Organic Panic! – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Last Limb Developer: Last Limb
Piattaforma: PS4 Genere: Platform vegano Giocatori: 1-2 PEGI: 7 Prezzo: 14,49 €

Nel 2013 i ragazzi di Last Limb Games lanciarono una campagna Kickstarter di un gioco descritto come “un mix tra Worms e Little Big Planet”; delle premesse interessanti, che presto fecero raggiungere la goal-line al titolo, e così si partì con la produzione di Organic Panic!, un gioco che sicuramente sin dai primi minuti di gioco (ma anche dai presupposti che danno il via alla trama) attrarrà le simpatie della comunità vegana, aggiugendoci la sopracitata ispirazione da Worms e dal platform creato dal team di Media Molecule.


organic panic

Una mela al giorno… una mela al giorno

Ma procediamo per ordine, quando tutto ebbe inizio: dopo aver subito i soprusi di Carne e Formaggio per tanto tempo, consumando ed inquinando il pianeta per i loro loschi scopi, Frutta e Verdura decidono di uscire dall’ombra e di scatenare una ribellione, attaccando gli scagnozzi nemici cucinandoli. Carne e soci ovviamente partono dunque al “contrattacco organico”, dando così inizio la guerra vera e propria tra le due fazioni, che verrà poi snocciolata procedendo all’interno della modalità Avventura. La parte narrativa, ad ogni modo, viene raccontata in maniera fumettosa, ma già all’occhio ci salta il primo contro di questo gioco: i comics risulteranno infatti vaghi, dispersivi, ed i dialoghi scritti senza nemmeno indicarci chi tra le varie personaggi sta parlando in quella didascalia, provocando dunque una certa fatica fatica nel comprendere tutto l’arco narrativo. Ad ogni modo, la storia non rappresenta sicuramente il “cuore pulsante” (gioco di parole divertente ndr) di questo Organic Panic!, e quindi si può saltare tranquillamente, in caso volessimo tuffarci direttamente nel gameplay.

organic panic (3)

Tutto il resto è soia

Una volta che entreremo nel pieno del gioco, ci troveremo di fronte ad un’interfaccia per nulla ingombrante e che si regolerà quindi facilmente in base a cosa il giocatore faccia, con comandi semplicistici e facilmente ricordabili (ci muoveremo a schermo con la levetta analogica, mentre col tasto X si salta, col cerchio si spara e col quadrato si effettueranno varie azioni). Comunque, come già intuibile dai sopracitati giochi da cui Organic Panic! trae ispirazione, il titolo si presenta pad alla mano come una sorta di puzzle platform, che ci dà la possibilità di metterci nei panni di vari eroi del mondo veg, ognuno con poteri diversi. Con la Carota potremo arrampicarci su qualsiasi muro e sparare palle di fuoco, col Kiwi riusciremo a nuotare e sparare getti d’acqua e via discorrendo. La struttura di giochi potrà ricordare ad alcuni i due capitoli di The Lost Vikings, dato che, come in questi ultimi titoli, avremo a disposizione più di un personaggio, che potranno essere switchiabili uno dall’altro con la semplice pressione del tasto triangolo. L’obiettivo finale di ogni stage sarà, ovviamente, arrivare a fine livello, uccidendo magari tutti i colesterosi nemici dalle fattezze di Carni e Formaggi che si pareranno di fronte la nostra strada vegana.

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Salva una pianta, mangia un vegano

L’interazione con il livello, per riuscire a raggiungere l’obiettivo, sarà inoltre molto rilevante, in quanto potremo devastare lo stage a proprio piacimento, sfruttando la distruttibilità dell’ambiente a nostro vantaggio, creandoci magari delle vere e proprie scorciatoie, oppure per creare delle trappole per i nemici che si pareranno dinnanzi a noi. Il succo del gioco in single player è questo fondamentalmente, nulla di più e nulla di meno; quindi, a parte qualche sezione puzzle abbastanza difficile, Organic Panic! si rivelerà come un titolo ripetitivo e pure abbastanza facile, specie per chi non si vorrà soffermare per ottenere il massimo punteggio ad ogni stage. Altra discriminante c’è poi la componente bug, dato che ci imbatteremo occasionalmente in errori di gioco che ci costringeranno a riavviare il livello. Piccola menzione per la modalità multiplayer, disponibile solo in locale e che si suddivide in Avventura co-op ed Versus, dove saranno disponibili una manciata di modalità di gioco più o meno tutte uguali; c’è tipo Frago, ovvero una sfida a chi ammazza più Carni e Formaggi, che spawneranno in un’arena completamente distruttibile. Qualche ora di gioco in più che comunque non gustano, soprattutto perché aggiungono uno spruzzo di frenesia al tutto.

Goldrake vs Re Vega

Sotto il profilo estetico, Organic Panic presenta una grafica che di per sé risulta pure carina da vedere, con colori accesi ed uno stile animato/fumettoso davvero caruccio, anche se in certi punti ci imbatteremo in bruschi cali di prestazioni, dovuti sicuramente ad una non perfetta ottimizzazione del gioco su PlayStation 4; il ché è un male per un gioco così “leggero”, ma tant’è.

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Sul fronte sonoro, beh, quest’ultimo risulterà frustrante dopo i primi minuti di gioco, con suoni patinati ed esasperatamente ripetitivi. Io, dopo una manciata di secondi, gli ho preferito l’ultimo mixtape di Chance the Rapper sparato a palla, sempre sulla mia PlayStation 4, grazie a Spotify, poi fate voi.

Trofeisticamente parlando: roba da fruttariani 

Organic Panic! presenta appena 16 trofei, senza platino e con uno solo d’oro; poi tutti gli altri sono bronzi, e senza neppure un argento. Raggiungere il 100% sarà comunque facile, visto che alcuni obiettivi richiederanno solo di camminare per tot chilometri o nuotare un miglio, mentre altri riguarderanno grind di uccisioni o il completamento dell’avventura con il massimo delle stelle.

VERDETTO

Organic Panic! non è un titolo che può appassionare tutti, ma di certo è un titolo adatto ai più piccini e che potrebbe addirittura rendere le verdure simpatiche a questi ultimi (impresa però probabilmente pressoché impossibile, siamo realistici). Per il resto poca roba, ed il consiglio va dunque ai bambini, oppure agli appassionati dei puzzle-game semplicistici.

Guida ai Voti

Natale Ciappina
Traumatizzato dallo studio di Kierkegaard, è solito nascondere il suo nome fra miriadi di pseudonimi, sommerso com'è fra le sue infinite liste di cose da fare, vedere, ascoltare, leggere e magari anche giocare.