Il free-to-play sarà il futuro a quanto sembra. No, non siamo solo noi di PlaystationBit ad affermarlo (anche se le opinioni sono divise in un equo 50-50) bensì la stessa Sony che durante la Game Conference per sviluppatori lo ha annunciato tramite il suo portavoce Sarah Thompson, Senior Account Executive per il settore free-to-play. Conti alla mano, Sony si è accorta che il free-to-play è un sistema che sta prendendo sempre più piede tra i videogiocatori oltre ad essere molto redditizio per i publisher e team di sviluppo che lo scelgono.

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“Crediamo fortemente nel free-to-play e lo consideriamo una parte significante del nostro business attuale e futuro” ha affermato Sarah Thompson alla Game Conference. Aggiungendo Penso proprio che diventerà una fetta importante dei nostri ricavi entro i prossimi 3-5 anni. Ma già al giorno d’oggi i profitti stanno aumentando al di sopra di ogni previsione e ne siamo molto sorpresi”.
Già sorpresa: questa è stata la reazione di Sony nel vedere l’incredibile crescita del settore free-to-play, tant’è che da un paio di anni hanno creato un settore apposito per lo sviluppo e marketing di giochi free-to-play. Più volte è stato ribadito durante la conferenza che Sony crede fortemente nel settore free-to-play e che l’obiettivo è quello di incrementare i fondi destinati allo sviluppo di titoli free-to-play. Fondi che già oggigiorno sono davvero molti, e sono in costante crescita.

PlanetSide 2

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando ma che mastica un po’ di inglese, avrà già capito che il termine free-to-play indica giochi gratuiti. Si avete letto bene: giochi gratuiti da giocare, senza limiti. O almeno questa era l’accezione iniziale del termine. Il free-to-play è cambiato drasticamente negli ultimi anni arrivando ad essere perfino odiato ed osteggiato da molti videogiocatori. Eppure inizialmente veniva visto come “la nuova frontiera del gioco”, tutto rose e fiori. Com’è possibile che vi sia stato un cambiamento così radicale nella concezione del free-to-play?
Per tirare in ballo un po’ di storia e date il free-to-play è nato a fine anni 90″ e agli inizi del 2000: i primi giochi ad essere basati sul modello free-to-play erano gli MMO come Furcadia, Neopets e Runescape. Addirittura in certe nazioni il free-to-play veniva visto dai videogiocatori come l’unico modello di gioco possibile: dati alla mano a quei tempi in Korea e Russia, il 90% del mercato dei videogiochi era basato sul free-to-play. Sappiamo che non ci crederete mai eppur è realtà, ma Electronic Arts fu uno dei primi publisher a sfruttare il free-to-play con giochi come Fifa Online. Sony invece si avvicinò al mondo free-to-play con il gioco EverQuest che inizialmente era un gioco a pagamento: il risultato? Profitti aumentati del 125% e numero di utenti triplicato.

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