Primo PianoThe Crew - Recensione

The Crew – Recensione

Publisher: Ubisoft Developer: Ivory Tower
Piattaforma: PS4 Genere: Arcade Racing Giocatori: 1 (Online: 2-22) PEGI: 16

Il panorama videoludico dipinto dalla nuova generazione di console può essere definito come uno splendido piatto saporito, ma riproposto più e più volte fino alla nausea. Tale “monotonia” è acuita dalla onnipresenza di alcuni generi, i quali iniziano a pesare all’interno delle menti degli utilizzatori al punto da trasporsi a mere operazioni commerciali. Tra questi non vi è assolutamente il mondo dell’arcade racing, ed Ubisoft, intuendo la porzione di mercato, pubblica The Crew, titolo che mira direttamente al cuore di molti appassionati di corse, con un particolare riferimento a coloro in astinenza della droga denominata Tuning.

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La storia è scritta dai vincitori?

Per quanto in un gioco di corse la componente narrativa non sia il focus della produzione, i ragazzi di Ivory Tower, nelle prime battute di interazione introducono Alex, un giovane poliziotto impulsivo ed abile alla guida che, dopo un’operazione appositamente studiata, viene incastrato e relegato alla prigione. Dopo alcuni anni di reclusione, il pilota decide di vendicarsi di quanto accaduto, infiltrandosi in un’organizzazione adibita alle corse clandestine e ad altre operazioni di discutibile legalità. Ovviamente la trama, come i personaggi secondari presenti, altro non hanno che un ruolo di contorno e rientrano nei canoni abbastanza approssimativi tipici della maggior parte dei titoli appartenenti a questo genere; l’unico scopo è quello di infondere una motivazione per sfrecciare sull’asfalto americano.
The Crew infatti, dopo pochi minuti, lascia tutto nelle briglie del giocatore, il quale avrà piena facoltà di progredire con le missioni principali oppure intrattenersi con le molteplici attività secondarie proposte. Queste si dipanano tra sfide di velocità, precisione e competizioni varie atte ad incrementare l’abilità dell’alter ego in una maniera rapida ed efficace. Tra una corsa e l’altra però, il titolo mette a disposizione delle officine/garage che, fungendo da quartier generale, permetteranno di acquistare nuovi bolidi e personalizzare completamente quelli già in possesso, andando ulteriormente ad amalgamare la componente open world con la continua voglia di affinamento.

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Controllare sempre il motore!

Dal punto di vista del gameplay, The Crew stupisce per immediatezza e reattività: il motore di gioco riesce a garantire un buon feedback di velocità alla guida e, grazie anche alla visuale dall’abitacolo, riesce a catalizzare l’azione nel pad, consentendo un’immersività più che totale all’interno del mondo creato. Da appurare però che l’engine risponde in maniera meno tonica nei momenti in cui il veicolo impatterà contro numerosi elementi mobili (scatole, cancelli, ecc…) quasi dimezzando il framerate del codice. Come già sopracitato, la mappa di gioco è veramente enorme e consentirà l’avvio pressochè istantaneo di numerose attività atte al perfezionamento; ciononostante, per rendere ancora più longeva l’esperienza, i ragazzi di Ubisoft, prendendo spunto da Assassin’s Creed, hanno deciso di posizionare determinate antenne trasmettitrici da attivare, in modo da rendere visibile la relativa porzione di mappa con gli altrettanti eventi contenuti.
Tramite il proseguo delle competizioni (siano esse online o meno) verranno quindi elargiti crediti e punti esperienza, utili alla crescita del protagonista e delle possibilità di Tuning da effettuare. In concomitanza a questo, anche ogni singolo bolide possiederà un livello incrementabile, che andrà ad influenzarne direttamente le caratteristiche ed il controllo. Uno dei crucci di questa produzione è però da ricondurre all’intelligenza artificiale: i piloti avversari subiscono infatti un pesante effetto elastico, che si riporta direttamente sull’esperienza competitiva della Campagna. In caso di guida perfetta, i contendenti talloneranno la vettura di Alex (anche se molto più potente) e puniranno il giocatore al minimo urto o errore (anche con prodezze che sfidano le leggi della fisica), andando ad inficiare una gara magari senza sbavature; nella contingenza invece di una pessima prova, questi rallenteranno paurosamente, consentendo sorpassi anche in curve strette.

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Nulla è reale, tutto è modificabile

Una delle componenti cardiache di The Crew è indubbiamente la personalizzazione offerta sulla cinquantina di vetture presenti nel parco veicoli: grazie al completamento di determinati eventi si sbloccheranno infatti parti di auto e modifiche varie che costringeranno il giocatore a rimanere dentro il garage per parecchie ore, al fine di costruire la macchina perfetta, sia dal punto di vista estetico e sia dalla visione delle performance (per quanto l’estetica non influisca per nulla sulla giocabilità). Una volta raggiunto infatti il massimo livello del protagonista, alcuni concetti delle competizioni cambieranno e sarà facoltà del pilota acquisire le medaglie di platino che, a loro volta, offriranno in maniera casuale le migliori parti di auto disponibili nel gioco. Ciò è contrapposto ad una guidabilità non eccelsa, che talvolta dà una sensazione di pattinamento sul retrotreno, causando sbandamenti fastidiosi, curabili unicamente tramite la correzione delle opzioni di gioco oppure grazie all’acquisto di vetture ed upgrade di massimo livello.

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Tutte le meccaniche sono importanti

Il reparto tecnico risulta abbastanza buono: il motore di gioco grazie anche al ciclo giorno-notte, mantiene il framerate sui 30 fotogrammi al secondo, consentendo una fruizione godibile nella maggior parte dei frangenti (previ acciacchi precedentemente descritti); un piccolo neo è adibito alla fisica degli urti che, per via delle meccaniche di impatto non propriamente perfezionate, risulteranno approssimativi e falsati.
Il sonoro riveste un ruolo di prim’ordine in relazione a delle campionature più che buone dei motori e ad una colonna sonora ricercata ed azzeccata. In completamento a ciò, la componente grafica è abbastanza soddisfacente: in contrapposizione ad un’ottima fattura dei veicoli utilizzabili, si trovano alcune mancanze di dettagli sul mondo circostante che possono far storcere lievemente il naso dei giocatori più certosini. La gestione del comparto online è invece molto buona: la piena integrazione sociale atta alla formazione di una Crew con altri amici espande l’esperienza ludica, imbastendo divertenti competizioni dove l’estetica delle varie vetture supera la potenza dei cavalli sotto al cofano. Qualche immancabile ma fortunatamente sporadico lag, soprattutto nel player versus player, ed un bilanciamento del matchmaking un po’ pacchiano completano quindi la sezione multigiocatore della produzione Ubisoft.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=d4JnshyKOOQ

Commento finale

The Crew è un bolide leggermente ingolfato. Se da un lato viene messa nelle mani del giocatore la possibilità di esplorare una mappa mastodontica con un parco auto modificabile a piacimento, dall’altro versante ci si trova faccia a faccia con un’intelligenza artificiale farraginosa e talvolta frustrante ed una guidabilità che necessita di un po’ di pratica solitaria per essere domata in tutte le sue sfumature. Il titolo è quindi pensato appositamente per coloro che amano il tuning e che, sprezzanti della guida palesemente arcade e senza troppi fronzoli, ricercano un’esperienza che li sappia accompagnare tiepidamente nelle diverse occupazioni che The Crew propone.

7/10

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Lorenzo Bologna
La mia vita è stata da sempre legata al mondo dei videogiochi; il tutto ebbe infatti inizio con la PlayStation 1 e Crash Bandicoot (non sono così vecchio). Da allora la droga è entrata in circolo facendomi dipendere in maniera indissolubile al mondo Sony. Agente di commercio e, nel tempo libero, Newser, Valutatore di guide ai trofei, Moderatore, Arredatore ed Idraulico.

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