Spintires: MudRunner – Recensione

Sviluppatore: Saber Interactive Publisher: Focus Home Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-4) PEGI: 3 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Quando si parla di automobili e videogiochi si tende di norma a pensare a un’esperienza vivace e ad alta velocità oppure, in casi un tantino più rari, a un’esperienza rilassante. La ricca esperienza che ci offre Spintires: MudRunner tuttavia non rientra in nessuna delle due categorie, scopriamo il perché.

Gli eroi del fango

Spintires: MudRunner fa da seguito al primo Spintires, rilasciato per PC nel 2014. Più che seguito del primo capitolo, MudRunner potrebbe anche essere considerato una sorta di espansione, in quanto ripropone le stesse caratteristiche del suo predecessore, migliorandolo con piccole, gradite novità.

Spintires: MudRunner non appartiene al genere di videogiochi di corsa quanto piuttosto a un misto tra simulazione e sopravvivenza; le ruote non sempre sono sinonimo di velocità, e MudRunner intende sottolineare questo concetto. Se state cercando dunque un’esperienza di gioco veloce e adrenalinica come in Need for Speed siete decisamente fuori strada (appunto). Questo gioco ci mette alla guida di grossi, imponenti e lenti mezzi riprodotti alla perfezione, e ci catapulta in ambienti tutt’altro che piacevoli da attraversare. Solo una cartina e una bussola ci terranno compagnia mentre saremo alle prese con le nove mappe tra paludi, fiumi e boschi, il tutto con una buona, eccessiva dose di fango.

Lo scopo del gioco è quello di attraversare fitti boschi, guadare fiumi e sopportare il fango sotto le nostre ruote per raggiungere determinati punti della mappa in cui compiere gli obiettivi prestabiliti. Ci troveremo a dover affrontare missioni apparentemente innocue, come caricare del legname sul nostro camion per portarlo a pochi chilometri di distanza presso la segheria più vicina o raggiungere punti di osservazione, il tutto prestando attenzione ai litri di carburante di cui disporremo e a ciò che monteremo sul nostro camion nel garage.

Sembreranno bazzecole, ma fidatevi, solo una volta che sarete alla guida di un mezzo pesante circa dieci tonnellate e con il terreno fangoso sotto le imponenti ruote vi renderete conto della difficoltà assurda di questi compiti e della difficoltà di percorrere anche solo 100 metri senza intoppi.

Dopo le due di notte non succede mai niente di buono

Il gioco non dispone di una vera e propria carriera, quella che infatti più vi si avvicina è la modalità denominata semplicemente Giocatore singolo. Giocheremo partite di stampo arcade, per così dire, e potremo scegliere tra due tipologie di gioco diverse, Occasionale e Simulazione. Non saranno altro che due varianti della stessa mappa, la prima decisamente più alla mano e la seconda più realistica. In Occasionale ci semplificheremo la vita (anche se non troppo), disporremo di aiuti alla guida quali una traiettoria personalizzata visibile, un minor consumo di carburante, possibilità di riportare automaticamente al garage i mezzi sbloccati e addirittura saltare la notte. Esattamente, per aumentare il livello di realismo, Spintires: MudRunner ci offre un ben strutturato ciclo giorno-notte, caratteristica che il più delle volte determinerà l’esito di intere partite.

Un gioco particolare come MudRunner richiede una pazienza incredibile e una destrezza di visuale altrettanto elevata, che non riusciremo ad avere durante la notte. Mentre di giorno ci guarderemo attorno in cerca di una strada percorribile o di un boschetto debole e facile da abbattere per tagliare la strada, durante le ore di buio disporremo solo ed esclusivamente dei nostri fari che non basteranno a farci evitare dossi, cunette o eventuali altri ostacoli.

Non sempre la mappa sarà lì ad aiutarci nei momenti bui, infatti una sua buona parte sarà completamente oscurata fino al raggiungimento di uno dei punti di osservazione della zona, che saranno tutt’altro che facili da raggiungere. Tutte queste raccomandazioni valgono per la modalità Occasionale, ma sappiate che in Simulazione le cose si complicano ancor di più. Ad attenderci non avremo alcun aiuto alla guida e una fisica più realistica pronta a regalarci immancabili capovolgimenti dei camion. E’ ora di chiamare i soccorsi!

L’esperienza di Spintires: MudRunner viene arricchita dalla modalità Sfida, dove il gioco ci sottoporrà a missioni particolari. Prendiamo la primissima ad esempio, dove ci verrà chiesto di completare il tutto completamente illesi, senza mai guidare nella corsia opposta e agganciare un rimorchio usando la modalità in prima persona (vi sembra facile? Vi spiegheremo dopo il motivo per il quale non lo è affatto). Sfide sfiziose e frustranti al tempo stesso, tuttavia decisamente più esigue della campagna principale e dunque più appetibili, in un certo senso.

Si affianca alla modalità Sfida un buon comparto online fino a quattro persone nella stessa partita. Sebbene i server non siano completamente affidabili (ci è capitato alcune volte di venir buttati fuori dalle partite in corso), il comparto di gioco in rete regalerà ore di puro divertimento. Sarà possibile giocare con amici e sconosciuti per portare a termine gli obiettivi di una mappa. Fortunatamente gli sviluppatori non hanno tralasciato l’eccessiva durata delle partite, consentendoci addirittura di salvare i progressi di una partita online, che potremo riprendere a piacimento mantenendo i progressi.

Prossimamente su DMAX

Diciamolo, questo gioco ci mette davvero nei panni di un protagonista di una serie televisiva estrema. Saber Interactive non ha preso alla leggera il realismo durante la realizzazione di Spintires: MudRunner, fornendoci un sistema di comandi impeccabile per la simulazione. Con i classici trigger potremo ovviamente accelerare e frenare o andare in retromarcia, con il tasto X attiveremo la trazione integrale e con Quadrato il blocco differenziale, che consumeranno molto più carburante, favorendo però la navigazione delle mappe. Con i tasti direzionali su e giù attiveremo la modalità avanzata, che ci consentirà di effettuare azioni speciali come agganciare rimorchi, caricare e generare legname, o, quando si è al garage, montare attrezzature sul nostro camion. Con il touch pad apriremo la mappa di gioco, con R1 suoneremo il clacson e con L1 accenderemo i fari per la notte. Una chicca nei comandi sta nella pressione di R3, grazie al quale avremo pieno controllo del cambio con i movimenti dello stick analogico destro.

Una funzione di norma utile, ma che in MudRunner è strana e curiosa, è il cambio di telecamera dalla terza alla prima persona (con L3). Qui avremo la visuale completa dell’interno del mezzo, con tanto di indicatore in tempo reale del livello di carburante e della velocità attuale, ma le cose cominciano a degenerare guardando a sinistra. Adesso ci ricolleghiamo alla difficoltà dell’agganciare un rimorchio in prima persona, infatti la credibilità della simulazione dei ragazzi di Saber Interactive perde (tanti) punti a causa di uno specchietto retrovisore finto. Effettuare manovre in retromarcia in prima persona sarà pressoché impossibile, in quanto non avremo in alcun modo la possibilità di guardare dietro di noi, appunto perché lo specchietto è fasullo. Una piccola, ma molto grave mancanza che ci ha fatto disperare non poco.

Per quanto riguarda il resto, il gioco si lascia giocare più o meno facilmente e la realizzazione dei terreni è impeccabile, basti pensare che anche solo la vibrazione del DualShock ci farà percepire i rami che colpiremo, gli ostacoli che schiacceremo e le pozzanghere che attraverseremo. Inoltre, un consiglio: non cercate di affrettare i tempi. Spintires: MudRunner punisce chi tiene il piede saldo sull’acceleratore, bisognerà pianificare a dovere le mosse e agire con calma, altrimenti rischierete di raddoppiare se non triplicare il tempo necessario a vincere la partita.

Mud showroom

Nessun prodotto è completamente esente da difetti, e sfortunatamente toccando l’argomento del comparto grafico e audio vengono a galla quelli di Spintires: MudRunner. Visivamente il titolo è abbastanza buono, gli ambienti sono curati nel dettaglio e gli effetti del terreno, che sia stato percorso o meno, sono stratosferici, anche se nelle texture il gioco, non essendo propriamente appartenente alla generazione attuale di videogiochi, sente (anche se non eccessivamente) il peso degli anni. I punti più dolenti di questo comparto però non riguardano le mappe né la realizzazione dei diciannove veicoli, bensì i già citati interni dei mezzi, in particolare lo specchietto bianco e il volante, che ci scivolerà letteralmente tra le mani mentre sterzeremo, effetto grafico che ci ha fatto sorridere istericamente.

La telecamera non è facile da gestire. La ritroveremo spesso in posizioni scomode e alcune volte andrà per fatti suoi, sbilanciando di netto l’esperienza di gioco. Non dimentichiamoci dell’impossibilità di guardare dietro di noi quando in prima persona, caratteristica che spezza il realismo. Curiosa ma spiacevole (anche se non in termini di gameplay) la scelta di non includere il traffico. Ci sentiremo fuori dal mondo, come fossimo in uno scenario post-apocalittico, completamente soli. La scelta di riprodurre anche visivamente le componenti dei camion come il motore all’accensione e veder rispondere ai movimenti i litri di carburante nel serbatoio ci ha strappato un sorriso.

A livello audio le cose si complicano. Nonostante l’accattivante musica presente nel menù (relativamente spoglio), questa non è in loop, e dunque dopo circa un minuto ci ritroveremo nel silenzio più totale. Sfortunatamente le cose peggiorano ancora di più durante il gioco, con una musica sì in loop, ma che raramente verrà riprodotta e tra l’altro con un volume relativamente basso. Abbiamo risolto però il problema con un po’ di musica country su Spotify, non si potrà mai far bene quel lavoro senza un po’ di sana musica da campagna, che vi piaccia o meno il genere!

Per quanto riguarda invece i suoni voluti dal gameplay è tutto perfetto, dal suono del motore a quello delle ruote che girano ininterrottamente sul fango. Ascoltare gli impeccabili suoni ambientali e sentire un bel crack guidando sopra un ramo non ha prezzo.

Trofeisticamente parlando: fuoristrada verso la gloria

L’elenco trofei di Spintires: MudRunner conta 59 trofei non impossibili da ottenere, ma abbastanza difficili. Bisognerà essenzialmente completare le nove mappe in giocatore singolo raggiungendo tutti i punti di osservazione, correre per un totale di cento chilometri (che non sono pochi, considerando la velocità dei mezzi), completare tutte le sfide a tre stelle, abbattere cento alberi e compiere tante altre azioni speciali. Non ci sono trofei multiplayer, ma questo non semplifica troppo l’ottenimento del Platino, in quanto ci pensa l’impossibilità di sbloccare alcuni trofei in modalità Occasionale. Se nella vita vera avete la patente apposita, il trofeo magno (magari) non sarà troppo arduo da ottenere!

VERDETTO

Spintires: MudRunner non è un gioco per tutti. Non si adatta alle esigenze né di chi ha il desiderio sfrenato di correre né di chi cerca spensieratezza. Il titolo potrebbe essere una prima scelta per chi è a caccia di un'avventura fuori dal comune, una forte e impegnativa esperienza simulativa e di resistenza. Spintires: MudRunner offre ore e ore di sano divertimento e, perché no, pure di masochismo, anche se la relativamente scarsa varietà del gameplay potrebbe condurre alla noia e alla frustrazione i meno appassionati della simulazione.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.