Raiders of the Broken Planet – Alien Myths – Recensione

Sviluppatore: MercurySteam Publisher: MercurySteam Piattaforma: PS4 Genere: Sparatutto Giocatori: 1 (Online: 2-5) PEGI: 16 Prezzo: 9,99 € Italiano:

MercurySteam è uno studio di sviluppo originario dalla Spagna, diventato famoso per aver sviluppato Castlevania: Lords of Shadow. Il talentuoso studio quest’anno rilascia Raiders of the Broken Planet, uno shooter in terza persona con forti componenti cooperative, di cui recensiamo la prima campagna (finora l’unica disponibile) Alien Myths. Per coloro che volessero avere il pacchetto completo, è disponibile anche il Founders Pack.

Per un pugno di Aleph

La trama di Raiders of the Broken Planet è ambientata in un anno non precisato, su un pianeta non precisato situato nella costellazione della Lira, distante 25 anni luce dalla nostra Terra. Il pianeta è la fonte della cosiddetta energia Aleph, energia che permette di modificare gli organismi a base di carbonio, e che permette il viaggio interstellare. Nel tentativo di estrarre l’Aleph è avvenuta una catastrofe che ha pesantemente distrutto il pianeta e ne ha trasformato la popolazione. I sopravvissuti si sono schierati in tre fazioni e combattono tra di loro per impossessarsi di quello che rimane dell’energia Aleph. Ed è qui che entra in scena Harec, che mette insieme le persone più pericolose del pianeta con lo scopo di trovare un dispositivo per scongiurare un’invasione imminente da parte degli umani, venuti a conoscenza del potere generato dall’Aleph.

Nella prima campagna giocheremo, quindi, nei panni di Harec e della sua squadra, cercando in questo modo di scongiurare l’invasione, scontrandoci con le fazioni presenti sulla superficie del pianeta e stringendo alleanze con improbabili personaggi, affrontando anche demoni alieni provenienti dallo spazio.

I personaggi sono tutti caratterizzati piuttosto bene, e ognuno ha una sua lore peculiare. La lore generale del gioco, invece, insieme a quella dei personaggi può essere consultata in un apposito menù accessibile da quello principale. Le informazioni andranno però sbloccate con l’oro che guadagneremo giocando online o in solo, a un prezzo piuttosto contenuto, velocizzando la conoscenza e la scoperta di un mondo affascinante situato in uno degli angoli più remoti dell’universo. A molti potrebbe non piacere il character design, a metà tra il realistico e il cartoonesco, ma tutto sommato i personaggi sono piacevoli da guardare e da ascoltare.

Le varie zone del pianeta che visiteremo sono curate e ben costruite; questo si rifà a un clima post-apocalittico con contaminazioni western, il tutto condito da tecnologia aliena avanzata.

La prima campagna di Raiders of the Broken Planet contiene quattro missioni e sei personaggi, ma le altre campagne sono attualmente in sviluppo, insieme a un’altra mezza dozzina di personaggi giocabili. C’è da ricordare che il prologo del gioco, contenente la prima missione “seria”, è disponibile sul PlayStation Store gratuitamente.

Un third-person shooter… con qualche cosa in più

Il gioco è di base uno shooter in terza persona, ma con qualche differenza. E’ presente una componente formata da attacchi corpo a corpo piuttosto semplice ma soddisfacente. Sarà possibile effettuare tre azioni principali: attacchi rapidi, presa e schivata. L’efficacia delle mosse verso le altre segue, come esempio, il gioco della morra cinese. Gli attacchi rapidi sono efficaci contro le prese, le prese sono molto efficaci contro le schivate e le schivate fanno evitare con facilità gli attacchi rapidi. E’ un sistema semplice, che però richiede una certa abilità nel prevedere le mosse dell’avversario da parte del giocatore, in quanto il corpo a corpo in Raiders of the Broken Planet risulta essere letale.

L’azione del gioco si svolgerà in missioni in cui i giocatori vengono rilasciati in una zona del pianeta specifica e dovranno completare gli obiettivi che vengono mano a mano richiesti. Gli obiettivi sono piuttosto vari, e vanno dall’eliminazione di particolari nemici al sopravvivere in una zona, al difendere qualcosa e così via. Inoltre le missioni, pur offrendo obiettivi diversificati tra di loro, non risultano essere molto lunghe, rendendole adatte anche a partite mordi e fuggi.

Prima di essere rilasciati in una zona del pianeta, si dovrà scegliere il Raider con cui scendere in campo. Ognuno ha una sua arma e abilità unica, nonché delle caratteristiche proprie. I Raider sono divisi in quattro fazioni, che corrispondono alle loro classi principali, quelle consuete di altri giochi online. Abbiamo quindi personaggi che sono specializzati nel fare i cecchini (Alien), personaggi resistenti che servono da tank (Quinto Consiglio), personaggi da supporto (Divisione Hades), assalitori agili e veloci che fanno gran quantità di danno in poco tempo (Umbra Wardogs) .

Un’importante caratteristica del gameplay di Raiders of the Broken Planet è la gestione dello stress. Lo stress è una condizione che sale continuamente durante la battaglia, e se lo stress diventa troppo alto superando una soglia precisa, il personaggio non può recuperare vitalità. Lo stress aumenta eseguendo azioni base come correre, sparare, utilizzando abilità e ovviamente venendo colpiti. Ogni personaggio gestisce lo stress in modo diverso, in base alla classe e fazione di appartenenza. Per fare un esempio, i cecchini facenti parte di Alien non fanno salire lo stress mentre corrono, però si stressano facilmente quando mirano e sparano. Lo stress diminuisce stando fermi oppure al riparo dai colpi nemici.

E’ importante anche saper utilizzare le abilità uniche di ciascun personaggio. Le abilità infatti non saranno abilità puramente offensive o difensive. Un esempio è l’abilità di Alicia, che le consente di effettuare un doppio salto nel caso si salti verso un ostacolo solido, consentendole di mirare mentre è in aria e di rallentare la caduta, avendo così una linea di tiro più ampia.

I personaggi possono essere potenziati tramite delle carte che vanno sbloccate con punti particolari: Punti Fazione e Punti Personaggio. Questi tipi di punti possono essere ottenuti giocando le missioni in cooperativa. Le carte fazione sono uguali per tutti i personaggi di quella specifica fazione, ovviamente. Le carte personaggio sono invece specifiche per ogni character, e ognuno ha il suo mazzo personale.

Per le armi invece il discorso è un po’ diverso. Per ottenere le diverse armi del gioco dovremmo innanzitutto ottenerne i progetti. Anche questi potranno essere sbloccati giocando in cooperativa, ma non compariranno sempre tra le ricompense. Una volta ottenuto il progetto di un’arma avremmo bisogno di oro, ottenibile giocando sia in solo che in cooperativa, e di un determinato rango di Antagonismo di cui parleremo un po’ più avanti.

Tutte queste risorse non sono frustranti da ottenere, in quanto il farming è facilitato molto dal fatto che le ricompense sono ricche, e le missioni durano poco. Esiste anche un’altra valuta, ovvero i Punti Mercury, che serviranno solo a sbloccare skin. E’ possibile sbloccare anche vari personaggi, ma questi ultimi possono essere sbloccati anche con l’oro ottenuto in-game. Il gameplay del gioco risulta essere quindi semplice nelle sue meccaniche base, ma molto complesso per quanto riguarda gli aspetti peculiari, risultando tutt’altro che facile.

Solo, Cooperativo o Antagonista

La modalità Solo è quella single player. Completeremo le missioni in totale solitudine ma la ricompensa che avremo in caso di missione compiuta sarà solo oro, e varierà in base alla difficoltà che avremo scelto. La modalità Cooperativa ci permetterà di entrare in una partita con altri tre giocatori e affrontare le missioni insieme a questi ultimi. Le ricompense finali che è possibile ottenere sono oro, Punti Fazione e Punti Personaggio, e varieranno tenendo conto di come ci siamo comportati durante la missione. E’ possibile anche ottenere Progetti Armi per i vari personaggi. E’ possibile scegliere solo uno di questi premi appena accennati e, nel caso più giocatori scegliessero la stessa ricompensa, questa verrà spartita tra i membri che l’hanno selezionata. Nel caso del progetto per armi solo uno tra quelli che l’hanno scelto lo otterrà, venendo sorteggiato.

Parliamo adesso della principale modalità PvP del gioco: Antagonista. La modalità Antagonista permette di invadere le partite degli altri giocatori affrontandoli in 1 contro 4, avendo come alleati tutti i nemici comandati dall’IA che i quattro Raider positivi andranno ad affrontare. Lo scopo dell’invasore sarà quello di impedire agli altri quattro Raider di non completare la missione, facendo loro finire tutte le vite a disposizione.

Nel caso di successo da parte dell’invasore si riceveranno stigmi, al contrario se si fallisce la missione si perdono. Gli stigmi permettono di competere in una classifica settimanale denominata Lega degli Antagonisti, che regola l’aspetto competitivo del gioco. Una volta che la settimana passa, la Lega viene resettata e il giocatore ottiene un rango antagonista in base agli stigmi ottenuti giocando in PvP. Il rango è importante perché permette di sviluppare le armi per i vari personaggi, insieme all’oro e ai progetti per le armi.

Sul lato tecnico non c’è molto da dire. La grafica è piacevole alla vista e leggera, garantendo i 60 fotogrammi al secondo anche nelle situazioni più frenetiche e concitate, mentre ci sono leggeri cali nelle cutscene, ma nulla di grave.

Trofeisticamente parlando: trofei fattibili ma ancora nessun Platino

Attualmente, il gioco mette a disposizione 20 trofei, campagna DLC inclusa, destinati a crescere insieme all’uscita delle altre campagne. Inoltre non è ancora disponibile il trofeo di Platino (e probabilmente non lo sarà nemmeno in futuro, considerato il destino dell’ultimo Hitman). I trofei sono tutti nascosti, ma richiedono, come ormai di consueto, l’accumulo di varie risorse, uccisioni in PVE e PVP e così via.

VERDETTO

Raiders of the Broken Planet è una piacevole sorpresa. La prima campagna, sebbene offra pochi contenuti, si rivela divertente e dal gameplay veloce e frenetico. Il gioco ha un carisma tutto suo, passando da personaggi improbabili e divertenti a una trama affascinante e costruita con solide basi. Tutto questo a un prezzo veramente contenuto. Purtroppo il matchmaking non è dei migliori, in quanto c'è ancora poca gente sui server online - speriamo che la fanbase possa crescere con l'uscita delle altre campagne.

Guida ai Voti

Simone Stile
Napoletano per nascita, più che per scelta, Simone baratterebbe volentieri la propria fidanzata con la limited edition di un gioco che aspetta particolarmente...se solo avesse una fidanzata da scambiare. Cresciuto a pane, Metal Gear Solid e Final Fantasy, Stile (come lo chiamavano a scuola) non è altro che un prodotto industriale creato per fagocitare ogni videogioco esistente sulla terra, appassionato di action adventure e JRPG, detesta gli sportivi e gli strategici, oltre a tutti quei generi che richiedono troppo sforzo fisico o mentale.

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