Darksiders II – Recensione

Sviluppatore: Vigil Games Publisher: THQ Piattaforma: PS3 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Al contrario del suo predecessore, Darksiders II ha avuto tanta di quella pubblicità che non può essere passato inosservato sotto gli occhi di nessuno. Dopo una campagna pubblicitaria del genere ci si aspetta, come minimo, un capolavoro. I ragazzi di Vigil Games hanno già dimostrato, col primo Darksiders, di sapersi muovere e, nonostante tutti gli elementi presi in prestito da altri giochi, di saper creare un gioco che, nel complesso, ha il suo stile. Con Darksiders II hanno voluto osare molto di più, rendendolo un gioco dal genere controverso.

Nel frattempo, in mondi molto lontani…

Darksiders II è quello che viene comunemente chiamato un interquel. Le avventure di Morte avranno luogo in mondi diversi dalla Terra post-apocalittica del primo capitolo e saranno cronologicamente collocate nel mezzo dei cento anni che passarono dalla morte di Guerra al momento in cui i tre simpatici camini parlanti lo risvegliarono, e acconsentirono a farlo tornare nel mondo degli uomini, dove poi si sarebbero svolte tutte le sue vicende.

Parlando in termini di trama, l’avventura di Morte non raggiunge quella di Guerra, essendo soltanto un continuo viaggio per arrivare all’obiettivo finale, quasi privo di colpi di scena o cambi di direzione nel mezzo. Non sarà di certo la storia a tenere il giocatore con le mani incollate al pad, almeno durante i primi tre quarti del gioco. Senza parlare del finale, invece, mi limito a dire che, per fortuna, ci regala qualcosa di più, nonostante non brilli per originalità. Morte parte con l’intento di scagionare proprio suo fratello Guerra, di salvarlo dalla prigione dell’Arso Consiglio. Come facilmente immaginabile, non ci riuscirà, altrimenti il primo Darksiders non avrebbe potuto avere motivo di esistere, ma ci saranno altre difficili scelte da compiere per il Cavaliere (non quello dei cribbio e del “bunga bunga”, per fortuna). Durante l’avventura incontreremo tantissimi personaggi, tutti molto ben caratterizzati e doppiati divinamente in italiano. Tra questi ne troveremo di già visti nel primo capitolo, altri li sentiremo solo nominare. Tuttavia, molti dei personaggi più interessanti faranno la prima comparsa proprio in questa seconda avventura.

Il gameplay di Darksiders II è tra i migliori mix di generi mai visto nella storia dei videogiochi. Principalmente ci si aspetta un action, pieno di combattimenti veloci e brutali dall’inizio alla fine. Beh, così sarà, ma saranno intervallati da fasi esplorative durante le quali sembrerà di giocare a un gioco di ruolo, o, altre volte, a un semplice platform. Analizzare il sistema di combattimento non è semplice, per il semplice motivo che ogni giocatore potrà costruirsi il suo, prediligendo armi più o meno veloci, oppure variando le abilità che deciderà di sbloccare con i punti ottenuti, salendo di livello. Morte potrà diventare un assassino ancor più veloce e letale grazie ad abilità puramente fisiche, o potrà accompagnare le sue allegre falciate con svariati incantesimi di supporto. Entrambe le cose si rivelano altrettanto utili ed equilibrate, e la possibilità di creare un personaggio ibrido non manca di certo.

Quando inizierete la vostra avventura e vi troverete davanti i primi nemici, vi catapulterete all’attacco con le vostre doppie falci, eseguendo, con la semplice pressione ripetuta del tasto d’attacco, combo mozzafiato. Beh, il sistema di combattimento non è tutto lì, e (molto) presto dovrete rivedere la vostra definizione di mozzafiato. Le combo si acquistano dai vari addestratori presenti nel gioco, e consistono principalmente in pause tra le varie combo di base, oppure nella pressione di comandi durante salti/schivate/altre combo per eseguirne di completamente nuove. La cosa più interessante, però, sarà combinare l’arma primaria (le doppie falci) con la secondaria (che può essere un martello, una mazza, un’ascia, un falcione, un paio di artigli, delle lame da braccio o delle manopole). Tenendo conto di questo, le combo possibili raggiungono un numero inimmaginabile e ogni giocatore troverà sicuramente le sue preferite.

I combattimenti saranno tutt’altro che semplici. Spesso incontrare un nuovo nemico può bastare a uccidervi, in quanto non avrete ancora una tattica precisa per affrontarlo. La scelta accurata dell’arma secondaria, oltre che del vostro equipaggiamento, è essenziale in queste situazioni. Per esempio, un martello infliggerà almeno il triplo dei danni di un paio di artigli, ma sarà almeno altrettante volte più lento.

Come accennato sopra, però, non è solo la scelta dell’arma che farà il vostro guerriero, ma anche quella dell’armatura. Morte potrà infatti indossare svariati tipi di protezioni, divisi tra le vesti principali, i guanti, gli stivali e un amuleto. Tutti questi oggetti, oltre a essere acquistati dai vari mercanti, possono essere facilmente trovati in ogni scrigno del gioco, oppure possono essere lasciati dai nemici che incontrerete. Il numero di armi e armature è impressionante, vi basterà giocare i primi venti minuti per ritrovarvi l’inventario completamente pieno. Per fortuna non è necessario aprirlo ogni volta che si trova un nuovo oggetto, grazie al pratico sistema implementato dagli sviluppatori per decidere, direttamente dal campo di battaglia, se equipaggiare subito un oggetto, ignorarlo e tenerselo di scorta nell’inventario.

Morte, non disperare, hai Disperazione

La struttura di Darksiders II è open world, e dopo poche ore di gioco ci getterà in un mondo vasto da esplorare in ogni angolo. In totale il gioco presenta quattro diversi mondi, nei quali potremo spostarci direttamente dalla mappa grazie allo spostamento rapido, oppure grazie al nostro fido destriero, Disperazione. Non che non si possa andare a piedi, ma vista l’ampiezza delle mappe è fortemente sconsigliato. Altrettanto importante sarà anche il corvo Polvere, che ci indicherà la strada da seguire quando non sapremo dove andare, e che, dimostrando una codardia inaudita, sparirà durante ogni combattimento per tornare poi, con aria fiera, gracchiando.

In ogni mondo è presente un’area che in un altro genere di gioco si sarebbe potuta chiamare città. In queste zone, dove troverete addestratori, mercanti, personaggi con cui parlare e molto altro, dovrete passarci svariate volte, sia per seguire la storia principale che per le varie missioni secondarie che vi verranno proposte dai personaggi stessi.

Le missioni secondarie non sono mai brevi, e spaziano dal girovagare tra vari personaggi semplicemente per fare da portavoce al recarsi in dungeon secondari per scovare e uccidere boss temibili. Talvolta missioni di questo genere supereranno, sia per lunghezza che per difficoltà, anche le ultime missioni della storia principale.

Se pensate che con gli aspetti da GdR Darksiders 2 abbia finito qui, vi sbagliate di grosso. Una volta terminata la storia il gioco vi proporrà di iniziare una Nuova Partita+, mantenendo tutte le statistiche del vostro Cavaliere dell’Apocalisse a patto di affrontare nemici di livello molto più alto per tutta la durata del gioco. Questo rende la rigiocabilità del titolo estremamente appagante, soprattutto grazie al livello di sfida, già elevato anche in modalità normale.

Già dai primi momenti di gioco ci si accorgerà che Darksiders II non ha una grafica molto raffinata. Anzi. Questo fa storcere il naso, soprattutto all’inizio, ma c’è un singolo fattore che molto presto ci farà vedere il gioco con occhi diversi, ossia la direzione artistica. Sì, texture in bassa definizione ed effetti grafici non superlativi non sono belli da vedere, ma presto (e senza accorgervene) inizierete a non farci più caso. Le ambientazioni, i panorami e i più piccoli dettagli di ogni ambiente del gioco cattureranno la vostra attenzione. Ogni singolo centimetro di muro o pavimento è particolare; le stesse porte e finestre sono elaborate, complesse. I personaggi e i boss realizzati non sono perfetti, ma talmente pieni di stile che vi piaceranno lo stesso. Questo è quel che salva davvero l’aspetto visivo di Darksiders II, che avrebbe altrimenti potuto essere classificato come graficamente imperfetto.

Non basta, però, la magnifica direzione artistica delle ambientazioni e dei personaggi a farci dimenticare la grafica che ci troviamo costantemente davanti, né il gameplay veloce, complesso e divertente. Jesper Kyd ha fatto il resto. La colonna sonora è decisamente particolare, e spesso sembra stonare nel contesto, essere in contrasto con la storia cupa di Darksiders. Ma giocando il secondo capitolo capiremo che l’Apocalisse non è solo male, non solo colori scuri, fiamme e distruzione, e che le musiche, talvolta quasi allegre, di Jesper Kyd rappresentano alla perfezione i mondi in cui è ambientato il gioco. La maggior parte dei brani che accompagneranno la libera esplorazione, comunque, contengono uno sfondo di tristezza e malinconia. Nei dungeon saranno invece più incalzanti, ma meno marcati. Il massimo, però, è raggiunto durante i combattimenti, con melodie piene di stile che, come raramente prima d’ora, aiutano davvero a mantenere il ritmo, tra schivate e combo.

Una Morte saltellante e intelligente

Se fino ad ora si è parlato di aspetti che sembravano il fulcro del gameplay di Darksiders II, ora analizzeremo quello vero. L’elemento che più sorprende, e di cui Darksiders II è più pieno, è il platform. Il platform e tutti gli enigmi legati.

Ma partiamo dall’inizio. Morte è estremamente più agile di Guerra, e questo sarà chiaro sin da subito. Lo si vedrà nei movimenti, nelle schivate, in ogni singola animazione del Cavaliere. Ma a cosa gli serve tutta questa agilità, fuori dal combattimento? Semplice, ad arrampicarsi su ogni sporgenza o ceppo di legno, a correre su ogni muro o a sfuggire da trappole scottanti. Sarà altrettanto importante, però, usare il cervello, visto che in ogni dungeon, secondario o meno, la strada ci sarà costantemente bloccata da enigmi per i quali spesso si potrebbe finire per impazzire; per molti giocatori potrebbero rivelarsi molto più complicati questi ostacoli che i combattimenti con i boss.

Gli enigmi si baseranno su concetti molto simili a quelli visti nel primo capitolo: azionare leve o interruttori, aggrapparsi in fretta a oggetti che si muovono, usare oggetti esplosivi per distruggere ostacoli o spiccare salti dal punto giusto. A tutto questo, però, si aggiunge dell’altro in Darksiders II. Primo tra tutti, ovviamente, il platform. Guerra non era capace di correre lungo i muri, ma Morte lo è, e ovviamente non mancheranno enigmi legati a questo, anzi, saranno i più frequenti. Spesso basterà guardarsi bene intorno per trovare un appiglio che era passato inosservato per risolvere un intero enigma.

Ci sono però altri nuovi elementi, ovvero degli interruttori a incastro. Cos’è che dovremmo incastrarci? Beh, delle sfere, delle enormi sfere che potremo far rotolare fin dove vogliamo noi. Tutto diventerà più complicato quando ci saranno, per esempio, due sfere e tre interruttori, o quando al posto delle sfere dovremo usare noi stessi. Sono infatti necessarie per superare gli enigmi tutte le abilità che Morte apprenderà durante l’avventura. Da qualcosa di molto simile al classico rampino, ai portali già visti nel primo capitolo (e in Portal, ovviamente), fino a portali per il viaggio nel tempo, alla pistola e alla capacità di sdoppiarsi in due copie di Morte controllabili singolarmente. Inutile dire che gli enigmi più complicati richiederanno di usare almeno due o tre di queste abilità contemporaneamente, e che spesso bisognerà tentare anche quanto di più assurdo per trovare la soluzione (che, nella maggior parte dei casi, è davvero assurda).

Per quanto riguarda gli enigmi non finisce qui, ma il resto è bene che lo scopriate da soli. Un’ultima cosa da dire, è che in Darksiders II non mancano mai le cose da fare. Se missioni primarie e secondarie non vi bastano, c’è sempre la Prova del Fuoco, una sorta di modalità Arena completa di 100 terribili ondate, oppure l’ancora peggiore Labirinto dell’Arbitro delle Anime, in cui o troverete l’uscita da tutti e dieci i livelli, o, ahimè, morirete. Notevole anche la quantità di segreti ed ester egg piccoli e grandi.

VERDETTO

Tutta la pubblicità che ha preceduto Darksiders II non è poi stata tanto eccessiva. Ci troviamo di fronte a un titolo sicuramente non esente da difetti, il cui primo è l'aspetto grafico. A parte questo e tolti rari bug minori, però, Darksiders II può essere perfettamente classificato come tra i migliori action di questa generazione. Grazie alla sua longevità e al suo gameplay, oltre a tutti gli elementi classici da GdR, supera con facilità molti altri titoli. Se la trama non è niente di eccezionale, di certo lo è il divertimento, e nulla conta più di questo in un videogioco. Il livello di sfida è elevato, l'avventura rigiocabile, le cose da fare non mancano e a rendere il nostro tempo di gioco ancora più piacevole ci pensano la direzione artistica e la colonna sonora.

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