The Fall Part 2: Unbound – Recensione

Sviluppatore: Over the Moon Publisher: Over the Moon Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 16,99 € Italiano:

Sono passati ormai la bellezza di quattro anni dall’uscita del primo capitolo di The Fall. Questo ambizioso progetto, per chi non se lo ricordasse, è nato grazie a una campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Nel giro di poco tempo, infatti, questo titolo aveva praticamente raddoppiato la cifra richiesta e i ragazzi di Over The Moon, un piccolo studio canadese, poterono così mettersi al lavoro. John Warner, il capo del progetto, decise solo in seguito di suddividere il titolo in tre capitoli, che sarebbero stati poi distribuiti a distanza di tempo l’uno dall’altro. Correva l’anno 2014 quando un cliffhanger violento sanciva la conclusione della prima parte, lasciando il giocatore desideroso di continuare quanto prima l’avventura.

Apologia della robotica

Dopo varie vicissitudini e diversi ritardi questo The Fall Part 2: Unbound continua a raccontare le avventure di A.R.I.D, l’intelligenza artificiale protagonista dell’intera vicenda. Sventati i pericoli passati, A.R.I.D, ormai ridotta a una forma totalmente virtuale, dovrà fare i conti con un misterioso utente umano che vorrà a tutti i costi liberarsi di lei. La nostra I.A. dovrà fare quindi affidamento su alcuni personaggi completamente diversi tra loro, ma uniti dalle semplici regole asimoviane della robotica. Nonostante le ottime premesse e le importanti aspettative, siamo sicuri che gli oltre quattro anni di attesa siano giustificati?

Questo The Fall Part 2: Unbound rappresenta una vera sfida per ogni recensore che si rispetti. Il difficile è stato probabilmente isolare i vari aspetti superflui del titolo (le parti action) in maniera tale da lasciare in bella mostra il colossale comparto narrativo. Questo titolo rimane infatti, nonostante l’apparente aspetto da metroidvania puro, un’avventura punta e clicca di stampo classico e totalmente sostenuto dalla sua storyline. Proprio come il precedente capitolo l’intera avventura si ridurrà a tematiche filosofiche del rapporto uomo-macchina, dominato dalla continua contrapposizione tra regole da eseguire e possibilità di infrangerle.

A.R.I.D, l’intelligenza artificiale protagonista della vicenda, in seguito alla separazione dal proprio corpo fisico si ritroverà in una realtà virtuale e non priva di minacce. Durante l’esplorazione di questo luogo computerizzato, l’I.A. scoprirà che un misterioso utente umano sta cercando di metterla fuori gioco definitivamente. A.R.I.D riuscirà a trovare rifugio nel complesso sistema di rete e da qui progetterà un piano per scovare il suo assalitore.

Per portare a compimento il suo scopo la nostra protagonista dovrà fare affidamento su tre personaggi che diventeranno, meritatamente, i tre co-protagonisti della vicenda: un automa maggiordomo, un procace robot femminile e una macchina da guerra. La coesistenza di queste tre personalità non sarà affatto semplice a causa delle diverse regole che li guidano, ma questi troveranno ben presto delle buone motivazioni per collaborare: salvare tutti!

Il comparto narrativo è quanto di più profondo si possa trovare ultimamente in circolazione. Una storyline ricca di piccoli e inaspettati colpi di scena che però risulta essere molto profonda grazie alle tematiche trattate. La complessità dell’argomento influisce involontariamente, ma inevitabilmente, anche sulla complessità di alcuni dialoghi proposti e che potrebbe dunque non essere apprezzata da tutti. Fortunatamente per i videogiocatori che non masticano la lingua inglese, il gioco dispone di doppiaggio inglese accompagnato da sottotitoli italiani di ottima fattura.

Il troppo stona

Il paragrafo precedente ha sancito che il comparto narrativo di questo The Fall Part 2: Unbound si è mantenuto sostanzialmente inalterato, per qualità e profondità, rispetto al capitolo di debutto. Il lavoro di Over The Moon si conferma un’avventura grafica punta e clicca che viene però arricchita da alcune fasi action inserite sporadicamente in maniera un po’ forzata. A.R.I.D potrà infatti muoversi nelle varie ambientazioni cercando di raccogliere quante più informazioni possibili per proseguire nell’avventura e per raggiungere i diversi obiettivi prefissati. L’inflessibilità delle regole che strutturano il gameplay costituirà il problema più grande da risolvere e toccherà proprio al nostro ingegno riuscire ad aggirarlo.

Grazie all’esplorazione e alla risoluzione di alcuni enigmi ambientali, l’intelligenza artificiale entrerà in possesso di nuove azioni che potranno essere utili per risolvere determinate situazioni o per sbloccare nuove linee di dialogo importanti per il proseguimento della storyline. Il gioco risulterà, per molti, abbastanza ostico nelle fasi iniziali, ma una volta preso il ritmo e capito il funzionamento di tutto questo sistema meccanizzato si potrà realmente apprezzare la bellezza di questo gioco.

Purtroppo, però, non è tutto oro quel che luccica, e infatti è giunto il momento di fare i conti con l’aspetto meno riuscito di tutto il gioco: le fasi action. Come nel primo episodio, The Fall Part 2: Unbound presenta sporadicamente alcune fasi di shooting e di combattimento. Queste, caratteristiche delle fasi in cui impersoneremo la macchina da guerra, si ridurranno a un semplice rhythm game, in cui si dovranno respingere a suon di pugni ondate di automi. Le fasi di shooting hanno invece perso il cover system caratteristico del primo episodio, abbracciando uno stile di gioco più frenetico e aggressivo.

Le fasi action risultano quindi, per modalità e tempistiche, vere e proprie forzature come lo erano state già per il primo capitolo. L’errore più grande commesso da questo talentuoso studio canadese è stato quello di fare affidamento su un sistema di gioco che non ha saputo rinnovarsi nel corso di questi quattro anni. Se ci fossimo trovati di fronte a un maggior numero di enigmi ambientali e di sezioni puzzle, rinunciando quindi a molte di queste fasi action, la valutazione finale sarebbe potuta essere di molto superiore.

The Fall Part 2: Unbound mantiene quanto di buono si era visto nella prima parte, regalando al giocatore un’esperienza narrativa talmente profonda da risultare a tratti filosofica. Anche dal punto di vista tecnico il gioco svolge il suo dovere con un aspetto grafico privo di incertezze che potevano compromettere parzialmente l’esperienza.

Trofeisticamente parlando: io, robot!

Anche la lista trofei, disponibile sul nostro forum, fa intuire un certo grado di difficoltà nascosta. Durante le cinque ore necessarie per completare la campagna principale, abbiamo infatti ottenuto solo una parte dei trofei disponibili, in quanto tutti gli obiettivi sono legati al compimento di particolari azioni durante la storia principale. La mancanza di un’accurata descrizione dei singoli trofei e di una qualche guida non ci ha permesso quindi di proseguire con la conquista del Platino a causa dell’impossibilità di capire cosa si doveva fare. Nel complesso, però, una volta capite le azioni da compiere, siamo sicuri che questo The Fall Part 2: Unbound regalerà un Platino tanto veloce quanto divertente.

VERDETTO

Sono trascorsi la bellezza di quattro anni dall’uscita del primo capitolo di questa trilogia targata Over The Moon. The Fall Part 2: Unbound è riuscito a migliorare un sistema narrativo già di ottimo livello, uno dei migliori visti in questi ultimi anni. Le fasi action introdotte, però, risultano essere vere e proprie forzature che interrompono il proseguimento naturale dalla vicenda. L’errore più grave di questo talentuoso studio canadese è stato quindi quello di fare poco tesoro delle problematiche del capitolo di debutto, finendo così per riproporre un sistema di gioco praticamente invariato.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!