Thimbleweed Park – Recensione

Sviluppatore: Terrible Toybox Publisher: Terrible Toybox Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Mettete in un pentolone un assassinio, due agenti dell’FBI e un’ambientazione misteriosa e strana, dove chiunque può essere il colpevole. Otterrete così un piatto perfetto, ovvero Thimbleweed Park, il nuovo capolavoro di  Ron Gilbert e Gary Winnick, due che sanno come realizzare le avventure grafiche, visto l’enorme successo ottenuto dalla serie The Secret of Monkey Island negli anni Novanta.

Inizialmente ero scettico riguardo Thimbleweed Park, quando uscì esclusivamente per PC a marzo, la grafica pixellosa e la trama mi parvero subito qualcosa di già assaggiato e digerito negli anni passati, ma, nonostante ciò, ogni 10-20 minuti di avventura continuavo a ripetermi che Thimbleweed Park era qualcosa di veramente bello e divertente e, cosa ancora più importante, non riuscivo a smettere di giocarci.

A big murder

Come in tutti film, videogiochi e serie TV, quando c’è un omicidio la mente dell’osservatore inizia subito a captare tutti gli indizi più evidenti e a immaginare possibili sospetti, moventi e alibi, ed è proprio da qui che Thimblweed Park ci dà lo spunto per iniziare a vivere un’intrigante racconto.

Nelle vesti della sfortunata vittima giocheremo un brevissimo tutorial il quale appare inizialmente leggermente complesso, ma la dimestichezza con i tasti arriva dopo i primi passi all’interno della cittadina di Thimbleweed. Successivamente, dopo l’assassinio, si presenteranno sulla scena del crimine gli agenti Angela Ray e Antonio Reyes, che dovranno svelare il vero volto del nostro assassino.

Sarà infatti questo il nostro compito. Nei panni dei due agenti, controllati alternativamente in base a ciò che il gioco ci richiederà di fare, dovremo girare per Thimbleweed Park e ascoltare le testimonianze degli abitanti, cercando di capire le relazioni, i nemici e le avventure amorose del personaggio ormai trapassato.

Ma non controlleremo solo gli agenti Ray e Reyes per svelare l’assassino, infatti durante l’avventura ci imbatteremo in alcuni flashback di altri tre personaggi principali: Dolores, una giovane aspirante sviluppatrice di videogiochi; Ransome, un clown testardo e sfortunato; e infine Franklin, del quale non vi rivelerò nulla. Da notare, in maniera del tutto positiva, la spiccata e ironica personalità dello sceriffo di Thimbleweed Park, che vi farà scappare tra un dialogo e l’altro qualche risata.

Ogni cosa al proprio posto

La simpatia dei personaggi che popolano Thimbelweed Park e il mistero che li circonda sono veramente sensazionali, ci si accorge subito che in questa cittadina c’è qualcosa di strano; fortunatamente i nostri agenti sono pronti a tutto, e non se ne andranno finché non avranno risolto il caso ma per fare ciò, c’è assolutamente bisogno di un gameplay che possa rendere le indagini il meno monotono possibile, e così effettivamente accade.

Il gameplay di Thimblewed Park non annoia mai, è strutturato in modo tale che non sia né troppo facile, né estremamente difficile; tutto all’interno del gioco ha un senso e ogni cosa deve necessariamente tornare al proprio posto.

Con l’utilizzo dei vari inventari personali di ogni personaggio dovremo risolvere varie quest che il sistema ci pone davanti; non mancheranno ovviamente anche imprevisti, i quali ci obbligheranno a ragionare di più sul da farsi.

Inoltre, poter cambiare in ogni momento il personaggio utilizzato con il tasto R2 – anche se questi si trovano a lunga distanza l’uno dall’altro – permette di coprire più facilmente l’area di gioco.

Tanti pixel, tanta nostalgia

Scontato dire che la somiglianza di gameplay con quello di The Secret of Monkey Island è assolutamente inconfondibile, si nota la volontà da parte degli autori di far scendere la lacrimuccia nostalgica a tutti coloro che, come me, hanno amato il titolo di LucasArts. Non mancano infine quantità abbondanti di dialoghi, classici delle avventure grafiche, che però contengono non solo punti importanti per la trama, ma anche un marcato umorismo, in modo tale da non stufare il giocatore durante la lettura.

Quando in un videogioco si vedono i pixel si pensa subito a qualcosa di vecchio e antiquato, ma la nostra mente fa anche riaffiorare ricordi nostalgici di giochi passati. Thimbleweed Park ha tutto per essere un gioco nostalgico da un punto di vista grafico, fortemente legato al passato e ancorato a quel The Secret of Monkey Island che, come potete notare, è piuttosto ricorrente in questa review, ma assolutamente indispensabile. Tutto è ben curato in ogni minimo dettaglio e il gioco non ha nessun tipo di calo o rallentamento.

E’ un gioco molto fluido con un’ambientazione ben riuscita e molto caratteristica. Insomma, a questo Thimbleweed Park non manca proprio nulla, e per essere un porting il titolo regge benissimo il passaggio di consegne e non rimane che la voglia di giocarlo, e scoprire l’identità del vero assassino.

Due ingredienti non proprio azzeccati

Thimbleweed Park nasce per PC e andrebbe giocato su tale dispositivo. Si nota perfettamente che il titolo su PlayStation 4 risente di una certa maneggevolezza, la quale invece è perfettamente coniugata con il personal computer.

Questa pecca non deve però farvi ripensare all’acquisto o meno del titolo, poiché gli sviluppatori sono stati molto bravi ad adattare i tasti su console; semplicemente noterete una minor reattività del sistema quando dovrete cliccare su alcune scelte o su degli oggetti.

Purtroppo è da sottolineare il fatto che Thimbleweed Park non possiede dialoghi in italiano, se non sottotitolati; questo potrebbe portare il giocatore a orientarsi da qualche altra parte, nonostante tutto io vi consiglio comunque di giocarlo, i testi infatti sono ben tradotti e sono scritti anche con un carattere abbastanza grande.

Trofeisticamente parlando: veloce e facile

Per ottenere tutti i trofei di Thimbleweed Park dovrete finire la trama e i vari capitoli, facendo soltanto attenzione ad alcune azioni, che dovrete necessariamente fare durante il gioco per ottenere il trofeo. Trofei veloci e facili, andate tranquilli.

VERDETTO

Thimbleweed Park è una delle migliori avventure grafiche degli ultimi tempi. Prima o poi va giocato, sopratutto da coloro che hanno un'enorme nostalgia verso quei titoli che la LucasArts produceva con tanto, tanto amore. Inoltre, essendo un vero e proprio giallo, vi terrà la mente impegnata, poiché continuerete a interrogarvi su chi sia veramente l'assassino. Assolutamente consigliato!

Guida ai Voti

Marco Costa
Follemente innamorato di The Witcher 3: Wild Hunt, ormai aspetta l'arrivo del quarto capitolo e Cyberpunk 2077. Nell'attesa scrive per PlayStationBit tante cose belle.