Disney Infinity 3.0 – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Disney Interactive Developer: Avalanche Software
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Action/Adventure Giocatori: 1-2 (Online: 2-4) PEGI: 7 Prezzo: 64,90 €

Dopo il primo Disney Infinity interamente dedicato all’universo Disney e Pixar, nelle sue mille sfaccettature, dopo il secondo Disney Infinity che vedeva l’ingresso nell’arena dei supereroi targati Marvel, come era lecito aspettarsi, viste le licenze in possesso della casa di Topolino, arriva il terzo capitolo che introduce il pesantissimo nome di Star Wars. Ecco cosa ne pensiamo!

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Paperino, Iron Man e Anakin Skywalker

Una volta fatto l’unboxing della confezione di DIsney Infinity 3.0, ci ritroveremo in mano una copia retail – come logico – del videogioco, il mondo del “Crepuscolo della Repubblica”, una carta web con cui sbloccare contenuti legati a PC e mobile e la base, finalmente, dove troneggeranno le splendide statuine di Ahsoka Tano e Anakin Skywalker, incluse nello Starter Pack.
Prima di entrare nel merito del discorso e menare spade laser come se non ci fosse un domani, però, saremo catapultati nella Scatola dei Giochi, che chi ha già giocato i precedenti capitoli certamente ricorderà. Si tratta di un spazio liberamente visitabile (e personalizzabile) dove potrete usare qualsiasi personaggio desideriate, sia esso proveniente da Disney, Pixar, Marvel o Star Wars – il sottoscritto si è dato alla pazza gioia con Topolino e Minnie, per la cronaca, frase che non suona troppo bene, ma tant’è. In questo spazio potrete dare libero sfogo alla vostra immaginazione, modificando il pre-esistente o creando un livello di gioco interamente da zero,sia in single player che in multiplayer offline ed online (quest’ultima variante al momento consigliamo di evitarla visto che i server sono un mezzo disastro, ma gli sviluppatori assicurano di essere al lavoro). Il sottoscritto è un totale incapace, per quanto riguarda iniziative come queste, ma in precedenza l’utenza di Disney Infinity ha potuto apprezzare livelli amatoriali di splendida fattura, scaricabili in maniera del tutto gratuita poiché caricati sul web da “colleghi” videogiocatori.

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Scatola dei Giochi che comunque contiene dei livelli con cui iniziare a giocare senza che il prossimo dia libero sfogo al proprio genio, anche se contraddistinti da una certa povertà in termini di game design, difetto che per la verità riguarda l’intero titolo. Grazie ad un HUB semplificato e ad una personalizzazione ulteriormente potenziata, in ogni caso, i giocatori potranno da subito dilettarsi in livelli dalle tinte action, racing, platform e farming. Questa varietà che onestamente mancava ai predecessori è stato possibile realizzarla grazie al supporto ottenuto da Avalanche Software – le principali “menti” dietro al progetto – da parte di altri studi di sviluppo: tra questi spiccano certamente i talentuosissimi Ninja Theory, che si sono occupati del sistema di combattimento di cui parleremo in seguito, e i ragazzi di Sumo Digital, che hanno perfezionato invece il sistema di guida. Insomma, in conclusione: in questo Disney Infinity 3.0 tutto sembra meglio pensato e concepito, rispetto al passato più prossimo.

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Qui passano gli anni e c’è sempre meno roba

Prima di sviscerare il mondo legato a Star Wars compreso nello Starter Pack, facciamo un piccolo appunto, con questo breve paragrafo, sul contenuto a livello quantitativo dello Starter Pack di Disney Infinity 3.0. Il primo episodio, conteneva tre mondi e tre personaggi; il secondo, un mondo e tre personaggi; questo terzo, un mondo e due personaggi. La tendenza ci pare palese e non ci piace per niente, anche perché le singole statuine vengono vendute al non proprio modico prezzo di circa 15 euro, e un nuovo mondo “omaggiato” di due personaggi viene a costare 35 euro, come è il caso di “Inside Out”, di cui parleremo tra qualche giorno e già disponibile nei negozi. Se poi in Disney Infinity 2.0 si considera anche la presenza di due gettoni che di fatto costituivano uno svago di diverse ore grazie ad altrettanti varianti del titolo, rispettivamente “Tower Defense” e “Dungeon Crawler”, il crollo risulta ancora più verticale e netto.

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Il Crepuscolo della Repubblica

Possiamo ora volgere il discorso a proposito del “mondo” di Star Wars presente in Disney Infinity 3.0, ambientato cronologicamente durante i primi tre episodi, gli ultimi usciti nelle sale cinematografiche, tanto per capirci. Il Crepuscolo della Repubblica vede un fantastico quartetto formato da Anakin Skywalker, Ahsoka Tano, Obi-Wan Kenobi e Yoda uniti contro il malvagio Darth Maul, il malvagio Sith dotato di poteri telecinetici e spada laser a doppia lama.

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Pur senza tenere incollato il videogiocatore allo schermo, la trama risulta piacevole da seguire oltre che un convincente pretesto per menare le mani, cosa che più conta: da apprezzare soprattutto le (finalmente) aumentate cut-scene, che danno un tocco più cinematografico al tutto.
Ma le novità non potevano certo finire qui, perché oltre al permanere di alcune interessanti feature già viste nel secondo capitolo, quali l’Albero delle Abilità e una devastante mossa finale, gli sviluppatori non potevano non fare grandi passi in avanti per quanto riguarda il sistema di combattimento, certamente fondamentale in un prodotto su licenza Star Wars. Se ne sono occupati i ragazzi di Ninja Theory (Heavenly Sword, Enslaved: Odissey to the West, DmC Devil May Cry), che, anche considerato il curriculum, hanno saputo fare buon uso della presenza nel titolo delle spade laser: il gameplay ora assomiglia piuttosto da vicino a quello dell’ultimo capitolo della saga Capcom con Dante protagonista, tra schivate all’ultimo momento, contrattacchi e possibilità di “alzare in volo” il nemico per continuare a colpirlo, attraverso una pressione prolungata del tasto “Triangolo”. Un grosso, grosso passo in avanti rispetto ai precedenti capitoli, la cui eccessivà banalità negli scontri tendeva ad annoiare troppi in fretta il giocatore. Forse si poteva maggiormente differenziare i diversi Jedi tra loro, ma il risultato è più che accettabile.

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Ma non è tutto, perché in Disney Infinity 3.0 sono state inserite anche sequenze shooter a bordo delle astronavi che aiutano a loro volta a spezzare la monotonia di fondo: niente di eccezionale, in realtà, ma sicuramente la varietà ne ha tratto beneficio. Oltre alle missioni principali, rimangono tutta una serie di missioni secondarie da completare, semplici ma comunque piacevoli, che vi aiuteranno ad acquisire l’esperienza necessaria per potenziare il personaggio e giungere allo scontro finale, dopo qualche ora di gioco.
Ottimo il lato sonoro del titolo, che può fare affidamento (anche) sulla colonna sonora ufficiale, ma applausi vanno anche al comparto visivo, che a differenza dei precedenti capitoli può vantare una maggiore stabilità per quanto riguarda il frame rate, più pulizia e in generale una maggiore piacevolezza per l’occhio, grazie a delle location più “vive” e ad un aumento numerico delle stesse. Tatooine, Hoth e Endor sono tutte destinazioni a cui potrete puntare decollando con la vostra navicella, tra missioni, sfide e collezionabili da scovare.

Trofeisticamente parlando: piatto ricco, mi ci ficco!

Anche il “lato trofeoso” di Disney Infinity 3.0 si presenta in netto contrasto rispetto al passato: l’elenco infatti si presenta molto meno corposo a livello quantitativo, ma molto più ricco a livello qualitativo. Solo due sono i trofei di bronzo, mentre tutti gli altri sono argento e oro, senza contare l’immancabile platino! Le buone notizie non finiscono qui comunque, visto che oltre ad essere più preziosi, i trofei di Disney Infinity sono anche più facili da ottenere: nel caso non l’aveste capito, si tratta di una gran bella occasione per il cacciatore di trofei che è in voi.

https://www.youtube.com/watch?v=iznOlE_IT_k

VERDETTO

Arrivati al terzo capitolo di Disney infinity, possiamo finalmente constatare che il prodotto ha ormai raggiunto una certa maturità, rivolgendosi in maniera più limpida ad un target un po' più cresciuto rispetto a quello del diretto concorrente Skylanders. Miglioramenti su quasi tutti i fronti lo rendono un acquisto decisamente consigliato, soprattutto ai fan di Star Wars, come era logico aspettarsi. Peccato solo per lo Starter Pack più povero di sempre,un gioco online perfezionabile ed una certa "limitatezza" di game design, difetto però spesso intrinseco a tutti i "sandbox".

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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