Sine Mora EX – Recensione

A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, quando ancora si iniziavano a fare i primi esperimenti di grafica in 3D, c’era un genere che senza ombra dubbio dominava tutto il mondo videoludico. Quello degli sparatutto a scorrimento ha visto proprio in quegli anni la sua epoca d’oro con numerosi titoli che hanno fatto storia e che i più fortunati potevano giocare direttamente a casa anziché consumare gettoni su gettoni all’interno delle storiche sale giochi.

Da una costola di questo genere però nacquero i danmaku. Per chi non conoscesse la raffinatissima lingua nipponica, danmaku significa letteralmente pioggia di proiettili ed è proprio dei bullet hell che stiamo parlando. Purtroppo, a causa di una scarsa innovazione e alla ristretta utenza fidelizzata, questo genere è andato via via a smarrirsi non riuscendo mai a trovare un reale esponente capace di portare avanti questo movimento.

Durante il 2012 però, dopo anni di vera e propria sterilità per il genere, i ragazzi di Suda51 hanno letteralmente tirato fuori dal cilindro Sine Mora, sparatutto a scorrimento che strizzava l’occhio ai titoli leggendari del passato, ma che aveva saputo innovarsi a suo modo. Il titolo, come gli amanti del genere insegnano, era dotato di un’alta difficoltà che richiedeva una buona dose di pazienza e abilità per essere domata. Dopo circa cinque anni quindi, tocca ora di nuovo a Grasshopper Manufacture accontentare i giocatori più hardcore con una versione riveduta e corretta di pari livello. Il loro Sine Mora EX saprà conquistarci come in passato? Scopritelo nelle nostra dettagliata recensione.

Senza Indugio

Tradotto dal latino, “sine mora” significa letteralmente “senza indugio” e nulla di più chiaro può esserci in un titolo che fa della gestione del tempo la sua caratteristica fondamentale. A differenza di altri titoli infatti la barra della vita viene presa di peso e armoniosamente cestinata per lasciare posto a un timer che impareremo a odiare e amare. Il tempo andrà a sostituire totalmente la salute e sarà nostro compito impedire che questo scada, in quale modo però? Ogni nemico che abbatteremo infatti ci ricaricherà di qualche secondo, ma se subiremo danni ecco che il nostro tempo diminuirà di conseguenza.

I livelli saranno caratterizzati da diversi settori da dover superare fino ad arrivare al fatidico boss del livello, tutti ottimamente studiati e progettati. Come molti immaginano, la difficoltà è tarata verso l’alto anche a causa di un atteggiamento sempre offensivo che dovremo avere. Stare troppo sulla difensiva sarà infatti controproducente portando il giocatore a un precoce game over. Le varie sezioni dovranno essere superate facendo pieno affidamento sull’arsenale disponibile, unico per ogni navicella che comanderemo, dotato di un’arma primaria, secondaria e una preziosa abilità che ci consentirà di rallentare il tempo per pochi secondi in modo da progettare nei minimi dettagli la nostra prossima mossa.

I molti power-up disponibili ci verranno in soccorso nei momenti più difficili; questi, droppabili dai nemici abbattuti, forniranno diversi bonus. Oltre ai classici moltiplicatori di punteggio, tutti gli altri si limiteranno a ricaricare la nostra barra temporale o la nostra arma secondaria. Sarà possibile anche potenziare la nostra arma primaria fino al nono livello, ma a differenza degli altri power-up, al primo danno subito perderemo alcuni di questi potenziamenti, costringendoci a rischiare di riprenderli in maniera rapida oppure a rassegnarci e procedere con una potenza di fuoco ridotta.

Inaspettatamente per il genere, il titolo è dotato di un’interessante modalità storia che si svilupperà su otto capitoli e che contestualizzerà ogni singola missione che dovremo intraprendere. Nonostante questo però, la comprensione della narrazione, basata sulla guerra tra impero Layil e Enkie per la manipolazione del tempo, si dimostrerà confusionaria e molto difficile da seguire. I personaggi sono maturi e discretamente profondi, ma instaureranno con il videogiocatore un dialogo a senso unico, senza creare alcun tipo di empatia.

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!