BEYOND: Due Anime – Recensione

Sviluppatore: Quantic Dream Publisher: Sony Computer Entertainment Piattaforma: PS3 (disponibile anche per PS4) Genere: Avventura Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Ogni titolo sviluppato da Quantic Dream, si sa, è subito preso di mira da chi lo definisce un “non-gioco”. In risposta a questo, il buon David Cage ha risposto che “nessuno può stabilire cosa sia o non sia un gioco”. Recensire un gioco come BEYOND: Due Anime (d’ora in avanti BEYOND) è tutt’altro che facile. Cosa si va a valutare in un titolo simile? Beh, la risposta è semplice: l’esperienza. L’esperienza di gioco a cui concorre ogni più piccolo aspetto, dalla grafica al gameplay, fino ovviamente alla trama a, che so, i tempi di caricamento. Per quanto possano essere distanti le varie scuole di pensiero che hanno interpretato BEYOND prima di PlaystationBit, sappiate che il titolo, se conosciuto a fondo, non lascia dubbi sulla qualità effettiva. E allora, voi vi chiederete, qual è?

BEYOND_TWO_SOULS_SPOT_IMAGELegame emozionale

Senza girarci intorno, chiariamo subito che sì, BEYOND è praticamente privo di gameplay; per quanto Heavy Rain potesse dare la sensazione di trovarsi di fronte a una sequenza infinita di quick time event (cosa non vera), con BEYOND Cage ha provato a fare l’esatto contrario… senza riuscirci. L’interazione è persino meno presente che in Heavy Rain e la campagna intera risulta molto più pilotata. Ma allora, in cosa consiste il gioco? Semplice, Quantic Dream vuole raccontare una storia, la storia di Jodie Holmes e del suo amico Aiden, l’anima a cui essa è legata fin da quando è nata.

Nel corso della storia vivremo una buona fetta della vita di Jodie, narrata tuttavia in modo discontinuo, che ci sbatterà continuamente da una parte all’altra del filo cronologico che lega i capitoli del gioco. Per capirci meglio, ora controlliamo una Jodie matura e in missione per la CIA, tra dieci minuti vivremo un’esperienza della sua infanzia, e tra altri dieci minuti saremo molto dopo la missione per la CIA; tutto questo risulta un po’ dispersivo inizialmente, ma rende alla perfezione quando il giocatore inizia ad avere abbastanza pezzi del puzzle da poter ricomporre, nella propria testa, la storia di Jodie Holmes.

Il metodo di narrazione è azzeccatissimo e, per evitare spoiler, ci limitiamo a dire che la trama è ricca di scene emotivamente sensazionali, ma anche di azione e di tocchi di stile non da poco. Insomma, sotto questo punto di vista, Cage ci sa fare eccome (anche se parte del merito va imputata ad Hans Zimmer e Lorne Balfe per l’eccellente colonna sonora).

A completare l’opera ci pensano Ellen Page, Willem Dafoe e tutto il resto del cast, la cui interpretazione magnifica eleva davvero BEYOND a livelli cinematografici. Attenzione, però, perché la mancanza di interattività non vuol dire che staremo dieci/dodici ore a guardare un film, anzi: la storia di BEYOND è piena zeppa di scelte difficili, di combattimenti e di cambi di direzione di cui il giocatore nemmeno si accorgerà. Questo, ovviamente, porta a un ottimo numero di diversi finali, che per ovvi motivi non descriveremo, ma di cui assicuriamo la validità.

Se con Fahrenheit erano proprio le fasi finali a non convincere, in BEYOND è proprio qui che ci si rende davvero conto di quanto possa cambiare il gioco, a seconda delle numerosissime scelte di chi lo gioca. Di conseguenza, il titolo è estremamente rigiocabile, e scegliere strade diverse aiuta a sbloccare i moltissimi extra presenti (tra cui le tech demo di Kara e The Dark Sorcerer, molto apprezzate). Un vero peccato, invece, che una sequenza aggiuntiva, Esperimenti avanzati, non sia stata rilasciata direttamente nella versione standard del gioco, in quanto rappresenta l’unica sequenza che mette davvero alla prova il giocatore (non per le scelte, ma per la risoluzione di piccoli enigmi). Questo nonostante la durata effettiva, anche giocandola per la prima volta, è ridotta a meno di quindici minuti.

Innovazioni e fallimenti

Nonostante la grande somiglianza rispetto a Heavy Rain, BEYOND porta diverse innovazioni, più o meno apprezzate. Prima si è parlato di combattimenti, e proprio qui arriva una delle migliori trovate per dare qualcosa di diverso a BEYOND. Niente QTE per dare mazzate ai nemici, o almeno niente QTE visibili su schermo; cosa vuol dire? Per effettuare azioni-lampo (come parare un colpo o rispondere a dovere, ma anche saltare e schivare ostacoli) sarà richiesto di muovere l’analogico destro in una specifica direzione, che il giocatore dovrà però intuire dal contesto e dal movimento del corpo di Jodie (il tempo rallenterà per alcuni attimi per permettere ciò). Vista la bontà di questo innovativo sistema, a lasciare un po’ d’amaro in bocca è il fatto che di combattimenti lunghi e impegnativi, alla fin fine, ce ne siano davvero pochi.

Altra particolarità introdotta da BEYOND è, ovviamente, l’uso di Aiden, utilizzabile quasi in ogni momento tramite la semplice pressione del tasto triangolo. Nei suoi panni svolazzeremo inosservati e indisturbati attraversando muri, oggetti, persone e gustandoci gli ambienti creati da Quantic Dream. Tutto qui? Certo che no, Aiden potrà fare molto di più, come spingere oggetti (Paranormal Activity, anyone?), interferire con apparecchiature elettroniche, aprire porte per Jodie, proteggerla con uno scudo di energia, prendere il controllo di altri personaggi o, mettiamola giù semplice, ammazzarli, sempre tramite l’utilizzo dei due analogici. Non ci vorrà molto prima di chiedersi “se Aiden può uccidere le persone, perché ne posso uccidere solo una ogni trenta, perché me lo dice il gioco, e devo scervellarmi per fare fuori gli altri ventimila nemici?”. Ecco, domande come queste saranno all’ordine del giorno, ma dopotutto è un gioco, e a noi è il gameplay che in… cioè, volevo dire, in fondo è un gioco di Quantic Dream, e a noi sono le emozioni che interessano!

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Due anime, due joypad

Tra le novità introdotte da BEYOND è sicuramente degna di nota la modalità per due giocatori, in cui uno impersona Jodie e l’altro Aiden; ciò che rende questo meno banale di quanto sembra è il fatto che molto spesso, nella storia, i due vadano tutt’altro che d’accordo, e se giocando da soli ci si sente registi, giocando in compagnia ci si immedesimerà alla perfezione nel proprio personaggio. Al contrario di quanto ci si possa aspettare, la modalità per due giocatori è un’aggiunta più che gradita, ma non è l’unica cosa di cui parlare quando trattiamo di modi per giocare a BEYOND.

Partiamo da qualcosa che conosciamo tutti: le difficoltà, che qui sono solo due. Facile e normale, sostanzialmente, dove normale è tremendamente facile e vi lasciamo immaginare quanto sia semplificato il tutto giocando alla prima modalità. Se non bastasse, esiste un’applicazione gratuita per smartphone e tablet da cui si può giocare interamente BEYOND, utilizzando il dispositivo touch come controller, ed è inutile dire che in questo modo il gioco risulta ulteriormente semplificato. Insomma, l’intento di raccontare una storia piuttosto che di offrire una sfida è più che palese, ma forse con BEYOND è un po’ esagerato.

BEYONDtwosoulspreparetofightIn conclusione, c’è poco da fare. Non si può biasimare chi critica BEYOND per non essere un gioco vero e proprio, ma non è neanche affatto giusto penalizzare troppo l’opera di Quantic Dream per questo. A prova di ciò c’è il semplice fatto che completando il gioco ci si sente tanto immedesimati ed emozionati che, in quel preciso istante, sembra impossibile pensare a un voto diverso dal 10/10 per il titolo che abbiamo appena giocato, anzi, vissuto.

La storia di BEYOND non è solo il classico trova e uccidi il nemico, ma è la storia di una ragazza legata a un’entità, la cui vita è diversa da quella di tutte le altre ragazze. Una storia incredibile e spaventosamente verosimile, non per le cose che accadono, quanto per la realizzazione dei personaggi, personaggi che chi giocherà BEYOND non scorderà mai, e per le scelte di vita che, un giorno, potrebbero benissimo diventare le nostre. Come sempre, David Cage parla della vita e della morte, parla di realtà, ma lo fa con concetti surreali, dando ai giocatori l’opportunità di vivere una vita diversa ma allo stesso tempo profondamente vera. Non è facile parlare di concetti come questo a parole, l’unico consiglio che posso darvi è quello di capirlo con i vostri occhi tramite BEYOND.

VERDETTO

Dovendo recensire BEYOND: Due Anime come "gioco" è assolutamente inevitabile cadere nella descrizione dei difetti che lo rendono quasi privo di gameplay. Tuttavia la valutazione è ricavata dall'esperienza in sé, da quel che il titolo ci ha lasciato, poiché qualsiasi videogioco, nel momento in cui segna un periodo della nostra vita, ci sembrerà sempre spettacolare. Quel che Quantic Dream non è riuscita a fare è stato conferire a BEYOND un gameplay sufficiente, un livello di sfida che potesse mettere alla prova i giocatori. Ma cosa, invece, è riuscita a fare? Infondere nel proprio titolo l'emotività necessaria perché esso rimanga nel cuore del giocatore. Avete letto la recensione, conoscete i difetti e le incertezze di BEYOND, ma sappiate anche che si sta parlando di un gioco che vi lascerà qualcosa, un'esperienza troppo profonda per essere dimenticata. In aggiunta a ciò, la maestosa realizzazione grafica, la colonna sonora d'eccezione, l'interpretazione dei personaggi e lo stile inconfondibile di Cage non fanno che aiutare il tutto. Non si possono lasciare da parte gli errori di Quantic Dream, ma non si può negare che BEYOND sia un titolo capace di sorprendere.

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