SingStar Celebration – Recensione

Sviluppatore: London Studio Publisher: Sony Computer Entertainment Europe Piattaforma: PS4 Genere: Party Giocatori: 1-8 PEGI: 3 Prezzo: 20,99 € Italiano:

“Un uccello non canta perché ha una risposta. Canta perché ha una canzone”.
Proverbio cinese

Alzi la mano quanti di voi, possessori di PlayStation 2, non si sono ritrovati almeno una volta con un microfono in mano, pronti a storpiare le loro canzoni preferite. SingStar, a quei tempi, era sulla cresta di un’onda che negli anni è data in calando. Celebration, nuovo capitolo della serie, spera di portare una ventata di novità grazie al nuovo sistema PlayLink, creato con l’obiettivo di semplificare la vita a tutti.

Il ballo dello smartphone

Una delle cose più macchinose dei precedenti capitoli di SingStar era sicuramente l’utilizzo dei microfoni. Troppo scomodi con il filo e troppo pochi per sfide tra amici. Avere quindi i device giusti per sfoggiare le proprie abilità canore era un bella seccatura (in realtà SingStar è ormai da tempo che aveva un’applicazione per smartphone, però vabbè, chiudiamo un occhio, che altrimenti con l’impaginazione viene un casino NdD).

Il sistema PlayLink, con una comoda applicazione gratuita, risolve il problema alla radice trasformando i nostri smartphone e tablet in pratici microfoni, rendendo accessibile a chiunque il gioco, scaricandolo dallo store.

L’introduzione di questa nuova meccanica è stato lo stimolo necessario a London Studio per scongelare la sua creatura dopo il mezzo flop di SingStar Ultimate Party, unico capitolo giunto su PlayStation 4 di questa storica serie.

Celebration non si presenta come una giovane liceale ma piuttosto come una discreta quarantenne molto truccata. Sotto qualche tocco di colore, infatti, le scorie dei vecchi e datati menù si vedono tutti, così come lo stile classico e forse un po’ superato delle schermate canore.

Più buono che bello

L’aspetto stilistico non è ovviamente quello che conta, qui si vuole cantare fino a che i vicini non chiamino la polizia denunciando rumori molesti; senza indugi ci lanciamo quindi nella folta tracklist di SingStar Celebration che, come da tradizione, offre trenta canzoni tutte molto varie tra loro.

In mezzo a mostri sacri come Oasis, WHAM! e U2 troviamo infatti tanti cantanti pronti a soddisfare le esigenze dei più giovani quali One Direction, Adele e persino Sia, capaci di creare un colorato bouquet di melodie che permetteranno davvero a chiunque di divertirsi.

Alle tracce base ovviamente si aggiunge la possibilità di scaricare dallo store tutta una serie di canzoni recenti e non, alla modica (si fa per dire) cifra di 1,39 euro cadauna che, se sommata ai circa 20 euro del gioco base, fanno sì che sia necessaria una discreta somma di denaro per riuscire ad avere una playlist totalmente di nostro gradimento.

Playlist che peraltro risultano decisamente più semplici da gestire, grazie alla già citata applicazione che, oltre al ruolo di microfono, ci permette anche di gestire le tracce da riprodurre molto più semplicemente che con il caro vecchio DualShock.

Canta che ti passa

Come già accennato, SingStar Celebration non passerà alla storia come il titolo più innovativo della saga; le meccaniche di gioco sono le solite, praticamente identiche a quelle già proposte nel primo capitolo.

Una volta scelta la canzone con cui cimentarci, a schermo scorrerà il video della stessa, seguito dal testo che dovremo ripetere e dalle intonazioni che la nostra voce dovrà avere per riuscire a centrare l’obiettivo e fare punti. Sempre presenti una serie di note dorate che ci garantiranno punti extra al termine della canzone.

Ancora una volta, non sarà la bellezza della nostra voce a migliorare il nostro score, bensì la nostra intonazione. Quello che emerge è infatti una maggiore attenzione proprio all’abilità del giocatore nel cantare, piuttosto che nell’emettere tutta una serie di rumori per prendere le note correttamente, segno che London Studio ha lavorato seriamente per migliorare la sua creatura.

Meglio di YouTube

Un’altra miglioria apportata dal team è sicuramente la grande interazione online, legata alla condivisione di video delle nostre performance canore, segno inequivocabile di una svolta sempre più social della serie. Il risultato, purtroppo, anche in questo caso presenta una certa arretratezza stilistica.

Detto questo è tempo di passare alle note dolenti. Se la grafica è ormai definibile come vintage, una delle più grandi pecche di SingStar Celebration è la penalizzazione (di nuovo) delle modalità Party, vero cuore pulsante del gioco, decisamente castrata rispetto alle precedenti edizioni.

Un altro grande torto al pubblico italiano è poi l’assenza totale di canzoni nel nostro idioma. Certo, sono acquistabili dallo store in quantità industriale, ma visto anche il loro costo e il target alle quali si rivolgono non avremmo disdegnato almeno un paio di tracce in dote nel gioco base.

Ottima invece la retrocompatibilità del titolo. Tutti coloro che avranno ancora in casa i cari vecchi microfoni cablati, oppure i più recenti wireless, potranno evitare tranquillamente l’applicazione e sfruttare i loro vecchi dispositivi per serate canterine vintage.

Trofeisticamente parlando: guarda mamma, come Beyoncé!

Se siete dei veterani della saga, ottenere tutti i trofei della lista di SingStar Celebration non dovrebbe rappresentare un grosso problema. Saranno infatti ben poche le coppe che richiederanno una prestazione mostruosa, la maggior parte richiederanno una certa assiduità nel giocare. Completare 400 canzoni, giocare con gli amici e cantare vari brani in sequenza sono tutti compiti non rapidi ma comunque semplici che vi porteranno fino al Platino.

VERDETTO

Con l'arrivo della nuova tecnologia PlayLink, quello che ci si aspettava da London Studio e dal nuovo SingStar era una ventata di novità che, purtroppo, non è arrivata. Celebration è indubbiamente un buon titolo per tutti gli appassionati di canti che seguono fin dalle sue origini la saga ma, nonostante l'inserimento di un negozio di canzoni dedicato, pecca sotto il punto di vista dell'innovazione, con modalità ormai trite e ritrite e con una grafica che avrebbe bisogno di qualcosa di più di una semplice ritoccatina. Se siete appassionati del canto comunque, le trenta tracce inserite e l'ampio store faranno sicuramente la vostra felicità di qui nei mesi a venire; se invece non avete mai amato la saga, non sarà SingStar Celebration a farvi cambiare idea.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.