Omega Quintet – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Idea Factory International Developer: Galapagos RPG
Piattaforma: PS4 Genere: JRPG Giocatori: 1 PEGI: 12

Con Omega Quintet, Idea Factory International arriva per la prima volta su PlayStation 4, dopo l’ottimo Monster Monpiece e i vari Hyperdimension usciti per PlayStation Vita. Il titolo che ci apprestiamo a recensire si pone l’obbiettivo di unire il genere idol simulator tipicamente giapponese, al mondo dei giochi di ruolo a turni. Il risultato di questa unione? Scopritelo continuando a leggere.
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Canta per salvare il mondo

In Omega Quintet impersoneremo le coloratissime Verse Maiden, paladine impegnate a preservare la pace sulla Terra, minacciata da dei terribili mostri chiamati “Blare”, eliminabili grazie alle doti canore delle protagoniste. In una sorta di tutorial, il gioco ci metterà inizialmente nei panni di Momoka, leggendaria Verse Maiden a fine carriera, che avrà il compito di indirizzare le future reclute. Una volta completata l’ultima missione di Momoka comincerà il gioco vero, con la comparsa del “Quintetto Omega” composto da cinque ragazze più Takt, manager e amico d’infanzia della protagonista Othoa. Da buon JRPG da questa base narrativa, si sviluppano una serie di sottotrame che raccontano il passato e il carattere di tutti i protagonisti dell’avventura. La trama inoltre, con il passare dei capitoli si arricchisce di nuovi eventi e personaggi, rimanendo piacevole da seguire dall’inizio alla fine. Tutto ciò comunque, non vuol dire che il comparto narrativo del gioco sia privo di difetti, anzi. Omega Quintet ha una brutta pecca, i dialoghi: sarà che c’è tanto fanservice (per qualcuno, forse anche troppo) ma spesso si abusa di nonsense, humor e doppi sensi più o meno velati, che spesso annoiano e di conseguenza rischiano di distogliere la nostra attenzione dalla storia.

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Per i fan del genere giapponese delle graphic novel magari, potrebbe essere naturale assistere a dialoghi che non portano da nessuna parte ma permettono al giocatore di affezionarsi di più al personaggio o scoprire qualche sua particolarità nascosta, al contrario per il resto degli utenti più “occidentali” difficilmente questo modo di raccontare saprà catturare l’attenzione. Insomma, se la trama ha il pregio di risultare abbastanza scorrevole ed interessante, i dialoghi sono colpevoli di allungare ed appesantire, molto spesso inutilmente, la narrazione di Omega Quintet.

Tra una canzone e l’altra, non mancano le scazzottate

Il vero punto forte dell’ultima produzione di Idea Factory comunque, è senza dubbio il gameplay da JRPG a turni. Su una base sostanzialmente semplice, gli sviluppatori hanno ricamato un gioco di ruolo davvero molto profondo: infatti, avremo a disposizione migliaia di combinazioni possibili unendo abilità, oggetti e mosse peculiari di ogni personaggio. Un rischio per i novizi del genere, che inizialmente potrebbero trovarsi spiazzati di fronte all’immenso sistema di sviluppo dei personaggi e alle centinaia di possibilità per potenziare il proprio equipaggiamento, ma di sicuro una manna dal cielo per tutti gli appassionati di JRPG che cercano un gioco interessante e longevo, con miriadi di possibilità per personalizzare i propri protagonisti.

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Tornando a parlare dei combattimenti, nello specifico, nonostante il sistema sia a turni, gli sviluppatori sono stati bravi ad implementare una certa dinamicità nel gameplay e nelle scelte da prendere in battaglia. Una delle variabili che vivacizza la struttura a turni è senza dubbio la presenza di Takt, che avrà un numero limitato di mosse di supporto da utilizzare in battaglia in maniera dinamica e che risulterà davvero utile ad esempio, per rallentare il nemico o per proteggere l’intero team. Inoltre, proprio durante la lotta saranno disponibili vari bonus legati al turno, che potrebbero favorire voi o i vostri avversari, donando punti speciali, danni o precisione extra.

Tante ore di divertimento

Un altro fattore da tenere in considerazione sarà la distanza dal nemico, a cui dovrete fare molta attenzione per massimizzare il danno, anche a seconda delle armi in possesso delle protagoniste: avrete a disposizione anche in questo caso miriadi di spade, bastoni, fucili, lance, tirapugni e chi più ne ha più ne metta. Importante anche il concatenamento di mosse speciali compatibili, che aiuteranno a spezzare l’armatura dei nemici, o l’infierire sul nemico, per ottenere una “overkill” che vi darà esperienza e altri bonus. Interessante anche l’integrazione dell’intelligenza artificiale e la difficoltà generale del gioco, piuttosto equilibrata e in grado di offrire quasi sempre un buon livello di sfida. Insomma il gameplay, almeno nelle fasi di combattimento, è riuscito ad intrattenerci davvero parecchio, anche se per apprezzare al meglio il gioco c’è bisogno di mettere in preventivo svariate ore da dedicare esclusivamente al farming. Ciò che intrattiene decisamente meno invece, è la varietà delle missioni, soprattutto secondarie, che consistono sostanzialmente nel dare la caccia a mostri per ottenere materiali e oggetti. Le fasi esplorative, in cui andrete alla ricerca di tutto ciò, non sono esaltanti ma nemmeno troppo noiose. Inoltre, spesso dovrete tornare nei luoghi già precedentemente visitati per accedere ad aree sbloccabili solo attraverso lo sviluppo delle abilità delle Verse Maiden. La longevità insomma, non delude e si aggira orientativamente sulle cinquanta ore soltanto per portare a termine la campagna principale.

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Idol Simulator

Le feature da Idol Simulator sono senz’altro tra le caratteristiche più peculiari di Omega Quintet. Il design dei personaggi, il loro modo di fare e tutte le attività secondarie da svolgere sono strettamente legate ad un genere che da noi difficilmente potrà mai sfondare, ma sicuramente il lavoro svolto in tal senso non potrà deludere i fan di questo fenomeno popolarissimo nei territori orientali. Le armature che si “rovinano” combattendo, rischiando di lasciare la vostra idol letteralmente in mutande, le scenette piene di humor e doppi sensi messe in piedi tra le protagoniste, la possibilità di personalizzare completamente l’aspetto di ogni personaggio e infine, la modalità grazie alla quale potrete creare delle piccole coreografie musicali. Ogni protagonista, che sia timida o sfacciata, energica o pacata, ha tutte le caratteristiche tipiche delle idol un po’ stereotipate che abbiamo imparato a conoscere dalla cultura pop giapponese. Insomma, se avete già apprezzato questo genere di gioco tipicamente asiatico, non potrete che godere di tutto ciò che ha da offrire Omega Quintet, oltre ai combattimenti e al normale avanzamento della trama.

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Nuova generazione?

Un grande, grandissimo difetto del gioco è sicuramente la realizzazione tecnica, con qualche luce e troppe ombre. Bene ad esempio i disegni, sempre colorati e molto ben realizzati, ottimi i modelli dei personaggi e le animazioni, rese in tipico stile manga giapponese. Il resto però è tutto da rivedere: i livelli da esplorare, nonostante siano numerosi e molto vari, sono estremamente scarni e soprattutto pieni di texture in bassissima definizione. Ecco che a volte si presenta il fastidioso contrasto tra un modello del personaggio gradevole e uno sfondo che definire di vecchia generazione, è un complimento. Insomma su PlayStation 4 ci si aspettava comunque un minimo di sviluppo tecnico, che purtroppo non abbiamo riscontrato in Omega Quintet. Per il resto, nulla da dire sul comparto audio, ottimamente curato sia per doppiaggio che per colonne sonore. I motivetti sono quasi tutti gradevolissimi e il doppiaggio, che sia giapponese o inglese, riesce a caratterizzare bene ogni protagonista, mantenendo sempre quel classico stile da idol di cui parlavamo nel paragrafo precedente. Segnaliamo infine, l’assenza della lingua italiana.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=ZhvwlCDQ_m8

VERDETTO

Sotto il profilo del gameplay Omega Quintet è uno degli JRPG più validi attualmente disponibili su PlayStation 4. Tantissime opzioni e possibilità in combattimento, unite ad un sistema di sviluppo dei personaggi estremamente profondo. Peccato che la trama, nonostante sia abbastanza gradevole, rischia di annoiare a causa di dialoghi eccessivamente prolissi e la realizzazione tecnica, per usare un eufemismo, non è quanto di meglio disponibile su piazza. In ogni caso è un titolo consigliato soprattutto a chi apprezza la componente idol, visto che il titolo di Idea Factory è veramente pieno di fanservice; se questo aspetto non vi affascina difficilmente apprezzerete quanto di buono Omega Quintet ha da offrire.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.