theHunter: Call of the Wild – Recensione

Sviluppatore: Expansive Worlds Publisher: Avalanche Studios Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 16 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Il titolo theHunter è un simulatore di caccia che tende la mano al realismo cercando di trasmettere le sensazioni che si provano nello svolgimento di tale disciplina. Coloro che sposano ideali che combattono aspramente la caccia fanno bene a stare alla larga da questo titolo e sono pregati di abbandonare qui la lettura della recensione perché il nostro compito non consiste nel dare lezioni di vita e promuovere una morale, ma bensì di trattare un gioco tecnicamente, sorvolando dunque su queste tematiche.

In mezzo al nulla

Sarà possibile creare il nostro cacciatore tramite un editing molto spartano ma, come spesso accade in questi casi, sostanzialmente inutile. Fatto questo primo passo, verremo catapultati in mezzo alla natura di una delle due riserve di caccia presenti nel titolo (Layton Lake e Hirshfelden), ed è proprio qui che si vivrà uno dei momenti più belli che il titolo ha da offrirci, il quale presumibilmente si protrarrà durante tutta la nostra avventura.

Il videogiocatore non potrà che rimanere estasiato dall’immensità dei paesaggi che ci circondano e da un comparto tecnico molto ben curato. La grafica non ha nulla da invidiare agli open world più blasonati del mercato, gli effetti di luce sono stupefacenti (con tanto di alternarsi di giorno e notte ben strutturato) e la linea dell’orizzonte è fra le migliori che il mercato abbia da offrire come profondità. Il mondo di gioco è enorme (130 chilometri quadrati) e, seppur non spicchi per varietà dei paesaggi, riesce a essere evocativo e a immergere il videogiocatore.

Per i più esperti delle logiche aziendali dietro ai videogiochi, la cura e l’ottima realizzazione dell’open world sviluppato da Avalanche Studios non dovrebbe essere una sorpresa, essendo lo studio che sta a capo di Mad Max e Just Cause 2 e 3.

Più facile trovare un ago in un pagliaio

Non resta ora che tuffarci alla ricerca di bestie da aggiungere alla nostra collezione. Ci verrà consegnato un dispositivo elettronico che ci consentirà di osservare la nostra posizione sulla mappa e di tracciare gli spostamenti degli animali che stiamo cercando.

Vi saranno degli indicatori sul rumore che generiamo con i nostri spostamenti e dell’intensità del vento con la sua direzione, il quale trascinerà il nostro odore altrove. Le condizioni meteorologiche incideranno pesantemente quindi sul nostro approccio. Se c’è vento forte gli animali si accorgeranno della nostra presenza in base alla loro posizione, mentre in caso di pioggia possiamo permetterci di fare più rumore camminando, ma sarà più difficile trovare le tracce sul terreno. Quando gli animali noteranno la nostra presenza effettueranno spesso un verso di pericolo, rimanendo molto vigili e rendendo il nostro avvicinamento ancora più complicato. Sarà possibile trovare anche dei giacigli in cui si riposano dei branchi in certe ore del giorno, rendendo l’attesa un possibile approccio. Ogni animale e ogni razza avrà le sue reazioni e la sua sensibilità.

Quando si spara?

Arriviamo al dunque. Il nostro protagonista vanta un albero delle abilità di ruolistica memoria che gli consentirà di migliorare in alcune attività (come la ricerca delle tracce) o di utilizzare alcune tipologie di armi in modo più efficiente. Con i soldi che guadagneremo grazie agli abbattimenti potremo acquistare nuovo equipaggiamento. Non vi sono molte armi ma la differenza fra di essere è enorme (considerate che potrete utilizzare anche l’arco).

Così come in una reale battuta di caccia, si spara solo quando si è sicuri di colpire il bersaglio, perché il rumore dello sparo farà scappare tutti gli animali nell’arco di svariate centinaia di metri, oltre al fatto che spesso il rinculo dell’arma ci impedirà di avere un secondo tentativo.

Le animazioni delle armi e il comparto sonoro sia dell’ambiente che delle armi stesse sono di pregevole fattura e rendono il tutto ancor più realistico, così come la modalità di mira. In base a dove colpiremo la nostra preda e con quale arma o proiettile, essa potrebbe stramazzare al suolo immediatamente come tentare una fuga disperata, a prescindere che il colpo la conduca alla morte imminente oppure no.

Ucciso l’animale, potrete aggiungere ai vostri trofei di caccia lo stesso scattandovi anche un selfie, e riceverete una somma in denaro in base alla vostra prestazione e alla rarità della bestia. Un difetto che abbiamo notato e su cui gli sviluppatori non hanno minimamente puntato è l’assenza delle ferite sugli animali. Non che theHunter dovesse diventare uno splatter, ma sarebbe stato molto più coinvolgente e realistico vedere un fiume di sangue zampillare da un foro di proiettile o da una freccia conficcata nel punto in cui abbiamo colpito la nostra preda.

Tutto qui?

Sostanzialmente il gameplay finisce qui. Sarà possibile esplorare le due riserve trovando punti di ristoro, cartelli o punti panoramici che vi garantiranno punti esperienza, ma niente di tutto ciò si rivelerà essere realmente utile.

Vi è inoltre la possibilità di rendere il tutto ancor più realistico, eliminando le tracce da videogame e immergendovi in una battuta di caccia ancor più reale (spariranno i sensori delle tracce e dei suoni, non vedrete le macchie di sangue illuminate e così via). Riteniamo che il gioco sia sufficientemente complicato così com’è, quindi sconsigliamo questa modalità.

Infine, alcuni NPC vi daranno delle missioni da svolgere, cacciando determinati tipi di animali in determinati modi. Si tratta di compiti molto difficili e che richiedono una elevata dose di pazienza, anche perché le ricompense spesso non valgono la pena. E’ presente una modalità multiplayer che tuttavia non aggiunge assolutamente niente al titolo. Sarà infatti possibile cacciare contemporaneamente nella stessa zona, ma non vi sono sostanziali vantaggi nel fare ciò.

Quest inutili, mondo tutto uguale, noia… sembra Skyrim!

A parte le squallide battute, theHunter si colloca a metà fra simulatore e un GdR vecchio stampo privo di trama principale. Mondo immenso, accumulo di esperienza e denaro per migliorare le proprie abilità e il proprio equipaggiamento, manie di collezionismo nel cacciare tutte le tipologie di animali e nel trovare i punti di interesse. Il tutto condito da una lentezza di gameplay dettata dal tentativo da parte di Expansive Worlds di rendere theHunter il meno videogioco possibile e il più reale possibile, riuscendoci in parte.

Qualche punto in comune con Skyrim si trova facilmente però. L’IA del bestiario è a volte deficitaria (passandoci accanto senza accorgerci di noi, o andando a finire in acqua suicidandosi perché non cambia traiettoria di corsa) e, soprattutto, vi è una ingente presenza di bug che minano sensibilmente l’esperienza di gioco. Per citarne alcuni, potremo rimanere incastrati fra due rocce, o alcuni animali potrebbero morire in posizione eretta, per non parlare di proiettili che trapassano le nostre vittime.

Trofeisticamente parlando: la caccia che ci piace!

Nessuno dei componenti dello staff del Bit si dedica alla disciplina della caccia selvatica, ma molti di noi si dedicano alla caccia ai trofei, meno pericolosa e spesso più fruttuosa. Questo theHunter ha una lista trofei piuttosto cospicua e vanta anche la presenza della tanto ambita coppa blu. Tuttavia per aggiungerla alla vostra collezione dovrete giocare decine e decine di ore, cacciando ogni animale e svolgendo determinate azioni spesso non semplici. Inoltre dovrete completare tutte le difficili missioni assegnate dai guardiani delle riserve. Insomma, se cercate un Platino facile o veloce, fate come gli animalisti… state alla larga da questo titolo!

VERDETTO

Il gioco è un simulatore di caccia che abbraccia il realismo e tralascia (forse eccessivamente) l'intrattenimento che può fornire al videogiocatori. Non esente da difetti tecnici, vi troverete comunque immersi in bellissimi paesaggi evocativi alle prese con una disciplina complessa e molto lenta. Potrete stare ore e ore a osservare estasiati i paesaggi e a cercare prede da cacciare, spegnendo la console senza aver reclamato nessun trofeo di caccia. Invitiamo tutti coloro che cercano trame articolate e gameplay dinamici a evitare questo titolo, mentre coloro che cercano un gioco rilassante e immersivo e vogliono provare l'ebrezza della caccia con soli 40 euro, sono liberi di aggiungere un punto al voto finale.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.