Warlocks vs Shadows – Recensione

Sviluppatore: One More Level, Frozen District Publisher: Teyon Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1-4 PEGI: 12 Prezzo: 13,99 € Italiano:

Cosa c’è, nella cultura fantasy di ogni persona, di più famoso e amato degli stregoni? Beh, un paio di cose, forse, ci sono, ma a me piace un sacco la figura del mago, dell’incantatore o più nello specifico dello stregone, del Warlock, per usare il ricercato termine anglofono. I ragazzi di One More Level evidentemente la pensano come me, visto che hanno deciso di incentrare tutto il loro gioco su questa mitica figura. E con chi dovrebbero mai sfidarsi gli stregoni, sempre prendendo ispirazione dalla cultura di massa? Ovviamente con il male, o più nello specifico, con le ombre. Direi di aver sfoggiato abbastanza la mia cultura (spiccia?) da Dungeons & Dragons e che sia arrivato il momento di parlare del gioco in sé e per sé.

Il mondo sta diventando un posto buio e pieno di terrori

Il bellissimo e magico mondo in cui si svolgono le vicende del gioco è minacciato. Un misterioso meteorite sta per distruggerlo, ma non uno di quelli normali, bensì uno pieno di male, di oscurità e appunto di ombre, pronte a divorare e a distruggere il nostro mondo. Quando ogni speranza sembra ormai perduta, a prendere le redini della situazione sono proprio gli stregoni più potenti del mondo (in totale 11, ciascuno dotato di proprie peculiarità) che, facendo ognuno la propria parte e mettendo a disposizione i loro incredibili poteri, cercheranno in tutti i modi di salvare il mondo dall’estinzione di massa.

La trama di certo non è delle più ispirate, ma vi assicuro che è del tutto funzionale al gioco, non lasciando molto spazio né alla libera interpretazione di essa né alla scoperta di segreti. Non aspettatevi quindi una narrativa sopraffina o ispirata da questo titolo che, in modo assoluto, fa del gameplay il suo punto di forza, non disdegnando però in alcuni brevi momenti dei dialoghi con NPC importanti, in alcune parti della storia.

L’unione fa la forza, e ve ne servirà!

Il gioco è essenzialmente un brawler con forti connotazioni tipiche dei giochi di ruolo; dovremo allora gestire un mix di violenza e strategia, raccogliere oggetti, creare un set personale di attacchi e poteri speciali e trionfrea in ogni battaglia. Questo si traduce in due aspetti: il primo è che il nostro compito sarà quello di proseguire orizzontalmente nel mondo, affrontando orde di nemici per far sì che il nostro livello salga, in modo tale da permetterci di potenziare le abilità dei nostri eroi.

I problemi, purtroppo, iniziano qui. Infatti gli sviluppatori, per aumentare la longevità e la difficoltà del titolo, hanno strutturato ogni livello in orde di nemici da affrontare. Ogni orda sarà più aggressiva, lunga da completare e difficile da abbattere della precedente. Diventa dunque snervante la situazione (classica) in cui vi troverete dove, magari all’ultimo momento, verrete uccisi e dovrete ricominciare la sezione del livello da zero. La musica cambia quando uno o più  amici saranno con noi. Infatti il gioco presenta una modalità per quattro giocatori in locale, cosa rara e gradita di questi tempi fatti di ricerche in rete per quanto riguarda i compagni di avventura (anche se, accidenti, nel 2018 una cosa non dovrebbe escludere l’altra NdD). Giocato in compagnia il gioco magicamente si tramuta, diventando un’esperienza ludica veramente divertente e di qualità. Eventualmente potrete anche dare avvio alla modalità Deathmatch in cui a essere protagonista sarà sempre il multiplayer da divano, ma stavolta con dinamiche competitive e non cooperative.

Graficamente old

Poco da dire sulla grafica, in realtà. Ci troviamo davanti l’ormai solito stile retrò con personaggi ben realizzati (quasi gli si vede la faccia!) e molto ben differenziati. Le ambientazioni sono abbastanza ispirate, pur non discostandosi da quelli che sono i classici canoni del genere, ovvero, tra gli altri, un mondo in rovina e scorci di natura misteriosa.

Degni di nota sono gli sfondi, capaci di suscitare la giusta dose di mistero e che dunque lasciano spazio all’immaginazione. Lo stile grafico, sicuramente, aiuta a immergere il giocatore in un’atmosfera mistica, lasciandolo vagare con la mente su cosa si potrà mai nascondere in tutto il resto del mondo in cui si trova.

Musica dritta al cervello

Le musiche sono orecchiabili e ben campionate. I temi spaziano da una classica musica “da locanda” fino a pezzi spiccatamente metal, che accompagneranno tutta la nostra avventura. Certo, considerata la natura del titolo a cui si è fatto cenno i brani, alla lunga, tendono a stancare, trapanando letteralmente il nostro cervello fino a renderle quasi ossessive. Molto azzeccate sono anche le musiche durante le boss fight, che riescono a trasmettere quel che di epico a tutta la situazione.

Trofeisticamente parlando: l’ABC della magia

Senza girarci troppo intorno, i trofei sono pochi ma relativamente lunghi da fare. Tolti infatti quelli legati al completamento della storia, non ci resterà che fare quelli che richiedono specifiche azioni in-game. Sono tutte cose che vengono da sé man mano, niente paura. Non vi resta dunque che metter mano al vostro libro degli incantesimi e scatenarvi in questa (non) tanto epica impresa trofeistica.

VERDETTO

Warlocks vs Shadows è sicuramente un gioco che da un lato diverte, soprattutto con quattro amici uniti sul divano. D'altro canto, il gioco soffre di alcuni problemi, prima su tutti la ripetitività dei livelli, che, arrivati a un certo punto in cui saranno più le morti che i trionfi, quasi vi faranno venir voglia di lanciare la console contro il muro e di passare a qualcosa di più rilassante e costruttivo... tipo Dark Souls!

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