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Deadfall Adventures: Heart of Atlantis – Recensione

Publisher: Nordic Games Developer: The Farm 51
Piattaforma: PS3 Genere: FPS/Action-Adventure Giocatori: 1 PEGI: 16

Quasi un anno fa i veterani sviluppatori di The Farm 51 hanno fatto conoscere al pubblico la loro nuova creazione, Deadfall Adventures, sparatutto in prima persona con tinte action, ispirato alle avventure di Indiana Jones e Nathan Drake. Il 28 ottobre di quest’anno, le avventure di James Lee Quartermain, il protagonista del gioco, nipote del leggendario Allan Quartermain, sono sbarcate anche su PlayStation 3 in Deadfall Adventures: Heart of Atlantis, versione riveduta e corretta, anzi, a detta degli stessi sviluppatori, definitiva del titolo originario, con nuove modalità e ambientazioni inedite. Saranno riusciti i polacchi di The Farm 51 a regalarci un’avvincente avventura alla scoperta di luoghi sconosciuti e preziosi tesori?

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Tesori, mummie, nazisti… Tutto già sentito

Come già detto precedentemente, in questo FPS in prima persona, vestiremo i panni di James Lee Quartermain, avventuriero mercenario, cercatore di tesori, alle prese con il mistero della città di Atlantide. Due studiosi di archeologia, infatti, gli affidano il compito di avventurarsi alla ricerca di un preziosissimo artefatto chiamato appunto “Heart of Atlantis”, in compagnia di una bella archeologa dai capelli rossi molto apprezzata dal protagonista. La storia è ambientata nel 1938, durante la Seconda Guerra Mondiale, quindi dovremo difenderci dalle grinfie dei nazisti e dei comunisti, che faranno di tutto per intralciare il nostro cammino e impossessarsi del tesoro di Atlantide. Inoltre ci saranno anche le mummie a complicarci ulteriormente la vita. Queste, per essere eliminate, devono essere prima illuminate con una torcia, e poi “sparate”, al contrario dei nemici “umani”, per i quali basterà solo trivellarli di proiettili.
In generale l’intelligenza artificiale lascia abbastanza a desiderare, anche se ad esempio le mummie in alcune occasioni tenteranno anche di schivare il fascio di luce della torcia. Le armi sono le solite di qualunque altro FPS, e sarà possibile raccogliere anche quelle degli avversari appena uccisi. Dunque le situazioni che ci ritroveremo ad affrontare sono diverse fra loro ma, purtroppo, non molto originali. Tutto sa un po’ di già visto, a partire dall’incipit stesso della trama, infatti il mercenario di bell’aspetto alla ricerca di inestimabili tesori ci è stato ormai proposto in tutte le salse, a partire da Indiana Jones, o anche la versione femminile interpretata da Angiolina Jolie nei vari Tomb Raider, fino ad arrivare a Nathan Drake; il nostro James è addirittura una lontana imitazione di quest’ultimo anche nell’aspetto fisico! Peccato che per il resto non abbia proprio niente a che fare con il protagonista degli Uncharted, che almeno sa nuotare (basta, Sabrina, con questa tua fissa per il nuotare. Basta! 😉 NdD). Anche i personaggi di contorno si adattano agli stereotipi del genere, e non apportano niente di nuovo al titolo.

Deadfall Adventures: Heart of Atlantis

Senza il nonno non si va da nessuna parte

Nel corso della nostra avventura, per poter proseguire, affronteremo numerosi enigmi. Per risolverli saremo aiutati da un taccuino appartenuto ad Allan Quartermain, nonno del protagonista, che ha già affrontato in precedenza i diversi dungeon. Dunque, attraverso dei disegni, il nostro caro nonno fornirà indicazioni sulla risoluzione di tali enigmi. Talvolta gli schizzi saranno molto utili ma, sfortunatamente, solo per superare i più facili, infatti più aumenta il livello di difficoltà e più i disegni diventano incomprensibili. Gli enigmi sono comunque abbastanza diversi tra loro, infatti ci saranno da colpire bersagli per disattivare trappole, spostare leve, statue e molto altro ancora. Sono inoltre ben alternati con le fasi di azione più concitate; ciò rende molto vario il gameplay generale, e i videogiocatori non dovrebbero annoiarsi tanto facilmente. Ma spesso risultano inutilmente complessi e anche se la soluzione potrebbe essere banale, dovremo invece complicarci le cose ad esempio girando una decina di ruote per poter poi illuminare punti specifici di altrettante statue, e questo solo per aprire una porta, abbattibile semplicemente con della dinamite.

Questo enigma sembra abbastanza semplice da risolvere, ma non sarà sempre così
Questo enigma sembra abbastanza semplice da risolvere, ma non sarà sempre così

Tra una sparatoria e un enigma, nei momenti più tranquilli, potremo soffermarci ad ammirare le ambientazioni, sicuramente ben riuscite. Il viaggio del nostro eroe si alternerà in territori completamente diversi tra loro, come l’Egitto, il Guatemala e l’Artico. Sono tutti ricreati nel dettaglio e questo può essere definito come uno dei punti forti del gioco. Durante l’esplorazione, sparsi fra i vari dungeon, troveremo diversi tesori, grazie ai quali si potranno migliorare le prestazioni del nostro James, anche se non saranno fondamentali per portare a termine il gioco. I videogiocatori più pazienti e amanti delle sfide, che vorrano trovarli tutti, aumenteranno notevolmente la longevità di Deadfall Adventures: Heart of Atlantis, che comunque, a difficoltà normale, si attesta sulle 7-8 ore.

La tecnica… Brutta bestia

Nonostante le belle ambientazioni, scendendo più nei dettagli, si nota prima di tutto una grafica non molto curata. In particolare le mimiche facciali lasciano molto a desiderare, ma anche gli effetti di elementi naturali come fuoco e acqua non sono pessimi ma quasi. Continuando ad analizzare il lato tecnico, il gioco soffre di fastidiosi e frequenti rallentamenti durante le fasi di salvataggio automatico. Ci sono inoltre sporadici cali di frame rate quando i nemici su schermo sono troppo abbondanti.
Il comparto sonoro è invece discreto, con una buona colonna sonora che renderà ancora più gradevole l’esperienza di gioco, e un buon doppiaggio. Il gioco è interamente in inglese, compresi i sottotitoli, ma non è necessario un livello eccessivamente alto della conoscenza della lingua per poter comprendere i dialoghi (in molti, però, preferirebbero non comprendere le battute di alcuni personaggi).

Deadfall Adventures: Heart of Atlantis

In Deadfall Adventures: Heart of Atlantis, oltre al single player, è presente anche il comparto multiplayer, che propone vari deathmatch è una discreta gamma di personaggi con classi e livelli di esperienza: ci sono infatti ambientazioni ispirate a quelle dell’avventura principale. È presente anche una terza modalità cooperativa Survival, che allunga ulteriormente l’esperienza di gioco. Per onor di cronaca, precisiamo che non siamo riusciti a testare al meglio entrambe le modalità online a causa dei server poco popolati.

httpvh://youtu.be/a1fWZTQl53o

Commento finale

Deadfall Adventures: Heart of Atlantis si propone come un discreto sparatutto, con una buona alternanza fra fasi action, di esplorazione e risoluzione di enigmi. Anche le ambientazioni sono spettacolari, molto dettagliate, e rendono ancora più piacevole l’esperienza di gioco. Questa, però, non è esente da difetti, a partire dalla banalità della trama e dalla poca originalità dei personaggi principali e secondari. Inoltre ci sono molte pecche anche dal punto di vista tecnico, soprattutto per quanto riguarda il lato grafico. In generale, comunque, i polacchi di The Farm 51 hanno dimostrato di avere talento e siamo sicuri che in un eventuale seguito potranno mettere ancora più in mostra le loro potenzialità.

6/10

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Sabrina Ranisi
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