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Table Top Racing: World Tour – Recensione

Publisher: Playrise Digital Developer: Playrise Digital
Piattaforma: PS4 Genere: Macchinine Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 7 Prezzo: 14,99 €

Un Table Top Racing lo recensimmo già, qui su PlayStationBit, ma probabilmente se ne ricordano solo il sottoscritto e chi quell’articolo lo scrisse, ossia il nostro fondamentale Pietro Cardaci. Era un titolo per la mai troppo supportata PlayStation Vita; qualche tempo dopo, capita, un bel giorno, che Sony decida di inserire Table Top Racing World Tour tra i titoli PlayStation 4 in omaggio agli abbonati PlayStation Plus. Dunque eccoci qui, dopo qualche mese di distanza, a fare il punto della situazione su un gioco che, dopo numerosi aggiornamenti, può dirsi finalmente ultimato. Se lo avete salvato nella vostra libreria al tempo, ma non avete ancora proceduto al download, quest’oggi vi rinfreschiamo la memoria su cosa vi aspetta.

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Macchinine, che passione

Table Top Racing World Tour è un racing game dalla natura strettamente arcade, con dunque un sistema di guida estremamente semplice nelle sue dinamiche e arricchito dalla presenza di power-up. Turbo, missili da lanciare in avanti, bombe da lasciarsi alle spalle o ancora scariche elettromagnetiche da dare a chi si trova nei paraggi sono ciò che potrete utilizzare per “offendere” il nemico, così come per difendervi dallo stesso.

Il contesto è dei più intriganti: le vetture sono infatti molto simili alle vecchie Micro Machines, che dunque si daranno battaglia nei contesti più disparati ma allo stesso tempo familiari, come un tavolo in cui si sta mangiando cibo orientale, ad esempio. Rampe con oggettistica “di tutti i giorni” e passaggi segreti nascosti dietro un libro saranno dunque la prassi, per una manciata di piste disponibili che pur non brillando particolarmente a livello di game design costituiscono un piacevole diversivo, complici anche diverse variabili per ciascun tracciato.

Le macchine che ci troveremo a guidare sono dodici in totale, suddivise in tre categorie (Cult Classics, le rapide Street Racers e infine le potenti Supercars) che danno un’idea indicativa di quale sia la potenza delle stesse, anche se tra i diversi esponenti di ciascun insieme non mancheranno alcune differenze in termini di manovrabilità, accelerazione, velocità e corazza. Se dunque a livello di contenuti non ci sentiamo di lamentarci, ben diverso è il discorso per quanto riguarda le modalità di gioco presenti. Per il giocatore singolo si segnala la presenza del Campionato e di alcuni Eventi speciali per giocatori esperti, sbloccabili proprio procedendo nella modalità principale. Per quanto i diversi eventi a cui parteciperemo si diversifichino, è impossibile non constatare come in un gioco del genere l’assenza del multiplayer split-screen sia di una gravità assoluta, nonostante la presenza di quello online. Sarà impossibile anche esercitarsi in un circuito data la mancanza della classica “sfida contro il tempo”, o ancora creare una gara personalizzata scegliendo numero di avversari, tracciato e tipologia di gara presente.

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Pur rimanendo inspiegabili queste lacune, il Campionato presenta almeno una certa differenziazione delle sfide proposte (anzi, i campionati, dato che ce ne sono due per ogni categoria di vetture, dunque sei, se la matematica non è un’opinione – ma sotto sotto lo è). Troviamo dunque la Battaglia, ossia la classica gara con l’utilizzo di power-up; Velocità in cui ad essere messe in gioco saranno soprattutto le nostre doti di pilota, dato che i suddetti power-up verranno meno; Eliminazione dove, come da tradizione, l’ultimo alla fine del giro viene eliminato; Inseguimento dove invece dovremo raggiungere entro un certo tempo un avversario partito molto più avanti nel tracciato, almeno rispetto a noi; Drift in cui, con appositi pneumatici, saremo chiamati a segnare punteggi elevatissimi assegnatici in base alle nostre derapate; due diversi tipi di Sfide a Tempo: nel primo dovremo segnare il miglior tempo sul singolo giro, nel secondo su una quantità più numerosa. Tutto questo senza che sia possibile, ripetiamo, scegliere la tipologia di gara preferita sul tracciato che vogliamo per una partita veloce; un deficit ancor più grave considerata la buona offerta dal punto di vista delle diverse competizioni che è possibile affrontare.

E ora?

Una volta finito il Campionato (una formalità, dato che potrete riaffrontare le gare il cui risultato non vi soddisfa con macchine di categorie superiori) e superati gli Eventi Speciali, non vi rimarrà null’altro da fare che cercare i collezionabili presenti nelle piste (?), monete che si tradurranno in denaro da spendere per potenziare il vostro veicolo, oppure comprare verniciature e ruote alternativi; in particolare le seconde agiranno anche in termini di gameplay, poiché alcune di queste vi permetteranno di attivare scudi, saltare o ancora danneggiare i vostri avversari tramite l’attivazione di alcuni spuntoni metallici.

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Oppure darvi al multiplayer online, il quale prevede gare fino ad otto giocatori, senza però che sia possibile – come detto – darsi a del sano multigiocatore “da divano”.
Chiudiamo la recensione facendo cenno ai comparti audio e video. Mentre il primo vanta brani che, piacciano o non piacciano, si sposano tutto sommato bene all’atmosfera di gioco, sul secondo non ci sentiamo di esprimere un pensiero altrettanto positivo, sia per quanto riguarda il livello di dettaglio generale, sia per alcuni – inspiegabili – cali di frame rate nelle fasi più concitate.

Trofeisticamente parlando: gioca che ti passa

Semplicemente portando a termine i diversi eventi e acquistando quello che potrete acquistare otterrete una buona percentuale “trofeistica”, in questo Table Top Racing World Tour. Tutto ciò che poi dovrete fare per puntare al platino sarà scovare i pochi collezionabili presenti ed eseguire alcune azioni in-game, oltre che vincere venti gare online (boostabili in privato e nel giro di pochissimo, optando per le piste più corte e il minor numero di giri selezionabili).

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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