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Resogun – Recensione

Publisher: Sony Developer: Housemarque
Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1 (Online: 2) PEGI: 7

Recensire un titolo come Resogun è tutt’altro che facile. Premettiamo subito che, sebbene possa sembrare un gioco semplice, è completamente l’opposto. In Resogun non ci vengono spiegate le regole del gioco, e anche questo contribuisce a confondere il giocatore in un primo momento, ma una volta afferrate le meccaniche del gioco, un nuovo mondo fatto di astronavi e esplosioni pixellose ci si aprirà dinnanzi agli occhi.

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Save the last humans!

Lo scopo di Resogun è semplice: completare i cinque livelli che ci vengono proposti, in giocatore singolo o in due, online. Abbiamo a disposizione solo tre navicelle, ma molto ben differenziate tra loro, non solo per quanto riguarda le prestazioni, ma anche per il tipo di arma con cui sono equipaggiate. Fa molto piacere scoprire quanto le cose cambino provando ad affrontare un livello che non si riesce a superare con un’altra navicella; in linea di massima, comunque, ogni tipo di giocatore troverà quella più adatta al suo stile di gioco.
Come avrete già capito, oltre che complicato nella teoria, Resogun è molto punitivo anche nella pratica, già dal secondo (di quattro) livello di difficoltà. Ma in cosa consiste il gioco vero e proprio? Ebbene, ogni livello si compone di tre fasi durante le quali vagheremo in un livello circolare e chiuso su se stesso mentre ondate di nemici tenteranno di farci fuori. La terza fase di ogni livello porta con sé, alla fine, un simpatico (ma anche no) boss, da sconfiggere ogni volta in modo diverso e particolare. “Cosa c’è di complicato?” direte voi. In ogni livello sono presenti dieci umani rinchiusi in delle piccole gabbie, liberabili tramite l’eliminazione di nemici speciali, i “keepers” che passeranno sullo schermo per una decina di secondi o poco più. Sconfiggendo queste ondate speciali di nemici un umano sarà liberato e potremo prenderlo per portarlo a uno dei due punti di estrazione presenti nel livello, sempre che non ci ammazzino prima. La morte dell’umano, in qualsiasi modo essa avvenga, non è davvero rilevante ai fini del completamento del livello, ma il suo salvataggio garantisce bonus sostanziosi al danno dell’arma per un periodo di tempo nonché ricompense in punti, vite, bombe o scudi.

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Oltre a salvare i poveri umani, potremo potenziare la nostra arma (questa volta in modo permanente) con i power up che ci capitano a tiro; stesso discorso vale per l’Iperguida, di cui parleremo tra poco. L’enormità di nemici che il gioco ci schiera contro basta e avanza per innestare ansia e terrore nel cuore del giocatore, specie se in situazioni particolarmente veloci.
Non c’è da preoccuparsi, comunque, perché da bravi piloti avremo a disposizione tante scappatoie per salvarci la pelle: le bombe, utilizzabili tramite la pressione di R2, faranno piazza pulita dell’intera mappa di gioco, ma sono presenti in numero molto limitato. Ben più utile è l’accelerazione, attivabile con L1, che ci permetterà di effettuare scatti brevi o lunghi, a seconda della carica che abbiamo, con i quali possiamo distruggere i nemici e, soprattutto, scappare da situazioni di estremo pericolo. C’è infine l’Iperguida, che ci consentirà per un breve tempo di rallentare ogni cosa attorno a noi e fare fuoco a destra e a manca con un raggio potentissimo che disintegrerà ogni nemico. Tutti gli altri tasti (oltre ad L2 che serve per lanciare gli umani) sono inutilizzati, tolta la levetta sinistra per il movimento e quella destra per il fuoco normale, direzionabile sono orizzontalmente.

Human… lost

Molto interessante, oltre alla formula di base, è l’uso dell’altoparlante del Dualshock 4: le comunicazioni vocali (come quella all’inizio/fine del livello, al cambio di fase o all’arrivo dei keepers) arriveranno al giocatore in duplice modo: dagli speaker della tv e da quello del pad, sensazione che, quando non si è ancora abituati, risulta davvero strana.

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Sebbene la grafica del gioco non sia nulla di eccezionale in sé, Resogun fa ottimo uso di effetti particellari che mai avremmo potuto vedere su PS3: esplosioni di centinaia di pixel, raggi che sprizzano scintille, scintille che sprizzano esplosioni e esplosioni che accompagnano altre esplosioni. Insomma, molto spesso nelle fasi più concitate Resogun si traduce in un ammasso di effetti particellari sorprendenti e godibilissimi, che vanno ad aumentare ancor di più la frenesia del giocatore. I livelli avrebbero potuto essere di più, così come le navicelle a disposizione, ma non possiamo lamentarci della longevità, resa maggiore dai livelli di difficoltà, dalla co-op online e dal livello di sfida in sé, che vi costringerà a ripetere più e più volte i livelli prima di superarli.
Le ultime cose da sottolineare sono uno stile grafico dai colori spesso cupi che va a braccetto con la personalità del gioco, nonché una colonna sonora a dir poco stupenda, soprattutto considerando la natura del titolo.

httpvh://youtu.be/8UA0qgWC848

Commento finale

Come già detto, Resogun è un titolo complesso e non facile, che premia gli sforzi del giocatore per il recupero degli umani nei livelli e che diverte sia in singolo che in co-op. I soli cinque livelli offerti sono capaci di offrire una buona longevità e una rigiocabilità potenzialmente infinita. Le tre navicelle disponibili sono la parte più riuscita, in quanto modificano in modo sostanzioso l’esperienza di gioco e offrono approcci in qualche modo diversi ai livelli. Stiamo parlando di un gioco per PSN, un titolo che, nel suo piccolo, sarà capace di rapire i più incalliti possessori di PS4, grazie a esperienze frenetiche e divertenti, ma al contempo difficili e accompagnate da ottima musica ed effetti visivi spettacolari. Quando anche i titoli di nuova generazione saranno tanti e vi avranno annoiato, quando ancora sarete lì sul divano senza saper decidere cosa fare, per i pochi umani che saranno salvati, Resogun potrà sempre essere un ottimo modo per passare il tempo.

8/10

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