Pillar – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: MichaelArts Developer: MichaelArts
Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: Prezzo: 8,99 €

Il titolo di cui parleremo oggi è uno dei tanti esponenti del genere indie. Essendo questa categoria non pubblicizzata dalle grandi software house, è facile che opere valide non ottengano il successo meritato. Tratteremo in particolare Pillar, videogioco nato nel 2012 dalla collaborazione tra il designer/musicista Michael Hicks e l’artista Goncalo Antunes, che trae ispirazione dal film Magnolia del 1999. La volontà del creatore era infatti quella di raccontare sei diverse storie che finiscono per incrociarsi, come nel film diretto da Paul Thomas Anderson. Evitando ulteriori preamboli, lanciamoci alla scoperta del titolo di MichaelArts!

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Un gioco di personalità?

Una trama vera e propria Pillar non ce l’ha, o meglio cerca di dare degli indizi per fare immaginare al giocatore cosa c’è dietro agli eventi narrati. Il gioco infatti, comincia senza tutorial vari o filmati introduttivi, mettendoci solo davanti alla scelta di alcuni caratteri di personalità: distaccato, generoso, paziente, e così via, per un totale di sei diversi aspetti caratteriali. Per ogni carattere controllerete personaggi diversi con abilità diverse e storie diverse. Durante ognuna delle sei mini avventure compariranno delle frasi che cercano di spiegare le motivazioni di ogni personaggio, ma la trama (se c’è) è veramente troppo approssimativa. In sostanza ognuno dei sei protagonisti è alla ricerca del misterioso artefatto, chiamato appunto Pillar, che a quanto pare è capace di donare il sapere.

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La trama è troppo aleatoria e gli spunti offerti non stuzzicano la curiosità del giocatore

Chiariamo, in passato abbiamo già apprezzato titoli che fanno della trama sottintesa la loro forza (parliamo ad esempio della serie Souls che ne fa un marchio di fabbrica) ma bisogna anche saper dare i giusti input al giocatore, per far scattare quella curiosità e quell’interesse che Pillar non ci ha restituito. Anzi, alla fine delle 4-5 ore scarse per completare il gioco siamo rimasti piuttosto frastornati, a parer nostro insomma la narrazione è poco intrigante e il fattore “ermetico” non è bastato ad attirare la nostra attenzione.

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Enigmatico…

Passiamo ad analizzare il gameplay di Pillar, piuttosto chiaro al contrario della trama, che consiste sostanzialmente nel superare enigmi ambientali. Ognuno dei sei personaggi ha “poteri” diversi con i quali risolvere i diversi indovinelli che incontrerete durante il cammino, con l’obiettivo finale di raggiungere il Pillar. Avendo a disposizione sei personaggi, che tra l’altro spesso incroceranno le loro strade, la varietà del gioco e di conseguenza degli enigmi è abbastanza soddisfacente: fasi stealth in cui dovrete attirare una guardia in un posto piuttosto che un altro grazie alle abilità del personaggio, puzzle in cui dovrete gestire due personaggi per risolvere intricati rompicapo o labirinti dai quali dovrete sfuggire calcolando ogni mossa visto che avrete alle calcagna un pericoloso inseguitore.
Complessivamente il titolo di MichaelArts offre un buon livello di sfida, che abbiamo apprezzato anche per l’ottima calibrazione con una difficoltà sempre crescente e ben dosata. In tutto ciò però, abbiamo riscontrato una grossa, grossissima pecca: se per caso fallite un enigma e venite scoperti dai nemici il gioco continua, facendovi proseguire nella storia e permettendovi di arrivare anche alla fine del gioco saltando a piè pari praticamente tutto ciò che Pillar offre. Una scelta strana, che ci ha lasciato abbastanza perplessi.

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Uno dei minigiochi stealth in cui dovrete attirare con i suoni l’attenzione delle guardie

Ascolta attentamente

Parlando della realizzazione tecnica bisogna assolutamente tenere in considerazione la categoria di appartenenza indie del gioco. L’offerta è infatti piuttosto modesta tecnicamente, ma la vera pecca sta nella poca originalità del design. I fondali sono ben disegnati e variopinti, in modo da offrire un’esperienza di gioco tutto sommato piacevole da seguire ma, come detto in precedenza, nulla di innovativo o mai visto prima. Probabilmente, l’aspetto migliore di Pillar è la colonna sonora: il creatore del gioco è anche un musicista e piuttosto bravo. Le musiche sono davvero piacevoli e varie a seconda di personaggi e scenari, e hanno il merito di rendere piacevole la breve e insolita esperienza di gioco di Pillar.

httpvh://youtu.be/0z7AAJbMFeU

VERDETTO

Pillar appartiene a quel genere di titoli classificabili più come esperienze interattive, che come giochi veri e propri. Purtroppo però la trama, che dovrebbe essere il punto forte grazie ai diversi personaggi e ai collegamenti delle loro storie personali, non si dimostra all'altezza a causa di una narrazione troppo ermetica che abbiamo faticato a comprendere e di conseguenza ad apprezzare. Gli enigmi sono interessanti e offrono un livello di sfida bilanciato, se non fosse che per qualche oscuro motivo sono tutti tranquillamente evitabili. La nota più lieta è relativa al comparto tecnico/artistico con una grafica che pur non brillando per originalità, grazie all'accompagnamento di un'eccellente colonna sonora, rende piacevole il viaggio nel mondo di Pillar.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.