS4 al lancio. Tutto, dalle ambientazioni mozzafiato alla musica, aiuta il mondo di Killzone a crescere e a sembrare più realistico; peccato solo per una trama che si fa notare soprattutto all’inizio e alla fine, e a un comparto di personaggi ottimamente caratterizzati, se non fosse proprio per il protagonista, di cui si poteva parlare un po’ di più. La componente single player è comunque, a conti fatti, sopra la media e ulteriori meriti vanno al multiplayer, che riesce a mettere davvero in pratica quanto promesso negli scorsi mesi: parliamo di un gioco personalizzabile, complesso e completo, ricco di sfida e che necessita una buona dose di tattica e di gioco di squadra per essere padroneggiato. Killzone: Shadow Fall è ben lontano dall’essere il gioco perfetto, ma fa quel che deve, come titolo di lancio, egregiamente.

8/10

 

 

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