Piattaforma: PS4 Genere: JRPG Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 59,99 €
Abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima Megadimension Neptunia VII, quarto capitolo della serie principale, sequel di Hyperdimension Neptunia Victory e primo capitolo della serie approdato sulla console current-gen di casa Sony. Curiosi di sapere se il titolo è all’altezza dei suoi predecessori? Scopriamolo insieme!
Un titolo, tre storie
Zerodimension Neptunia Z, Hyperdimension Neptunia G e Heartdimension Neptunia H: sono questi i titoli presenti nel titolo, infatti i ragazzi di Idea Factory hanno deciso di racchiudere una trilogia in un solo titolo, nonostante inizialmente avessero valutato l’ipotesi di pubblicare tre giochi separati.
La storia inizia quando Neptune si imbatte in una stranissima console arancione, e dopo averla esaminata e analizzata lei e sua sorella verranno teletrasportate in un’altra dimensione. Lì troveremo Uzume Tennouboshi, una CPU che vive ormai in un mondo avvolto dalla desolazione.
Diversamente in Hyperdimension Neptunia G: The Golden Leaders, Reconstructors of Gamindustri dovremo portare a termine nell’ordine che vogliamo quattro diverse che ci porteranno all’ultimo capitolo della trilogia.
Heartdimension Neptunia H: Trilogy Finale: Into Legend rappresenta il punto fondamentale della storia, qui verrà infatti spiegata l’importanza della console e troveranno risposte tante domande che si sarà posto il giocatore nei precedenti due capitoli. Insomma, la scelta di Idea Factory di inserire tre storie in un unico gioco è stata molto apprezzata da parte nostra, soprattutto perché unite dimostrano una maturità che non si era mai vista nei precedenti capitoli della serie.
Inoltre, i dialoghi all’interno del gioco sembra che siano stati inseriti appositamente – così come anche alcune visioni in stile déjà-vu – per dare un tocco in più per chi ha giocato i precedenti i capitoli, tra citazioni e riferimenti.
Benvenuta Next Form
Abbiamo apprezzato molto la struttura e le meccaniche di gameplay del titolo, ma anche il senso di progressione all’interno della trilogia, questo grazie anche a comandi assai intuitivi e molto comodi per chi è un veterano del genere, che ricordiamo essere quello dei JRPG.
Il combattimento si basa principalmente su un sistema di combo ormai consolidato a sua volta incentrato sulle tre tipologie Rush, Power e Standard. Un ulteriore elemento di profondità è dato dal fatto che andando avanti nella storia conosceremo la trasformazione Hard Drive Divinity (HDD), accompagnata dalla barra EXE Drive, che potremo usare per sferrare potenti colpi combinati con le altre protagoniste.
Una delle novità più apprezzate di questo titolo è sicuramente la forma ulteriormente avanzata delle CPU, ovvero la Next Form, che darà accesso a nuove abilità. Degna di nota anche la Gold Third: si tratta di una mutazione dell’HDD che riguarda esclusivamente le quattro nuove personificazioni che fanno la loro comparsa nel gioco.
Prima volta su Next Gen
Le novità del nuovo titolo di Idea Factory non finiscono qui, oltre ad un sistema di combattimento rivoluzionario, troviamo molte attività secondarie come ad esempio la gestione delle città e delle attività secondarie. Ogni città può essere potenziata investendo nel commercio, nell’industria o nelle pubbliche relazioni: ciascun investimento porta benefici specifici, come nuovi oggetti nel mercato, nuovi scout oppure nuovi progetti per la creazione di oggetti.
Inoltre in questo capitolo vengono introdotti due nuovi minigiochi che sono il Colosseo e il nuovissimo Neplunker, ovvero un dungeon inspirato a Spelunker, appunto, dove, giusto ad onor di cronaca, si rischia il game over ad ogni passo. Ritorna anche questa volta il crafting che andrà anche a toccare oggetti chiave, i quali permettono di saltare più in alto oppure di distruggere determinati elementi all’interno dei dungeon per accedere a delle aree segrete.
Il gioco offre più di 40 ore di storia principale anche se il budget di Idea Factory è stato molto limitato. In compenso il titolo offre una risoluzione di 1080p e 60fps ma tra le tante note negative troviamo anche la qualità delle texture, davvero minimale, e poca cura nella gestione delle ombre, che crea un disturbo visivo.
Fortunatamente il comparto sonoro ci è piaciuto particolarmente, anche se non ha introdotto canzoni di chissà quale qualità nello scenario musicale odierno, ma possiamo comunque trovare dei brani davvero carini che accompagnano la scena che stiamo vivendo.
Il doppiaggio in inglese non è dei migliori, invece, ed inoltre ci sono ancora troppe sequenze importanti, inspiegabilmente mute, che secondo noi avrebbero aggiunto pathos se omaggiate dell’audio.
Trofeisticamente parlando: discesa libera
Il titolo presenta ben 35 trofei, di cui 21 sono nascosti, ma rispetto ai vecchi titoli della saga in questo capitolo sarà molto più semplice raggiungere il platino. Ci sono infatti meno trofei legati a finali alternativi e, soprattutto, questa volta gli obiettivi legati alle affinità sono solo due e non richiedono di raggiungere il massimo livello tra tutti i personaggi disponibili. Gli altri trofei richiedono solamente di completare tre capitoli principali e tutte le relative attività secondarie.
