Dall’estro di Jonathan Blow (autore dell’apprezzatissimo Braid) nasce The Witness, puzzle game ispirato al celebre Myst. In realtà la creatura di Blow era stata annunciata addirittura nel 2009 e sarebbe dovuta arrivare su PlayStation 3, ma gli enormi tempi di sviluppo hanno fatto slittare l’uscita del gioco di addirittura una generazione di console. In ogni caso, per scoprire se la lunghissima attesa è stata ripagata, non vi resta che continuare a leggere la nostra recensione.
Il testimone
Testimone è la traduzione di “witness” e in effetti, mediante il nostro avatar, saremo testimoni di una sorta di civiltà scomparsa e decaduta. Ci ritroveremo infatti a esplorare un’isola deserta, abbandonata anche dalla fauna locale per motivi ignoti. The Witness non offre al giocatore nessun indizio, nessuno spunto, nessuna interfaccia, niente di niente. Questo tipo di comparto narrativo basato sul “non narrare” esalta il gameplay e allo stesso tempo incuriosisce il giocatore, o almeno chi è disposto a mettersi in discussione. Stiamo parlando di un titolo appartenente a una categoria molto particolare, un open world che non offre un’esperienza guidata o un percorso da seguire.
Ci sarete solo voi, un’isola deserta e seicento enigmi da risolvere, in una sorta di grande sfida da vincere con astuzia e intuizioni. Considerare questa mancanza un difetto però sarebbe un errore. E’ una scelta stilistica, un modo diverso di intrattenere, che poi piaccia o meno è una questione soggettiva. Oggettivamente parlando, invece, The Witness è credibile nella sua struttura minimale, che si concentra sull’essenziale non lasciando spazio al superfluo.
Spremi le meningi
Il gameplay in The Witness è basato sue due pilastri: esplorazione ed enigmi. Entrambi sono strettamente correlati e contribuiscono in maniera determinante al successo del gioco. L’isola su cui ci ritroveremo è fin da subito completamente esplorabile, permettendoci quindi di affrontare gli enigmi in maniera indipendente (nonostante alcuni puzzle siano propedeutici per comprenderne altri successivi). La completa libertà di movimento è poi accompagnata dall’ispiratissimo level design dell’opera di Jonathan Blow. Ogni area è diversa dall’altra per colori e luoghi, che influenzano anche la natura di alcuni enigmi rendendo tutto funzionale al gameplay. Nulla infatti è lasciato al caso, come lo sviluppatore stesso ha dichiarato; ogni elemento o struttura presente nella mappa aperta di gioco non è posizionato solo per fare scena, a differenza di molti altri open world con scenari enormi ma spogli.
The Witness è una sfida con sé stessi prima di tutto e con la brillante mente degli sviluppatori poi. I puzzle in questo gioco hanno una sorta di doppia personalità: se da una parte gli amanti del genere li apprezzeranno molto per la loro immediatezza (che non si traduce in semplicità, ma in facilità di accesso), dall’altra chi non impazzisce per produzioni del genere non potrà che trovare frustrante l’intera esperienza di gioco. Se invece vi trovate in una via di mezzo, riuscirete ad apprezzare il titolo, nonostante la difficoltà data dall’assenza di aiuti e dall’oggettiva complessità di alcuni puzzle.
Personalmente sono dovuto ricorrere a carta e penna per arrivare alla conclusione di alcuni rompicapo, spesso ho pensato addirittura di abbandonare tutto. Poi, però, continuando con l’esplorazione, risolvendo altri enigmi, magari arrivava l’ispirazione per risolvere qualcosa lasciato in sospeso in precedenza. Un gameplay così coinvolgente è cosa inusuale, rarissimo in molti titoli odierni… solo per questo motivo, tutti dovrebbero dare una possibilità a The Witness, nonostante non ci sia una vera e propria trama e più di un enigma arrivi a essere fin troppo tedioso. Ultimo, ma non meno importante, aspetto da considerare è legato alla longevità. Secondo una stima approssimativa, senza aiutini il viaggio verso la risoluzione di tutti gli enigmi può durare anche fino a cento ore, niente male, no?
Concettuale in modo diverso
Riprendendo un po’ il discorso legato all’assenza di trama, possiamo definire The Witness un’avventura grafica concettuale diversa. A differenza di titoli come Pneuma: Breath of Life e The Talos Principle, basati su trame filosofiche molto particolari, questo gioco offre un’esperienza quasi introspettiva. Il giocatore non dovrà ragionare sulla trama e completare enigmi per proseguire con essa, ma al contrario concentrare i propri sforzi sulla risoluzione dei rompicapo nelle misteriose ambientazioni dell’isola. Per questo motivo The Witness può rientrare nella stessa categoria dei giochi precedentemente citati, senza però essere fatto allo stesso modo. La vera filosofia del gioco sta nel viaggio, nella continua sfida offerta al giocatore che non manca di riservare momenti tanto stimolanti, quanto frustranti.
Un’isola da sogno
Abbiamo già parlato ed esaltato la qualità del level design di The Witness. Tutto ciò però non sarebbe possibile senza un buon motore di gioco alla base della produzione. Nonostante la natura indie del titolo, gli sviluppatori hanno svolto un lavoro entusiasmante, con una grafica coloratissima e godibilissima. Fluidità e stabilità, inoltre, contribuiscono a rendere piacevole sia osservare le splendide ambientazioni, che giocare ed esplorarle. Inconsueta invece la scelta di non utilizzare alcuna colonna sonora; fatta eccezione per i suoni ambientali, come il fruscio del vento o l’incresparsi del mare, e degli occasionali interventi del narratore esterno, non sentirete altro che il rumore dei vostri pensieri.
Trofeisticamente parlando… risolvi tutto!
The Witness porta in dote quattordici trofei, tra cui ben undici ori, due argenti e il Platino. Insomma, valori altissimi per i trophy hunter, che tra l’altro si uniscono alla relativa facilità degli obiettivi. I trofei infatti sono tutti legati al completamento degli enigmi, non c’è niente di particolare da trovare o da collezionare. Con una buona video-guida il tutto è risolvibile davvero in pochissimo tempo. Se invece volete davvero godervi The Witness ma non rinunciare al vostro Platino, preparatevi ad una lunga e tortuosa scalata.
[…] Nella nostra recensione uscita giusto qualche ora fa, abbiamo esaltato il nuovo titolo di Jonathan Blow “The Witness” che è riuscito a stupirci e ad affascinarci grazie alla sua peculiarità. Con questa news vi segnaliamo che sul nostro Forum è già disponibile la guida ai trofei completa per The Witness, titolo in esclusiva PlayStation 4. […]