Disney Infinity 3.0 – Insieme contro l’Impero – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Disney Interactive Developer: Avalanche Software
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Action/Platform Giocatori: 1-2 PEGI: 7 Prezzo: 34,90 €

Dopo avere rivissuto la trilogia più recente (almeno per quanto riguarda l’uscita nelle sale cinematografiche) di Star Wars, disponibile nello Starter Pack ed esserci dilettati nel mondo platform di Inside Out, è venuta ora la volta di “fare sul serio”: nei negozi, infatti, è disponibile anche il PlaySet dedicato alla trilogia originale, chiamato “Insieme contro l’Impero”.

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Non c’è provare… C’è fare o non fare

La trilogia più amata e che ha fatto la storia, inutile girarci intorno, non è stata l’ultima, bensì quella originale, per quanto venga “dopo” nella linea cronologica di Star Wars. Sarebbe impossibile per questioni di economia del testo e allo stesso tempo, forse, inutile, spiegare i “perché” e i “per come”, ma è bene partire proprio da questo punto, nella recensione di questo PlaySet. A differenza di quelli precedenti, intraprendere una nuova avventura nei panni degli “autentici” Luke Skywalker, Principessa Leila Organa, Ian Solo, Chewbecca e Darth Fener è già di per sé un’emozione. Stessa cosa dicasi per i momenti più iconici: distruggere la Morte Nera, pilotare il Millennium Falcon ed esplorare Tatooine, Hoth e Endor sono tutti avvenimenti radicati nella cultura popolare di chiunque faccia parte delle ultime due generazioni, all’incirca.

Darth Vader disney infinity

In parole povere, stiamo dicendo che le premesse legate al PlaySet della prima trilogia sono le migliori, con tutto il rispetto per la seconda e per Inside Out, un autentico capolavoro del cinema d’animazione contemporaneo: un fattore che non può certo essere trascurato, in sede di recensione. Riferendoci ora più nello specifico al “giocato”, il PlaySet è diviso in tre macrosequenze, ognuna di esse pertinenti alle rispettive pellicole cinematografiche. La preparazione e l’attacco alla prima Morte Nera, il combattimento aereo sul pianeta gelato Hoth e lo scontro “finale” su Endor con il supporto degli indigeni del posto sono i passaggi principalmente presi in considerazione. Il fatto di avere dovuto “incastrare” una trama non banale come quella di Star Wars in una manciata di ore di gioco caratterizzate da qualche cut-scene, ha obbligato gli sviluppatori ad effettuare dei tagli ed alcune forzature (l’iconico “Io sono tuo padre” sarà pronunciato su Hoth, per capirci, inoltre certe scene “forti” non compaiono proprio) che potrebbero fare storcere il naso ai fan e non solo.

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Ci sentiamo di giustificare le scelte fatte, comunque, considerando quanto detto sopra e anche il target di utenza, tendenzialmente almeno piuttosto “giovane”.

Che la Forza sia con te

Dal punto di vista della struttura di gioco, questo PlaySet è molto più vicino a quello dello Starter Pack che a quello di Inside Out, come prevedibile: verrete dunque catapultati in un sandbox di buone proporzioni e reso “vivo” da una serie di missioni primarie, per procedere con la trama, e secondarie, per livellare il personaggio e guadagnare nuove abilità. A proposito di queste, per farlo dovrete accedere al “solito” Albero a cui ormai siamo abituati: da segnalare come, a differenza che in precedenza, un personaggio – almeno tra quelli da noi testati – risulti molto più performante di altri.

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I due “prescelti” contenuti nel PlaySet sono, per la cronaca, Luke e la Principessa Leila: mentre il primo può fare leva sulla spada laser e sui poteri della Forza, la seconda si ritroverà a tirare miseri pugni e calci, esattamente come avviene nei peggiori bar di Caracas, e più o meno lo stesso vale anche per il carismatico Ian Solo. Capite da soli che non c’è motivo perché il giocatore non debba usare Luke, specie se sta affrontando il titolo in single player: come se non bastasse, il giovane Jedi oltre ad essere un guerriero più valido risulta anche più divertente da utilizzare, anche grazie al sistema di combattimento pensato e sviluppato dai ragazzi di Ninja Theory.
Per fortuna, oltre alle fasi puramente action e adventure, ci ritroveremo anche alla guida di astronavi e Millennium Falcon, soprattutto, in sezioni tipicamente shooting. Sparare, schivare ostacoli ed evadere colpi dei nemici è quello che ci sarà richiesto per un soddisfacente superamento dei compiti assegnatici. Tutto ciò dà un tocco di varietà non indifferente al tutto, ed inoltre permetterà di utilizzare i personaggi più deboli senza che nulla cambi, in modo da poterli rendere più competitivi grazie all’esperienza acquisita.

Trofeisticamente parlando: niente da aggiungere

Come al solito, chiudiamo la recensione con il tipico paragrafo di natura “trofeosa”: anche in questo caso come in quello di Inside Out, il PlaySet non aggiunge alcun trofeo aggiuntivo al set predefinito della versione “originale”. Rimane il fatto che l’acquisto di “Insieme contro l’Impero” vi darà certamente una mano nel raggiungimento delle 75 imprese da completare per puntare all’agognata coppa di platino.

https://www.youtube.com/watch?v=-eAhUsnQ4Os

VERDETTO

Il PlaySet più atteso per Disney Infinity 3.0 non delude, offrendo ai fan di Star Wars una buona riproduzione dell'originale trilogia, ovviamente in salsa Disney Infinity 3.0. All'uscita de "Il Risveglio della Forza" manca solo poco più di un mese: mentre i più grandicelli possono dedicarsi a Star Wars Battlefront, cosa aspettate a regalare a figli e nipoti "Insieme contro l'Impero"? Se siete a corto di idee per Natale non preoccupatevi, perché in occasione di questa ricorrenza potrete sempre mettere sotto l'albero il PlaySet dedicato al prossimo capitolo cinematografico, previsto proprio in concomitanza con quest'ultimo!

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.