>observer_ – Recensione

Sviluppatore: Bloober Team Publisher: Aspyr Media Piattaforma: PS4 Genere: Horror Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Immaginate di vivere in una metropoli visionaria completamente digitalizzata.

Immaginate di entrare nei ricordi di estranei e riviverli sulla vostra pelle.

Immaginate di non avere più contatti fisici con persone in carne e ossa.

Immaginate di avere allucinazioni continue e visioni surreali.

Non siete neanche vicini a ciò che vivrete in questa realtà.

Il team polacco Bloober Team, che abbiamo avuto modo di conoscere con Layers of Fear, svela le sue carte proponendo >observer_, un titolo inconsueto dal gusto horror psicologico che allontana le solite monotonie e i prevedibili jumpscare, portando la paura a uno scalino più in basso verso il baratro.

Qui Daniel Lazarski, mi ricevete?

L’incipit della storia che vivremo, presentata attraverso un breve monologo narrativo, narra le vicende accadute prima del 2084 in una Terra ormai allo stato brado, devastata dalla nanofagia, una peste digitalizzata, e dal conflitto globale chiamato Grande Decimazione. Non ci sono vincitori, eccetto la Chiron, una corporazione corrotta che ha preso il potere dell’intera repubblica polacca. A contrastarla ci sono gli observer, osservatori che hanno la facoltà di entrare nelle menti di potenziali criminali e sospettati, con o contro la loro volontà, per recuperare informazioni importanti o, addirittura, vitali. Non saranno solo i ricordi a farsi vividi, quanto i recessi più remoti e le paure più profonde che dovremmo affrontare.

L’attenzione, successivamente, si sposterà focalizzando il centro della storia sul protagonista di cui, tra poco, vestiremo i panni. Il misterioso detective Daniel Lazarski, un osservatore come tanti, dotato di impianti cybernetici impiantati nel suo corpo. Durante il servizio di pattuglia a bordo della sua volante, immersa nelle strade di Cracovia, comincerà ad avere strane allucinazioni e, nello stesso istante, verrà contattato via radio per un’emergenza da colui che dovrebbe essere suo figlio Adam, il cui rapporto risulta essere ormai spezzato da venti lunghi anni. La curiosità per questo evento è tale da far spingere Daniel a effettuare una mossa azzardata, andando a verificare con i propri occhi quello che sta succedendo, raggiungendo immediatamente l’indirizzo rintracciato tramite la triangolazione della chiamata del presunto figlio. Arrivati all’interno di una squallida palazzina, quella che si prospetta, però, non sarà solamente una semplice passeggiata.

C’è un glitch nella matrice

La fatiscente ambientazione è distaccata e claustrofobica, tipica di un lungometraggio cyberpunk, capace di farci perdere nei meandri di uno sporadico edificio, unico luogo fisico visitabile e indagabile. L’atmosfera che si viene a creare, passo dopo passo, diventa sempre più pesante e disturbante, risucchiando il malcapitato Daniel in un vortice di mistero, inquietudine e pressione continua. I pochi contatti umani che avremo saranno, per lo più, attraverso ricordi e rivivendo le memorie di alcune vittime trovate nei diversi appartamenti durante la ricerca disperata del figlio. I mondi distorti vissuti attraverso il mangiasogni riescono a turbare perfino il più veterano dei cinefili, confondendo e sconvolgendo il passato con psichedelici reminescenze e, con esso, tutti gli attori presenti.

Gli innesti installati nel corpo del nostro cyber investigatore donano caratteristiche uniche sul punto di vista investigativo, catapultandoci all’interno di una scena del crimine caratteristico di un episodio di CSI. La visione cybernetica offre tre modalità differenti di vista per esplorare al meglio e analizzare gli elementi che ci circondano: visione bio, che permette la visualizzazione di tracce biologiche come sangue e parti corporee; visione elettromagnetica, utilizzata per identificare parti elettriche o elettroniche; visione notturna, usufruibile nei casi di visibilità ridotta o in zone prive di luce.

Chi controlla il passato controlla il futuro

>observer_ è molto più di un semplice walking simulator in prima persona, accostandosi per tanti versi a un più conosciuto Everybody’s Gone to the Rapture. Non sarà il solo girovagare, quindi, l’unico elemento degno di nota tra gli svariati luoghi presenti nel gioco, ma sarà soprattutto quello di indagare sui fatti accaduti prima e dopo l’arrivo del nostro detective sulla scena di un discutibile delitto, dove il modus operandi rimane inaspettatamente ignoto. L’esplorazione, come tutti i detective che si rispettino, sarà il tema primario della nostra avventura.

La trama, degna di un episodio diretto da David Lynch, è il connubio perfetto tra una narrazione lineare, piena di insidie e pericoli, e un vertiginoso senso di ansia surreale, capace di mettere in soggezione e soffocando fino all’ultimo lo sventurato giocatore. Da evidenziare sono, soprattutto, le bizzarre e disturbate sequenze oniriche che andremo ad affrontare nelle menti delle varie vittime per far quadrare il cerchio della nostra investigazione. Un’esperienza interattiva matura e geniale, in grado di far pensare e distorcere tutto ciò che è più caro in questa vita. Una nuova linea di confine tra gli horror che conosciamo fin troppo bene e il miglior thriller psicologico, alzando l’asticella della paura ed elevandola come mai fatto in precedenza.

Il comparto grafico è il limite che, purtroppo, i ragazzi di Bloober Team non sono riusciti a scavalcare. Il dettaglio tecnico, a volte ben definito grazie al motore Unreal Engine 4, rivela qualche pecca in fase di rendering dei luoghi esplorativi, quasi totalmente privi di pause di caricamento. Si notano, spesso e volentieri, per lo più nelle fasi di corsa tra i vari corridoi, rallentamenti seccanti e decisi, con dei momenti di visuale a scatti che, alla lunga, potrebbero appesantire il percorso inquisitivo.

Trofeisticamente parlando: ho visto cose…

Un viaggio totalmente dedito alla perlustrazione di spazi angusti e raccapriccianti, non può che non avere una lista di obiettivi che concentra il proprio punto focale sul rinvenimento di numerosi collezionabili. Vantando l’ambito Platino tra le fila dei vari trofei, >observer_ si definisce un tipo tosto per quanto riguarda il suo ottenimento. Dotato di ben 8 ori, 6 argenti e 5 bronzi, il tesoro che si prospetta è alquanto invitante, purché si riesca a mantenere la concentrazione durante l’arco narrativo. La fatica più grande sarà recuperare tutte le 69 schede dei pazienti affetti da nanofagia e, solo esso, allungherà di molto la longevità del titolo. Non mancano anche i vari trofei immancabili ottenibili durante lo svolgersi della trama, sempre se riuscite ad arrivare alla sua conclusione.

VERDETTO

>observer_ è il risultato di una perfetta unione tra un walking simulator e un horror/thriller psicologico in puro stile cyberpunk, dotato di carattere e voglia di farsi scoprire e giocare. La trama ben raccontata e l’atmosfera creata nel contesto investigativo offre molti spunti per fare da guida ad un nuovo, terrificante filone narrativo, capace di rendere e di sorprendere per le tematiche non abituali. Non mancano i rebus, sebbene non così impegnativi, a dare manforte a un sistema di esplorazione ampio e dinamico, adatto per un’avventura cupa ed enigmatica.

Guida ai Voti

Antonino Gennaro
Appassionato di videogiochi di nuova generazione e collezionista di giochi retrò che hanno fatto di PlayStation il prodotto d'eccellenza che conosciamo oggi. Sono un nerd a 360 gradi: oltre ai videogiochi, apprezzo tutto ciò che è arte per gli occhi. Adoro guardare anime preferibilmente in giapponese, leggere manga di ogni genere, amante del cinema cult e fanatico della fotografia.